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1) Dizion. 5° Ed. .
DOLCE.
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DOLCE.
Definiz: Add. Aggiunto di sapore, e vale Temperato, soave e grato al gusto, come quello dello zucchero, del miele, e simili. E dicesi pure di cosa, a significare Che ha naturalmente tal sapore. Contrario di Amaro e anche di Aspro.
Dal lat. dulcis. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 176: L'uve troppo mature fanno il vino più dolce, ma men potente.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 215: Delle ciriege certe sono dolci, e certe afre.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 12: Come la cosa dolce diletta il gusto, così la cosa di bello colore diletta la vista.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 46: Contrarj a questi [alberi] pensano che siano tutti i legni che hanno sughi di dolce sapore.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 134: Dunque il vin dolce e le frutte ancora, per esser dolci, mi saranno ottime.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 269: La polpa ed il succhio, di cui sono copiosamente pieni, non è in tutti gli aranci d'un medesimo sapore, imperocchè in alcuni è dolce, in altri brusco, ed in altri vinoso e partecipe del dolce e dell'acetoso.
Esempio: E Mattiol. Disc. 1, 292: Volgarissimi frutti sono le mandorle, tanto le dolci dico, quanto le amare.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 76: I sapori de' frutti son varj, cioè acerbo, agro, mezzosapore, aspro, dolce, maturo, forte; è chi lo muta, come fanno l'ulive, d'amaro in acerbo, e poi dolce. In altri è austero, che diventa poi dolce, come le pere.
Esempio: Forteguerr. Cap. 295: Perchè il salcio polputo ed amarogno, Perchè amaro sia il fiel, dolce la manna.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 437: Mi atterrò al gusto d'Omero e d'Anacreonte, che il vin dolce commendano.
Definiz: § I. E in locuz. figur. –
Esempio: Dant. Inf. 16: Lascio lo fele, e vo pei dolci pomi, Promessi a me per lo verace duca.
Esempio: E Dant. Purg. 27: Quel dolce pome, che per tanti rami Cercando va la cura de' mortali, Oggi porrà in pace le tue fami.
Esempio: E Dant. Parad. 8: Mi fa chiaro.... Come uscir può di dolce seme, amaro.
Esempio: Cas. Pros. 2, 38: Ma veggio bene, che molti del nostro presente stato la scorza sola, e quel di fuori gustando, e dolce e piacevole loro parendo, male dall'usato cibo si sanno diverre.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 61: Di sua bocca uscieno, Più che mel dolci, d'eloquenza i fiumi.
Esempio: Mont. Iliad. 1, 333: Nestorre Facondo sì, che di sua bocca uscieno Più che mel dolci d'eloquenza i rivi.
Definiz: § II. E figuratam., dicesi anche di certe piante che producono frutto di dolce sapore; e propriamente è aggiunto di una qualità di mandorli mandorlo dolce e di aranci arancio dolce. –
Esempio: Dant. Inf. 15: Tra li lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico (qui in locuz. figur.).
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 176: Il che ai mandorli di dolci gli trasmuta in amari.
Esempio: E Soder. Tratt. Arb. 190: Teofrasto ha opinione che scalzato il mandorlo amaro.... diventi dolce.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 46: Ne eccettuano però lo ulivo dolce ed il salvatico.
Definiz: § III. È altresì aggiunto di Farina dolce, e denota Quella di castagne, così detta dal suo sapore. E dicesi parimente di Polenta dolce o Polenda dolce, a significare Fatta di farina dolce. –
Esempio: Lastr. Agric. 2, 112: Ben ripulite le castagne dalla scorza ridotta in sansa, non resta che macinarle per farne farina dolce.
Esempio: E Lastr. Agric. appr.: Per conservar la farina dolce fa duopo scegliere un luogo asciutto e fresco.
Definiz: § IV. E per Indolcito; Temperato e aggraziato con zucchero o miele, aromi e simili; ed altresì Acconciato con sostanze atte a togliere l'amarezza: detto specialmente di cose da mangiarsi o da beversi. –
Esempio: Med. L. Canz. ball. 20 t.: Donne, e' nostri lupin dolci, Noi non siamo punto avari.
Esempio: Adr. G. B. Lett. 24: Dicono che [Protogene], nel tempo che egli faceva cotale opera, non mangiò altro che lupini dolci, sodisfacendo a un tempo medesimo con essi alla fame ed alla sete.
Esempio: Grazz. Comm. 365: Mettete da canto.... gli olj, l'acque forti, le dolci, le lavorate.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 83: Sgombri il Padre del ciel dai nostri petti Peste sì rea, s'in alcun pur s'annida; Nè soffra che l'asperga e che l'infetti Di venen dolce, che piacendo ancida (qui in locuz. figur.).
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 107: Se egli non fracassa la prima volta tutte le chicchere per essere il caffè o troppo austero o troppo dolce,... dite che sono un altro.
Esempio: Fag. Comm. 3, 41: Guarda che non ti faccian male al corpo (certi mostacciuoli), son dolci.
Esempio: E Fag. Comm. 3, 92: M'infinocchiarono tutt'a due daccordo a farmelo credere il mostacciuolo dolce che le piaceva.
Definiz: § V. E parlandosi di vivande, Dolce di sale, significa Pendente allo sciocco. –
Esempio: Not. Malm. 1, 218: Una vivanda poco salata si dice dolce di sale, cioè sciocca.
Definiz: § VI. E prendesi semplicemente per Pendente al dolce; e con più largo senso, per Buono, Piacente al palato, Gustoso. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 70: La bontade de l'acque puoi tu ben cognoscere, cioè che la non esca di palude,... ch'el suo colore sia lucente, el sapore dolce ec.
Esempio: Tass. Dial. 1, 356: I vini son da Omero detti dolci con quella maniera di metafora, con la quale tutte le cose, o grate a' sensi o care a l'animo, dolci sono addimandate.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 10: Si incomincia a mettere l'ulive in caldo, chi vuol olio dolce.
Esempio: Lastr. Agric. 5, 83: Alcune poche di queste colline.... sono rilasciate per pascolo delle pecore, delle quali si ricavano dolci caci.
Definiz: § VII. Dolce, in modo figurato, vale anche Dilettevole alla vista, Grato all'occhio, Che apporta piacere in guardarlo, Vago, Gentile e simili: così assolutam., come col compimento espresso. –
Esempio: Dant. Purg. 1: Dolce color orïental zaffiro, Che s'accoglieva ec.
Esempio: E Dant. Conv. 379: La buona disposizione [delle parti del corpo], cioè la sanità, getta sopra quelle uno colore dolce a riguardare.
Esempio: Petr. Rim. 1, 120: Erano i capei d'oro a l'aura sparsi, Che 'n mille dolci nodi gli avvolgea.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 124: Videvi due cavriuoli, forse il dì medesimo nati, li quali le parevano la più dolce cosa del mondo, e la più vezzosa.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 12: Dolce color, cioè dilettevile: imperò che come la cosa dolce diletta il gusto, così la cosa di bello colore diletta la vista.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 30: Dolce color di rose in quel bel volto Fra l'avorio si sparge e si confonde.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 327: Turchino fondo, che faccia a chi non ben ben lo riguarda quasi mostra di morato, ma d'un morato dolce e piacevole.
