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1) Dizion. 5° Ed. .
INSULTARE.
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INSULTARE.
Definiz: Att. Oltraggiare alcuno con parole, atti, gesti, offensivi, o manifestanti disprezzo o derisione; Offendere, Svillaneggiare; usato anche assolutam.
Dal lat. insultare. –
Esempio: Stor. Tob. 9: Però che siccome i re insultavano e schernivano Iobo, così i parenti e' cognati di Tobia schernivano la vita sua dicendo: ec.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 4, 2: Gli scolari Non cessan mai dall'insultar.
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 26: O quanti adesso baldanzosamente c'insulteranno!
Esempio: Segner. Mann. nov. 14, 1: Esser deriso, insultato, calunniato, insidiato, tracciato a morte, per qual cagione?
Esempio: Giord. Op. 1, 268: È poi mio costume, se alcuno m'insulta, neppure ascoltarlo.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 6: O dell'Italia invïolato asilo, Sulle tue solitudini sarebbe Insultando disceso un duce ispano, E l'àncora fondate avria le navi Dei templi tuoi fra le ruine!
Esempio: Manz. Prom. Spos. 119: Può [l'iniquo che è forte] insultare e chiamarsi offeso, schernire e chieder ragione, atterrire e lagnarsi, essere sfacciato e irreprensibile.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 116: Superbo rio, perchè, rodendo il piede A quell'ispida rupe, il monte insulti?
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Metast. Dramm. 2, 235: E soffrirai Ch'abbia sposa la figlia Chi della tua consorte Insultò l'onestà?
Definiz: § III. E Term. della Milizia. Si usò per Assaltare alla scoperta, e più particolarmente con intendimento di provocazione. –
Esempio: Eserciz. milit. 192: Per scaramucciare o sparare contro delle truppe di cavalleria, o d'infanteria, che non possano lasciare il loro posto, si va con un caracollo ad insultarle, e si viene a ripigliare i posti ec.
Esempio: E Eserciz. milit. 193: Una truppa, ovvero un soldato a cavallo, partendosi dal suo posto va a sparare contro le truppe inimiche per impegnarle o insultarle, e poi.... viene a ripigliare il suo posto.
Definiz: § IV. Neutr. Recare oltraggio ad alcuno; costruito, conforme a proprietà latina, con un compimento retto dalla prep. A. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 30: Oh che merito al fin te ne risulta, Se, come a traditore, ognun t'insulta!
Esempio: Baldin. Art. Int. 58: Mostra la carta del S. Antonio la bizzarria de' concetti di questo artefice, non pure nell'infinito numero de' demonj che insultano al Santo, ma eziandio per le nuove, diverse e terribile forme ch'egli diede a quelle immonde larve d'inferno.
Esempio: Bentiv. C. Teb. 2, 943: Il ferro immerge a lui nel collo e passa, E insulta a' vinti con acerbi motti.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 119: Mi parve figura di molti che vanno pieni d'orgoglio, insultando agli altri, per ragioni non dissimili da quella che causava l'alterigia in colui, cioè tirare un carro.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: S. Ag. C. D. 2, 283: Se vedessono [molti ignoranti] alcuna guerra durare uno poco più lungamente nelli tempi cristiani, subitamente insulterebbono alla religione cristiana, gridando ec.
Esempio: Ar. Sat. 1, 199: E non avrò da dolermi ognora Che qui la forza alla ragione insulta.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 87: All'empia insultatrice oste superba Già insulta il piè nemico.
Esempio: Mont. Iliad. 17, 120: Se queste belle Armi abbandono..., alla mia fuga Gli Achei per certo insuteran.
Esempio: Leopard. Poes. 56: Tempo forse verrà ch'alle ruine Delle italiche moli Insultino gli armenti, e che l'aratro Sentano i sette colli.
Esempio: E Leopard. Poes. 58: Frodolenta Legge al mortale insulta.
Esempio: E Leopard. Poes. 165: Ai saggi insulta Fin la presente età.
Esempio: Lambr. Elog. 33: Guardingo ma veritiero, prudente ma probo, non incensò I trionfatori, non insultò ai caduti.
Definiz: § VI. Trovasi pure costruito con un compimento retto dalla prep. Contro. –
Esempio: Medit. Alb. Cr. 46: Rallegrandosi ed insultando contra lui e contr'a' suoi gli empj e nemici ec.
Definiz: § VII. Detto di combattenti, per Dare addosso. –
Esempio: Guicc. Stor. 3, 74: Avresti veduto..., da una medesima parte, in un tempo medesimo, alcuni piegarsi, alcuni farsi innanzi, altri difficilmente resistere, altri impetuosamente insultare agl'inimici, ec.