Esempio: Parin. Poes. 11: E de' labbri formando vin picciol arco, Dolce a vedersi, tacito sbadiglia.
Definiz: § VIII. Vale pure Che fa piacevole impressione nel senso dell'udito, Grato all'orecchio, Dilettevole a udirsi, Armonioso, e simili: e per estensione applicasi anche a lingue, idiomi. –
Esempio: Dant. Inf. 31: Rafel maì amech zabì almi, Cominciò a gridar la fiera bocca, Cui non si convenien più dolci salmi.
Esempio: E Dant. Purg. 9: Io mi rivolsi attento al primo tuono, E Te Deum laudamus mi parea Udir in voce mista al dolce suono.
Esempio: E Dant. Conv. 169: È [la Musica] tutta relativa, siccome si vede nelle parole armonizzate, e nelli canti, de' quali tanto più dolce armonia resulta, quanto più la relazione è bella.
Esempio: Petr. Rim. 2, 66: Di sua ombra (di un lauro) usciali sì dolci canti Di varj augelli, e tanto altro diletto, Che dal mondo m'avean tutto diviso.
Esempio: Carell. Son. 14: Io [Musica] nell'escelso coro.... Con dolci note e piacevoli accenti.... La Maestà ringrazio che m'abonda.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 14: La qual (l'anima di Brandimarte) disciolta dal corporeo velo, Fra dolce melodia salì nel cielo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 15: Veggo Pietro Bembo, che 'l puro e dolce idioma nostro.... Quale esser dee ci ha col suo esempio mostro.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 5: E 'n suono, allato a cui sarebbe roco Qual più dolce è qua giù, parlar l'udia (il cavaliere).
Esempio: E Tass. Rim. 4, 1, 50: Musa,... Se non disdegni il seggio ombroso e 'l monte, E 'l dolce mormorar del chiaro fonte, Qui siedi.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 368: E' vecchi d'Atene molto temevano della sua voce dolce e della lingua corrente e presta a ben discorrere, perchè si rassomigliava a quella di Pisistrato.
Definiz: § IX. E parlandosi di parole, sillabe, lettere, vale Che è di facile pronunzia e di grato suono. Contrario di Aspro. –
Esempio: Savonar. Pred. 5: Una cosa aspra si scrive e pronunzia con un vocabulo aspro, e la cosa piacevole con un vocabulo dolce.
Esempio: Segn. P. Demetr. 75: La [parola] dolce sarà quella che è composta di vocali in tutto, o la maggior parte, come Aiace.
Definiz: § X. Vale altresì Piacente, Dilettoso, Grato all'animo, al cuore; Che bèa, consola, contenta, conforta, rallegra, o simili, lo spirito. –
Esempio: Dant. Parad. 4: Ma tutti fanno bello il primo giro; E differentemente han dolce vita, Per sentir più e men l'eterno spiro.
Esempio: Petr. Rim. 1, 157: Da' be' rami scendea (dolce nella memoria) Una pioggia di fior sovra 'l suo grembo.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 245: Dolci ire, dolci sdegni, e dolci paci ec.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 69: Dolci cose ad udire, e dolci inganni, Ond'escon poi sovente estremi danni.
Esempio: E Tass. Gerus. 3, 20: Vivo il vorrei, perchè 'n me desse al fero Desio dolce vendetta alcun conforto.
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 85: Tal da i dolci conforti in sì gran male Più inacerbisce medicato il core.
Esempio: E Tass. Rim. 2, 158: Nei vostri dolci baci, ec.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 41: Il Profeta non la chiama speranza, ma soprasperanza.... Ma non conviene trattare sì lievemente una materia sì dolce.
Esempio: Pindem. Poes. 28: Dalla capanna in ruote bianche ed adre, Dolce al villan richiamo, il fumo ascende.
Esempio: Giust. Vers. 10: Quell'occulta virtù che ti richiama Ai dolci e malinconici pensieri, ec.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 8: Al sen stringendo Il tenero nepote, a cui nel volto Dolce memoria dell'età primiera Rivedea lacrimando.
Esempio: E Niccol. Poes. 1, 124: È dolce Punir tiranni, e tu le spoglie opime Ai patrj altari appenderai.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 277: Creazione mirabile di chi la dolce bellezza tutta sentiva nell'anima.
Definiz: § XI. E genericamente per Piacevole, Dilettevole, Giocondo, Lieto, Felice, e anche Beato, o simili. –
Esempio: Dant. Purg. 28: Un'aura dolce, senza mutamento Avere in sè, mi feria per la fronte, Non di più colpo che soave vento.
Esempio: Petr. Rim. 1, 25: Nel dolce tempo della prima etade, Che nascer vide.... La fera voglia ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 668: Un'aura dolce; cioè uno venticello dilettevile.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 65: Il rosignuol dolci carole Mena nei rami allor del verde stelo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 31, 1: Che dolce più, che più giocondo stato Saria di quel d'un amoroso core?
Esempio: E Ar. Orl. fur. 32, 25: Erano forse invidïosi De i miei dolci, sicuri, almi riposi.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 33, 63: Il dolce sonno mi promise pace, Ma l'amaro veggiar mi torna in guerra; Il dolce sonno è ben stato fallace, Ma l'amaro veggiare, oimè, non erra.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 4: Ma 'l sonno, che de' miseri mortali È col suo dolce oblio posa e quïete, ec.
Esempio: Pindem. Odiss. 1, 135: Trovollo assiso [Ulisse] Del mare in su la sponda, ove le guance Di lagrime rigava, e consumava Col pensier del ritorno i suoi dolci anni.
Esempio: E Pindem. Poes. 88: Dolce il petto irrigar de' tuoi Falerni, Più dolce l'irrigarlo alla gioconda Tua mensa.
Esempio: Giust. Vers. 83: V'è tal che mentre canti.... Rammenta i dolci, che non tornan mai, Tempi di Pisa.
Definiz: § XII. E nel medesimo senso applicasi anche a cosa spiacevole, affliggente, dolorosa, che per qualche particolar fine o cagione si sopporti, o si affronti, volentieri, con lieto animo. –
Esempio: Dant. Purg. 23: Ed egli a me: Sì tosto m'ha condotto A ber lo dolce assenzio de' martiri La Nella mia col suo pianger dirotto (qui in locuz. figur.).
Esempio: Petr. Rim. 1, 245: Dolce mal, dolce affanno, e dolce peso.
Esempio: Med. L. Op. 1, 119: Candida e bella man, tu sani poi Quelle dolci ferite.
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 21: Questo era un nuovo e disusato incanto.... Perchè Ruggier fosse occupato tanto In quel travaglio, in quella dolce pena, Che ec.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 35: Oh fortunati miei dolci martiri, S'impetrerò che, giunto seno a seno, L'anima mia nella tua bocca io spiri.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 82: Nella dolce prigion due lieti mesi Pietoso prigionier m'avesti in guarda, E mi servisti in bei modi cortesi.
Esempio: Fag. Comm. 3, 451: Perdonami, o Nume cortese, se nell'atto istesso che in tal guisa vibravi, sol per mio benefizio, le tue dolci saette, contra di me m'adirai.
Definiz: § XIII. E per Tenero, Affettuoso, Amoroso, Atto a destare affetti gentili, ad ammansire o commuovere comecchessia l'animo altrui; Che dimostra un vivo affetto; ed altresì Che muove da amore, ovvero da affanno, dolore, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che, e come, concedette Amore Che conosceste i dubbiosi desiri?
Esempio: E Dant. Purg. 24: O frate, issa (ora) vegg'io, diss'egli, il nodo, Che il Notaio e Guittone e me ritenne Di qua dal dolce stil nuovo ch'i' odo.
Esempio: E Dant. Purg. 26: Tal mi fec'io.... Quando i' udi' nomar sè stesso il padre Mio, e degli altri miei miglior, che mai Rime d'amore usar dolci e leggiadre.
Esempio: E Dant. Rim. 192: Cose appariscon nello suo aspetto, Che mostran de' piacer del Paradiso, Dico negli occhi, e nel suo dolce riso, Che le vi reca Amor, com'a suo loco.
Esempio: E Dant. Conv. 265: Conciofossecosachè questa mia donna un poco li suoi dolci sembianti trasmutasse a me.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 630: Rime d'amor dolci e leggiadre; secondo che dice Orazio, non vasta (basta) esser belle le fizioni dei dicitori; ma convegnano esser dolci, sicchè inducano l'animo del lettore a le passione che volliano; ed allora sono dolci, quando induceno riso, pianto, e simili passioni.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 2: Con dolce e suavissima favella Al conte fa le sue sciagure note.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 30, 37: E quel, suggendo da gli umidi rai Quel dolce pianto, e quei dolci martirj Da le vermiglie labra più che rose, Lacrimando egli ancor, così rispose.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 63: E con sì dolci affetti il tutto espresse, Che quivi occhio non fu, ch'asciutto stesse.
Esempio: Salv. Granch. 2, 2: E' pare una donzella, La più bella maniera, le più dolci Parole.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 26: Prendi, s'esser potrà, Goffredo all'esca De' dolci sguardi, e de' bei detti adorni.
Esempio: E Tass. Gerus. 4, 83: Or che non può di bella donna il pianto, Ed in lingua amorosa i dolci detti?
Esempio: E Tass. Gerus. 9, 86: Da' sembianti Di morte una pietà sì dolce spira, Ch'ammolli il cor, che fu dur marmo avanti.
Esempio: Pindem. Poes. 443: Qui le Sirene con dolci querele Fermavan nel lor corso i naviganti.
Definiz: § XIV. E per Teneramente amato, Caro, Diletto, e anche Prediletto; detto di persona: e spesso è aggiunto dato per espressione amorevole. –
Esempio: Dant. Purg. 4: O dolce padre, volgiti, e rimira ec.
Esempio: E Dant. Purg. 8: Era già l'ora che volge 'l disio Ai naviganti, e intenerisce il core Lo dì ch'han detto a' dolci amici addio.
Esempio: E Dant. Purg. 10: Non tener pure ad un luogo la mente, Disse il dolce maestro.
Esempio: E Dant. Purg. 23: Oh dolce frate, che vuo' tu ch'io dica?
Esempio: Tav. Rit. 1, 499: D'una cosa vi voglio pregare, dolce mio zio.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 138: La mamma mia dolce, che mi portò in corpo nove mesi il dì e la notte.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 248: Rispose: Anichino mio dolce, sta' di buon cuore.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 180: Chè sarei giunta a tempo ch'io arei veduto e tocco el mio dolce figliuolo vivo.
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 20: O dolce (dolci) amiche, o compagne, o parente.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 49: Pregoti, marito mio dolce, che tu guardi molto bene quello che fai.
Esempio: Car. Eneid. 2, 1256: O mio dolce consorte, A che sì folle affanno?
Esempio: Baldov. Lament. 151: Damendua queste cose i' vo' mandarti, Visin me' dolce, canido (candido) e fiorito, E un dono anche del cuore i' vorrei farti, Ma i' non l'ho piue.
Definiz: § XV. E pure per Caro, Diletto, A cui si ha attaccamento, Che si desidera tuttavia; detto di cosa, e più specialmente di luogo: anche in locuz. figur. –
Esempio: Dant. Inf. 6: Quando tu sarai nel dolce mondo, Pregoti che alla mente altrui mi rechi.
Esempio: E Dant. Inf. 10: Non viv'egli ancora? Non fiere gli occhi suoi lo dolce lome?
Esempio: E Dant. Inf. 27: Se tu pur mo in questo mondo cieco Caduto se' di quella dolce terra Latina, onde mia colpa tutta reco; Dimmi ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 10: Come prima il dolce lito attinge, Fa rimetter la sella a Rabicano.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 44: Per sua mano (di Dudone) ancor del dolce albergo L'alma uscì d'Amurate.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 40: Nè solamente discacciò costoro La spada micidial dal dolce mondo, Ma ec.
Esempio: Vai Rim. 7: Vago e dolce terreno Da me tant'anni sottosopra volto, ec.
Definiz: § XVI. E per Che tratta o scrive gentilmente di cose affettuose, e particolarmente di amore; detto più che altro di poeta, del suo ingegno, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 21: Tanto fu dolce mio vocale spirto, Che, Tolosano, a sè mi trasse Roma, Dove mertai le tempie ornar di mirto. Stazio la gente ancor di là mi noma.
Esempio: E Dant. Conv. 376: Dice Stazio, il dolce poeta, nel primo della Tebana storia.
Definiz: § XVII. Per Amorevole, Benigno, Umano, Cortese, e simili, detto di persona, o della sua natura. Contrario di Aspro, Austero, Duro, e simili. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 35 t.: L'imperadori che furono dopo Constantino non furono sì dolci, nè sì di buon aere, come fu elli.
Esempio: Dant. Conv. 276: Più dolce natura in signoreggiando, e più forte in sostenendo, e più sottile in acquistando, nè fu, nè fia, che quella della gente latina.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 48: Uom dolce, e di buona condizione.
Esempio: Medit. Pov. 2: Acciò che esso possa gustare quanto dolce e suave è il nostro Signore.
Esempio: Morell. Cron. 248: Avendola conosciuta di dolce condizione e ubbidiente, non l'avvisava innanzi.
Esempio: Bern. Orl. 27, 56: Al fin delle parole lagrimando, Sopra 'l collo di lui lasciossi andare: Non potè sofferire il dolce Orlando, Che compagnia le volle anch'esso fare.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 36: Udito il Re così fatte nuove, mostrandosi molto dolce nell'aspetto, nè, per parola che avesse udita, facendo segno d'avere preso alterazione alcuna, senza collera rispose, ec.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 140: Per questo (per un certo regalo) è diventata tanto dolce, che passa il mele di Bologna e lo zucchero di tre cotte.
Definiz: § XVIII. E nel medesimo senso, detto di atti, contegno, aspetto, e simili, o della natura di checchessia. –
Esempio: Dant. Inf. 24: Lo duca a me si volse con quel piglio Dolce, ch'io vidi in prima a piè del monte.
Esempio: E Dant. Conv. 249: Poi susseguentemente dice com'ell'avvalora e accende amore ovunque ella si mostra colla soavità degli atti, che sono tutti li suoi sembianti onesti, dolci e sanza soperchio alcuno.
Esempio: Morell. Cron. 249: Buoni furono i suoi consigli sanza niuna retà (reità), di buona e dolce condizione.
Esempio: Mazz. Lett. 2, 2: L'ho tenuto in dolci parole quindici dì.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 92: Accommiatò lor.... in dolci e grate Maniere, e gli onorò di doni eletti.
Esempio: Giacomin. Oraz. I, 1, 121: Queste dottrine se.... insegnando,... dilettando, e commovendo, fanno dolce forza di persuasione alla mente, son dette eloquenza.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 354: Si de' credere Che ciò che facevate, o dolce o rigido, Lo stimavate che fussi il suo meglio.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 389: Approvando più i mezzi dolci, che le medicine aspre e precipitose.
Esempio: Red. Lett. 1, 88: Circa il toscanesimo puro e non affettato, come che io abbia assuefatto l'orecchio alle scritture di certuni,... ci sarebbe da fare qualche dolce, amorevole, brevissima osservazione.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 150: Si ricordassero (le popolazioni della Corsica) del dolce dominio col quale la Francia le aveva sempre rette.
Definiz: § XIX. E per Facile, Condiscendente, Arrendevole, detto di persona; e detto di alcun suo atto, anche talora Lietamente volenteroso, pronto, e simili. –
Esempio: Dant. Conv. 85: Impossibile è, quando il suggetto comanda, la obbedienza del sovrano essere dolce.
Esempio: Fag. Comm. 3, 478: Ma io non ho alcun riguardo.... A. Ce l'ho io: che pensi ch'io sia dolce come Lelio colla sua sorella, eh?
Esempio: Nell. Iac. Vecch. 1, 1: Egli non suol essere così dolce in certi affari, com'è la signora Facilia.
Definiz: § XX. Pur detto di persona, ha anche senso derisorio, e vale Credulo, Privo di malizia o furberia, Balordo, e simili. –
Esempio: Varch. Ercol. 345: Comecchè egli si mostrasse da prima molto scredente,... era poi più dolce che la sapa; e non solo credeva, ma approvava alle due parole tutto quello che gli era detto.
Esempio: Dav. Tac. 1, 116: Riconoscevansi queste parole erba di Tiberio, con le cui vecchie arti il giovane dolce e non astuto si governava.
Esempio: Red. Esp. nat. 17: Uno di loro, più bonario degli altri, e più dolce,... ne fece scommessa di venticinque doppie.
Esempio: Not. Malm. 1, 218: Diciamo: il tale è dolce; e intendiamo è corrivo, credulo, minchione.
Esempio: Menz. Sat. 115: Oh i' son pur dolce; costui, che quieto Mi sembra come un'oca e senza senso, Egli è un diavolo giù per un canneto.
Esempio: Fag. Comm. 3, 272: Vuoi far la stima da te, e Tonino l'ha a passare, eh? Sarebbe ben dolce.
Definiz: § XXI. E, con figura tolta dalle vivande, Dolce di sale, e anche assolutam. Dolce, significa Di poco senno, Scimunito, che comunemente dicesi Sciocco. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 70: Donna zucca al vento, la quale era anzi che no un poco dolce di sale, godeva tutta ec.
Esempio: Cas. Pros. 2, 50: Non sono dunque da seguitare i volgari modi e plebei di Dioneo,... nè fingersi matto, nè dolce di sale, ma a suo tempo dire alcuna cosa bella e nuova.
Esempio: Grazz. Pros. 89: E perchè egli nacque in domenica mattina a buon'ora, e la sera mandatosi a battezzare, non sendo le gabelle del sale aperte, tenne poi sempre e molto bene del dolce.
Esempio: Cecch. Mogl. 4, 10: E' debbe avere una vena di dolce.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 76: Ma non fu quanto lui dolce di sale.
Esempio: Dat. Lepid. 31: M. B., uomo anzi dolce di sale, che no, condolendosi ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 218: Diciamo: il tale è dolce; e, senza l'aggiunta di sale, intendiamo; è.... senza giudizio.
Definiz: § XXII. Per Leggiero, Non molesto, Che non affatica troppo, Che non tormenta, e simili; anche in locuz. figur. –
Esempio: Ar. Sat. 1, 177: Meglio con la man dolce si raffrena, Che con forza, il cavallo.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 2: Il saggio capitan con dolce morso I desiderj lor guida e seconda.
Definiz: § XXIII. Dolce, usasi nelle arti del disegno a significare Condotto con morbidezza, con grazia, Non troppo rilevato o evidente, Non troppo acceso, o carico, o vivace, Ben temperato, Ben accordato, o digradato, o sfumato; secondo che parlisi di statua, o quadro, lineamenti o linee, tinte, lumi, colorito, e simili. Contrario di Crudo. –
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 169: Se tu vuoi fare la figura che mostri in sè leggiadria, dèi far membri gentili e distesi, senza dimostrazione di troppi muscoli; e quei pochi che al proposito farai dimostrare, fagli dolci, cioè di poca evidenza.
Esempio: E Vinc. Tratt. Pitt. 336: E questo accade sul far della sera, o quando è nuvolo. E queste opere [fatte a mediocre lume] sono dolci, ed hacci grazia ogni qualità di volto; sicchè in ogni cosa gli stremi sono viziosi, il troppo lume fa crudo, il troppo scuro non lascia vedere, il mezzano è buono.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 197: Tiriamo dalla punta della fine del collarino alla punta del diametro del ritiramento una linea piegata verso il fuso della colonna, più dolce e più grata che è possibile.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 154: E l'inchiostro poi con un poco d'acqua, fa una tinta dolce che lo vela ed ombra.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 164: L'olio in sè si reca il colorito più morbido, più dolce e dilicato.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 3, 8: E' si vede.... le statue di Canaco esser molto dure e senza vivacità o moto alcuno, e però assai lontane dal vero; e di quelle di Calamide si dice il medesimo, benchè fussero alquanto più dolci che le predette.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 6, 101: Ebbe in cotal sorte di pittura una maniera molto delicata e dolce.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 9, 280: Tentò Ugo di far carte con stampe di legno di tre tinte; la prima faceva l'ombra; l'altra, che era una tinta di colore più dolce, faceva un mezzo; e la terza graffiata faceva la tinta del campo più chiara, ed i lumi della carta bianchi.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 10, 315: Considerando Baccio l'opera sua nel luogo proprio, gli parve che l'aria poco la favorisse, facendo apparire i muscoli troppo dolci; però.... ridusse le figure più crude che prima non erano.
Esempio: Pindem. Poes. 374: Mentr'io del volto la beltade, e tutto Con estasi ammirava il nobil corpo, Le dolci linee serpeggianti, ec.
Definiz: § XXIV. Aggiunto di acqua dolce, serve genericamente a designare Quella dei pozzi, delle fonti, dei fiumi, e della maggior parte dei laghi; ed usasi per contrapposizione di Salato e anche di Minerale. –
Esempio: Brev. Mar. Pis. 457: Li quali per sè, con loro proprj legni.... usano e trafficano in qualunque e per qualunque acque dolce, cusì di fosse, paduli, acquedutti e stagni qualunque, come di fiumi qualunque.
Esempio: Pallad. Agric. 9: L'acqua marina, avvegnachè sia diversa dalle dolci, tuttavia sono una medesima cosa in essenza e natura.
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 18: Voi dovete sapere che tutte acque, in che l'uomo si bagna, o elle son dolci, o d'altra maniera.
Esempio: Viagg. Terr. sant. 394: Questo mare di Galilea è d'acqua dolce; ed è chiara e buona acqua da bere:... tutta l'acqua che piove cola in questo lago.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 14: O spugna nata dove il mar si folce, guarda che tu non passi per acqua dolce.
Esempio: Red. Cons. 1, 68: Loderei sommamente, come cosa necessaria, il bagno d'acqua dolce usato ogni giorno.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 139: In tutte l'età è stato riconosciuto dannoso alle popolazioni il ristagno dell'acque minerali, ed in particolare delle salse, miste all'acqua dolce.
Esempio: Targ. Rag. Agric. 40: Fa di mestieri adunque esaminare se un tal terreno.... sia stato letto di padule,... o di stagno marino,... o canale di acque dolci, o salate, o pregne di altri mescugli minerali.
Definiz: § XXV. Quindi Animale di acqua dolce, e più comunemente Pesce, di acqua dolce, dicesi Quello che vive nei fiumi, negli stagni, nei laghi; e contrapponesi ad Animale o Pesce di mare. –
Esempio: Crusc. Vocab. I: Lasca. Pesce d'acqua dolce, noto.
Esempio: Cald. Tart. 75: In una testuggine terrestre, che pesava due libbre e quattr'once, osservai che il cervello suo appena arrivò al peso di sei grani; e quattro grani pesò il cervello d'una di quelle piccole d'acqua dolce, che pesata non era più che una libbra.
Esempio: Med. Osserv. Anim. viv. 172: Vescica.... che la natura ha conceduta ad una gran parte de' pesci, tanto d'acqua dolce che di acqua salata.
Definiz: § XXVI. Pure aggiunto di acqua di fiume, di fontana, pozzo, e simili, vale Che è temperata e di facile digestione, Che è buona agli usi domestici e a quelli dell'agricoltura e di certe manifatture, perchè quasi priva di sostanze saline e terrose; Che è pura e gradevole. E in tal senso il suo contrario è Crudo. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 8: Quella [acqua] che discende d'alti luoghi.... è migliore: e cotale acqua è quasi sempre dolce, ed è leggieri a pesarla,... nella quale in nullo modo superchia alcuno sapore nè odore.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 8: La quale [città] è.... ricca e larga di imperiale fiume di acqua dolce.
Esempio: Lucan. volg. 93: Quatordici fiumi di dolci acque, e queste nascono di fontane e di vene d'alpi.
Esempio: Flav. Gios. volg. 92: L'una e l'altra (la Samaria e la Giudea).... non è mai arida, anzi sempre è fresca, perchè ha assai acque, e tutte sono dolci in varj modi.
Esempio: Marc. Pol. Mil. B. 60: Tutta questa provincia è sabbione. Èe Cotam e Peyn altresì sabbione; e havvi molte acque amare e ree; anche v'ha delle dolci e buone.
Esempio: Petr. Rim. 1, 156: Chiare, fresche e dolci acque, Ove le belle membra Pose colei che sola a me par donna.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 66: Chiara fontana in quel medesmo bosco Sorgea d'un sasso, ed acque fresche e dolci Spargea, soavemente mormorando.
Esempio: Alam. L. Colt. 5, 230: Di fonte o di ruscel chiare acque e dolci Per gli erbosi sentier corrin vicine.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 36: Scender giù da.... montagne i rivi Con acque dolci e mormorio soave.
Esempio: Targ. Prodr. Tosc. 56: Quelle [acque] che ai nostri sensi appariscono poco o punto mescolate di sostanze eterogenee, si chiamano comunemente acque dolci.
Definiz: § XXVII. Aggiunto di clima dolce, stagione dolce, tempo dolce, aria dolce, vale Temperato, Nè caldo nè freddo; e se parlisi di stagioni estreme, vale respettivamente Freddo, o Caldo, in modo assai comportabile, Non rigido, o Non ardente. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. L. 22, 97: Per natura ène, che noi dovemo guardare l'aiera, che ella sia sana e netta e dolce.
Esempio: Dant. Inf. 1: A bene sperar m'era cagione Di quella fera alla gaietta pelle, L'ora del tempo, e la dolce stagione.
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 9, 147: Andando il tempo dolce, come va, crediamo si potrà campeggiare presto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 82: E Zefiro tornò soave e lieto A rimenar la dolce primavera.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 110: E 'l torto aratro, E gli altri ferri dal lungo uso stanchi Ne' nuovi tempi dolci aguzza [il villano] e lima.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 8: E sendo il mese dolce, senza diacci, o stridori, o nevi, si potano le viti.
Esempio: E Magazzin. Coltiv. 15: Ma il tutto si faccia secondo l'occasione della stagione, che anderà o dolce, o cruda, o diacciosa.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 53: Poi che.... ebber.... superato il discosceso e l'erto, Un bel tepido ciel di dolce state Trovaro, e 'l pian sul monte ampio ed aperto.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 50: Si numerarono in fin di ottobre alcuni giorni freddi, e massime nelle ore mattutine. Non così, in quelli di novembre e di dicembre, ne' quali si ebbero tempi varj, e sempre dolci.
Esempio: Targ. Alimurg. 25: Succeda un altro guaio, se.... nel rimanente dell'inverno vada tempo molto umido, e stagione dolce.
Definiz: § XXVIII. E aggiunto di luogo dolce, vale Di clima temperato e di aria salubre, e confacente così alle persone come alle piante: ma oggi in tal senso non è comune. –
Esempio: Pallad. Agric. S. 56 t.: Di questo mese, nelli luoghi caldi e dolci, ottimamente si fa lo innestare.
Esempio: Vill. G. 115: Sì discesono al piano al paese d'India, ch'era fruttifero, ubertoso e dolce.
Definiz: § XXIX. Aggiunto di scala dolce, colle dolce, monte dolce, e in generale di qualsivoglia declive, vale Che ha piccola pendenza, Che non è erto, Poco ripido, Che si può salire agiatamente. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 53: Move dal colle mansueta e dolce La schiena del bel monte.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 67: Avendo adunque trapassato un dolce monticello, noi arrivammo finalmente al disiderato luogo.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 298: Per l'altra scala che era alquanto più larga e più dolce, e nella quale erano pianerottoli più spessi, e più spesse svolte, potessero salire le matrone e i più vecchi con loro agio e comodità di riposarsi.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 8, 120: La salita delle scale non è dolce nè di giusta misura, ma troppo erta e repente.
Esempio: Soder. Agric. 156: Scendasi dalla casa principale [di villa] agevolissimamente con una calata agiata e dolce, che faciliti ancora la venuta a' forestieri.
Esempio: Dav. Tac. 1, 47: Questo è un sentiero, che L. Domizio fabbricò sopra larghe paludi, e memme, e fitte tenaci o fiumicelli sfondanti, con dolci colline boscate intorno.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 65: Intraversature del canale.... basse da farsi ciascuna con più file a gradi, collegate insieme di grossi cantoni di smalto, formanti come tante serre su larga pianta, con scarpa assai dolce, ec.
Esempio: Perell. Relaz. Cont. 6, 232: La corrosione del fondo.... durerà fino a tanto che l'istesso fondo si disponga in un declivio più dolce.
Definiz: § XXX. Pure per Poco erto, Di moderata pendenza, detto della riflessione dell'angolo. –
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 365: Ora notisi, prolungando la linea AB in D, che l'angolo acuto C B D è quello che determina la deviazione della linea C B dalla dirittura di ABD; il quale angolo quanto più sarà stretto, tanto più l'ottuso ABC sarà largo, e la reflessione più dolce e facile.
Definiz: § XXXI. Aggiunto di terra dolce o terreno dolce, vale Non troppo compatto o tenace, Leggiero, e simili. Contrario di Forte. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 66: Ed in somma dee l'uomo guardare che la terra sia dolce, e generosa, che del colore non caggia.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 102: La terra dolce, la quale abbonda nel caldo dissolvente e nell'umido vaporante, spessamente si lieva in colli ed in monti, e la terra di molta salsuggine s'abbassa giuso.
Esempio: Vill. M. 506: I quali [fossi].... per lo terreno dolce furono in brieve tempo forniti.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 9: Meglio sarebbe [per l'orto] se si potesse trovar terra di sua natura dolce e delicata, e che si sfarini lavorandola, e smaltisca l'acqua.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 93: Ho veduto anche ne' terreni dolci di Santo Stefano sorgere, ec.
Definiz: § XXXII. Aggiunto di metalli , e più specialmente del ferro dolce, vale Puro, e atto a esser piegato e lavorato, Che non si spezza. Detto talvolta anche del lavoro stesso fatto di metallo. Contrario di Crudo. –
Esempio: Leggend. SS. Z. 2, 284: Dicoti che 'l ferro e 'l sasso più agevolmente diventerebono dolci come piombo, che li cuori loro durissimi non si potrebbono convertire.
Esempio: Biring. Pirotecn. 62: Nè si dubita che 'l carbone di legname dolce non faccia il ferro dolce e nervoso; il crudo duro e forte, e del suo nervo più rotto.
Esempio: E Biring. Pirotecn. 501: È questo metallo (il rame).... dolce, e flessibile, ed al martello tenace, e si arrende con certa nervosità.
Esempio: Domen. Plin. 1078: Le differenzie nel ferro sono molte e diverse; e prima nella qualità della terra e dell'aria; perchè in alcuni luoghi nasce dolce, e molto vicino al piombo; altrove fragile ec.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 403: Io lasciai.... questa cura di questi ferri a Donato, che andassi alla ferriera e togliessi ferri dolci e buoni: tu vedi come e' m'ha trattato.... Il ferro è crudo e tristo, e non si poteva far peggio.
Esempio: Cellin. Pros. 73: Essendo [la tua opera di buon oro] di ventitre [carati], la sarebbe un poco dolce da lavorare; e se la fussi manco di ventidue e mezzo, ella sarebbe alquanto dura, ed un poco pericolosa al saldare.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 204: Il quale [argento] per la sua crudezza non comporta d'assottigliarsi e distendersi, come farebbe l'oro raffinato, o il piombo, o altro metallo più dolce.
Definiz: § XXXIII. Aggiunto di pietra dolce, marmo dolce, legno dolce, vale Che è facile a lavorarsi, non avendo venature intralciate e nodosità. E il suo contrario è Forte, Duro. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 101: Questa sorte di pietra si schianta ancorchè sia dura più che il porfido, e riesce a lavorarla più dolce e men faticosa che il porfido.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 1, 146: Tufi, cioè sassi che siano dolci, e si possino tagliare con facilità.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 1, 179: Per essere il legno più facile, e molto più dolce a questo lavoro (alla tarsia), hanno potuto i maestri lavorarne più abbondantemente ed in quel modo che hanno voluto.
Esempio: Soder. Agric. 116: Tutti i legnami dolci e flessibili agevolmente si guastano.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 15: Seghe da legno Dolce o nodoso, seghe E da ferri, e da marmi, e da diaspri.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 7, 2: Una sorta di pianta di legname dolce, che serve ad uso di fabbriche e intagli.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 40: Quando.... occorrerà di far palafitte, escluderei i pali d'albero, di gattero, di vetrice e di simil qualità dolce.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 269: Questa polvere di smeriglio che sega pietre sì dure,... se vuol poi adoperarsi a segar marmi più dolci, non sa staccarne nè pure un bruscolo.
Definiz: § XXXIV. Aggiunto di legna da ardere legna dolce, e di carbone dolce, vale Che essendo di qualità più gentile e men compatto, fa fuoco meno gagliardo, e di non molta durata. E aggiunto di fuoco dolce, vale Non troppo vivo, Temperato, Moderato. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 121: Molto di cenere con esso [pane cotto in su i carboni] si mischia, massimamente se le legne fien dolci, e che tosto s'incendano.
Esempio: Biring. Pirotecn. 62: Nè si dubita che 'l carbone di legno dolce non faccia, ec.
Esempio: E Biring. Pirotecn. 226: Quel [carbone] che è dolce, è quel che è fatto d'ogni legname che par più domestico, che contiene più della natura aerea, come è dell'abete e del salcio, dell'olmo.... e simili, che son di qualità più gentile e più debile.
Esempio: Ner. Art. vetr. 18: La fornace vuole avere legne secche e legne forte di quercia; perchè le dolci tengono morta la fornace, e non fanno bene.
Esempio: Cellin. Pros. 149: In una volta sola vi si mette tutto l'oro che tu vuoi per ben dorarla; e poi con dolce fuoco si rasciuga tanto che lo argento vivo, per virtù di un dolce fuoco, tutto se ne va in fummo.
Esempio: E Cellin. Pros. 172: Il fuoco che tu gli fai, sia di legne dolce; come è ontano, carpino e faggio e sermenti, ec.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 141: Quest'anima [di terra] quando è finita, novamente ancora si ricuoce con fuoco dolce, e cavatane interamente l'umidità,... si lascia poi riposare.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 82, 2: Si fa usando carboni dolci di nocciuolo o castagno bianco.
Definiz: § XXXV. Aggiunto di materia filata, vale Fine e morbido. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 228: E' fa l'anno di molte tele per la bottega, e dà volentieri a filare; e vuole il filato dolce, e però lo dà alle fanciulle a un grossone la libbra.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 36: E sia la vostra lana Filata, dolce e bella, Acciocch'una gonnella Si faccia ancor a me di tinto in grana (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXXVI. Aggiunto di fluidi del corpo animale, significa Che è scorrevole e moderato di sali. Contrario di Acre e di Salsugginoso. –
Esempio: Red. Cons. 1, 32: Tutto il punto dunque consiste nel mantener dulcificato il sugo nerveo, nel mantenere il sangue dolce, ed un poco più tenace.
Esempio: E Red. Cons. 1, 224: È necessario ancora stasare bene e spurare i canali che scorrono per esso fegato, e liberarli dalla gruma interna che gli rende ostruiti; ed in somma, fa di bisogno rendere il sangue più dolce e meno viscoso.
Esempio: E Red. Lett. 1, 264: Proccuri che si generi un sangue più dolce, e che tale si conservi; e che più dolci ancora sieno gli altri umori, che uniti col sangue corrono e ricorrono per li canali del nostro corpo.
Definiz: § XXXVII. E figuratam., aggiunto in particolare di sangue dolce, in quanto è preso per Indole o Natura, denota Che è facile ad amare, ad affezionarsi, e simili. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 106: Fu presa.... per bravura, e particolarmente dal nostro buon Caprara suo colonnello, che trovandoselo sempre accanto in tutti i luoghi dove faceva più caldo, con quel suo sangue dolce bolognese se gli affezionò in modo, che ec.
Definiz: § XXXVIII. Aggiunto di fiume dolce, rispetto al suo corso, vale Non rapido, Non impetuoso. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 65: L'altro [fiume], che nell'orlo della Gallia corre più largo e dolce, muta nome.
Definiz: § XXXIX. Aggiunto di lente dolce, vale Di mediocre forza, Alquanto debole. Contrario di Acuto. –
Esempio: Spallanz. Opusc. Fisic. 2, 9: Riosservato in tale stato alla lente, la quale era piuttosto dolce, lasciava trapelare un lento ed oscuro bulicar di parti irregolari nella figura. Ma surrogando una lente acuta, scorgevasi ec.
Definiz: § XL. Trovasi come aggiunto di prezzo dolce, a significare Non caro, Moderato, Basso. –
Esempio: Sassett. Lett. 111: Le robe che e' ci conducessero, sarebbero cagione di profitto a' nostri paesi e agli abitatori per cagione della abbondanza d'esse: onde elle si verrebbero a comperare a più dolci prezzi.
Definiz: § XLI. Cacio dolce, dicesi il Cacio fatto col presame, perchè riesce più delicato e più gustoso; più comunemente Cacio fiore. –
Esempio: Targ. Rag. Agric. 174: In alcune parti della Toscana il cacio fatto co 'l fiore [del carciofo selvatico] si chiama cacio dolce; e quello fatto col caglio si chiama cacio forte.
Esempio: E Targ. Viagg. 3, 201: Col quale [presame] si fa il cacio dolce o cacio fiore, che riesce di sapore assai più dolce di quello fatto col caglio d'animale.
Definiz: § XLII. Calcina dolce. –
V. Calcina, § II.
Definiz: § XLIII. Radice dolce, lo stesso che Liquirizia; ma non è oggi comune. –
Esempio: Soder. Cult. Ort. 149: La liquirizia (regolizia, glicirizza, o radice dolce, così chiamata dalla sua barba di sapor dolce smaccato) ha le foglie ec.
Definiz: § XLIV. Ranno dolce, dicesi Quello che si fa versando acqua fredda, o poco calda, sulla cenere, dalla quale per ciò trae seco piccola quantità di sali; e il suo contrario dicesi Ranno forte.
Definiz: § XLV. Saldatura dolce, vale Quella che è di lega più facile alla fusione. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 497: Bisogna far la saldatura dolce, corrompendola con l'abbassar delli caratti o le leghe con argento, ottone o con rame.
Definiz: § XLVI. Tempera dolce, dicesi Quella per la quale il ferro, l'acciaio, e simili, acquistano durezza, rimanendo tuttavia agevoli a lavorarsi senza che si spezzino.
Definiz: § XLVII. Dolce, in forza di Sost., vale Qualità di dolce, Sapore dolce, Cosa dolce. –
Esempio: Ristor. Comp. Mond. 171: Con ciò sia cosa che 'l caffo non si può conoscere se non per lo paio, e 'l dolce per lo amaro.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 148: Il bianco fa conoscere il nero, il dolce l'amaro, e l'amaro il dolce.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 29: Or come sai, che per natura avviene Che 'l dolce si conosce per l'amaro, La notte per lo dì, e 'l mal dal bene.
Esempio: Red. Cons. 2, 58: Le bevande tendano più all'acidetto che al dolce.
Esempio: Magal. Lett. scient. 36: Sorbetti carichi d'ambra, che per lo soave misto dell'agro e del dolce non solamente, ec.
Definiz: § XLVIII. E in locuz. figur. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 62: Statti col dolce in bocca, e non ti doglia Ch'amareggiar al fin non te la voglia.
Esempio: Tass. Amint. 2, 2: Insipido è quel dolce, che condito Non è di qualche amaro, e tosto sazia.
Esempio: Vai Rim. 52: Apre la bocca alfine, e un rio di mele Ne sgorga; e il dolce servì di veicolo A correzione amara più che fiele.
Definiz: § XLIX. E figuratam., Diletto, Piacere, Contento, Gioia, e simili. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 85: S'alcun v'è buono (nel mondo), o alcun dolce, è da malvagio e da amaro accompagnato.
Esempio: Dant. Parad. 33: Quasi tutta cessa Mia visïone, ed ancor mi distilla Nel cuor lo dolce che nacque da essa.
Esempio: Petr. Rim. 1, 71: E s'i' ho alcun dolce, è dopo tanti amari, Che per disdegno il gusto si dilegua.
Esempio: Bern. Orl. 3, 73: Potea turbar fortuna il tuo dì chiaro, E nel tuo dolce metter molto amaro.
Esempio: Tass. Lett. 1, 120: Vostra Signoria con la solita sua modestia e destrezza, mi volse far intendere l'altrui opinione in modo ch'io sentissi più il dolce de la lode, che l'amaro de la censura.
Esempio: Fiacch. Son. pastor. 2, 130: Per sì poco di dolce oh quai sospiri Dovrai, ec.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 319: Attingere dalla fonte stessa del dolore quel che di dolce vi si mescesse.
Definiz: § L. Parlandosi di occhi o di volto, denota Vaghezza di fattezze o di atteggiamento, esprimente un animo mite ed affettuoso. –
Esempio: Bern. Orl. 65, 43: Ogni fattezza Pareva fatta per la man d'Amore; Gli occhi avevan un dolce tanto vivo, Che dir non puossi, ed io non lo descrivo.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 33: E mescolato il nuovo sdegno in guisa Col natio dolce in quel bel volto (d'Armida) s'era, Che vigor dàlle; e cruda ed acerbetta Par che minacci, e minacciando alletta.
Definiz: § LI. E per Amorevolezza di modi, Maniere lusinghevoli, e simili. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 11: Quando teme [il popolo fiorentino] potere essere sforzato, di presente si condurrebbe coll'aspro in ogni luogo; ma quando è fuora di questa paura, non si conduce col mostrargli timore, minaccie o sospetto, ma solo col dolce e colle speranze.
Definiz: § LII. Parlandosi di alcuni umori del corpo animale, denota Qualità, temperata e scorrevolezza di essi. –
Esempio: Vallisn. Op. 3, 488: Si vede peccare un acre irritante e tormentatore nel sangue suo, che ha perduto quel dolce balsamico, o quell'oleoso volatile che dovrebbe tenerlo addolcito.
Definiz: § LIII. E per Temperatura dolce. –
Esempio: Targ. Alimurg. 18: Dall'equinozio fino ai primi d'aprile sogliono andare tempi freschi, piovosi ed incostanti; poi la stagione si suol buttare al dolce.
Definiz: § LIV. Dolce, in forza di Avverb., vale Dolcemente, ne' suoi varj sensi. –
Esempio: Dant. Parad. 23: Qualunque melodia più dolce suona Quaggiù,... Parrebbe nube che squarciata tuona, Comparata ec.
Esempio: E Dant. Parad. appr.: Regina coeli cantando sì dolce, Che mai da me non si partì il diletto.
Esempio: Petr. Rim. 1, 200: Chi non sa come dolce ella sospira, E come dolce parla, e dolce ride.
Esempio: Bern. Orl. 47, 48: Però ch'Orlando sì dolce lavora, Che non si trova nè pezzo nè fetta, D'alcun che morto quivi sia rimaso, Maggior di quel che prima fusse il naso (qui in senso ironico).
Esempio: Bemb. Rim. 45: Dolce cantando al suon de le roche onde.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 17: Poi dolce la consola, e sì l'accoglie, Come tutt'arda di paterno zelo.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 10: Deh nè voce che dolce o pianga o canti, Nè beltà che soave o rida o guardi, Con tenere lusinghe il cor ti pieghi.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 199: Componimento dee esser questo (la cicalata).... libero sì, ma non mordace; arguto, ma non ricercato; pieno d'aurea ilarità, di sali dolce frizzanti, di nobil facezia, di gentile rallegramento.
Definiz: § LV. E poeticam., per Leggermente, quasi Delicatamente. –
Esempio: Bern. Orl. 14, 7: E non rompeva l'erba tenerina, Tanto dolce faceva la carriera, E sopra la rugiada mattutina Non si potea veder se passat'era.
Definiz: § LVI. E Dolce dolce, pure avverbialm., ha forza, di superlativo. –
Esempio: Biring. Pirotecn. Proem. 3 t.: Per facilitar l'uscir de l'acqua, e il portar de gli operarj, ogni X canne andar co la cava sagliendo dolce dolce un 1/2 b, osservando però sempre la tramontana de' segnali che fuor vi si dimostrano.
Esempio: Cellin. Pros. 186: Queste spalle vanno montando su dolce dolce, tanto che le arrivino presso a un terzo di braccio alle due porte dove si mette il bronzo: e quel terzo di braccio si debbe fare andare tanto più ardito, quanto il maestro vorrà che la fornace abbia più o manco fondo.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 154: Questo paese del Frigoli.... rilevandosi dolce dolce, e da una piana e bella campagna ritirandosi a poco a poco in soavi gioghi e colline, termina finalmente in montagne ed alpi.
Definiz: § LVII. A bocca dolce. –
V. Bocca, § XXXII.
Definiz: § LVIII. Dolce di bocca, dicesi di cavallo, e vale Che sente subito il freno, e quindi può esser guidato facilmente.
Definiz: § LIX. Dolc'e forte, che anche scrivesi Dolce e forte, aggiunto di carne dolc'e forte, e più particolarmente di maiale e di lepre, vale Fatto in guazzetto, e acconciato con cioccolata sciolta nell'aceto indolcito con zucchero, mescolatovi candito, pinocchi e uva passerina, in modo che la salsa abbia un sapore temperato di dolce e di forte.
Definiz: § LX. E usasi frequentemente in forza di Sost. masc. per Pietanza dolc'e forte, Carne, Lepre, e simili, cucinata in quel modo che dicesi dolc'e forte. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 37: Quel cibreo, quel budin, quei dolci e forti Venir farebber l'appetito ai morti.
Definiz: § LXI. Dolce intingolo. –
V. Intingolo.
Definiz: § LXII. Dolce smaccato. –
V. Smaccato.
Definiz: § LXIII. Intendersi del dolce e del forte, vale figuratam. Comprendere il vero fine pel quale si fa una cosa, Esser pratico del mondo: ma è maniera di raro uso. –
Esempio: Cecch. Stiav. 5, 2: Forse che la vuole egli (una stiava) per la camera, per nettare i panni, per rifare le letta. S. Anzi per disfarle. Io mi intendo anch'io del dolce e del forte, Filippo. Nastagio ha chi rifà le letta d'avanzo.
Definiz: § LXIV. Ir dolce dolce, vale figuratam., Fare checchessia a modo, senza aggravio per alcuna parte: ma è maniera non comune. –
Esempio: Cecch. Ass. 2, 2: Anch'io, quando i' do un consiglio, torrei dieci scudi, se quel tal me gli desse; e dandomene un mezzo, lo piglio. Tutte le lasciate sono perdute, e massime in quell'arti, dove non si mette se non passi e parole: noi abbiamo a fare, voi e io, madonna Verdiana, a ir dolce dolce, e mantenerci l'un altro.
Definiz: § LXV. Trovare l'acqua dolce e il terren tenero, usato a maniera proverbiale, denota Trovare ogni maggior vantaggio, ogni miglior condizione di cose o disposizione di animo. –
Esempio: Fag. Rim. 7, 29: Oltre il pascol più grasso ed ameno, Per stabilirsi più [l'Ipocrisia e l'Interesse] ci trova (nella patria mia) ancora E l'acqua dolce e tenero il terreno.