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DISTORTO.
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DISTORTO.
Definiz: Partic. pass. di Distorcere.
Lat. distortus.
Definiz: § I. In forma d'Add. Malamente torto, Stravolto, Non diritto: detto più spesso della persona o di alcun suo membro. ‒
Esempio: Senec. Pist. R. 159, 20: Come credi che 'l coraggio ch'è in tante luogora fedito e distorto, o sconcio, possa guerire per mutamento di luogo.
Esempio: Dant. Purg. 19: Mi venne in sogno una femmina balba Con gli occhi guerci, e sovra i piè distorta.
Esempio: Poliz. Rim. C. 48: L'ellera va carpon co' piè distorti (qui per similit.).
Esempio: Adim. A. Pind. 625: Vorrebbe più tosto ch'i begli occhi e i bei capelli fussero accompagnati da un picciolo e distorto naso, atto a deformare ogni graziosa faccia.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 272: Piante che per mancanza d'aiuto vengono distorte e malfatte.
Definiz: § I II. Detto di via, cammino o simile, vale Che non procede in dirittura, Serpeggiante, Obliquo: anche in locuz. figur. ‒
Esempio: Petr. Rim. 1, 46: Appena spunta in Orïente un raggio Di sol, ch'all'altro monte Dell'avverso orizzonte, Giunto 'l vedrai per vie lunghe e distorte.
Esempio: Grazz. Rim. 1, 13: Tengon le stelle via distorta e varia.
Esempio: Tass. Rim. 1, 24: Chè di pregare e di seguir m'ha stanco, Mentre fugge costei per vie distorte.
Definiz: § III. Figuratam., Guasto, Corrotto, Alterato, e simili. ‒
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 381: La verità dell'istoria scritta intorno a' fatti e alle vite degli uomini presenti, alcune volte per odio, ed altre per favore o per adulazione, viene a noi guasta e distorta.
Definiz: § IV. Detto di mente, animo, affetto e simile, vale Che non pensa sanamente, dirittamente, o Che è fuori del retto ordine. ‒
Esempio: Cic. Tusc. 116: Affezione è quella dissenziente a sè medesima, mentre che essa è insipiente, ma non distorta nè cattiva.
Esempio: Giacomin. Oraz. I, 1, 120: Quelle virtù che purgano, abbelliscono ed annobiliscono l'anima, mentre dalla viltà e dalla bassezza de' corruttibili oggetti, a' quali per distorta vaghezza suole congiungersi, la sollevano ec.
Esempio: Porz. C. Op. 158: Ma fra tante pusillanime azioni e distorte, un raro esempio avvenne e virtuoso.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 15: Malagevolmente mi fo a credere, potersi al mondo trovare uomo, quantunque barbaro di favella, strano di legge, di costumi diverso e di mente iniqua e distorta, che ec.
Definiz: § V. E pur figuratam. si usò per Non retto, Ingiusto, Cattivo. ‒
Esempio: Barber. Docum. Am. 235: E trattando ti porta Cosa alcuna distorta.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 192: Gli abati e gli maestri facevano, e facevano fare alli loro sudditi e discepoli, molte ingiurie ed obbedienze distorte ed indiscrete.
Definiz: § VI. Detto di stile, vale Che ha forzate inversioni; e trovasi altresì per semplicemente Che ne' suoi costrutti non tiene l'ordine retto e naturale. ‒
Esempio: Tass. Lett. 2, 453: Dice il Lombardello, che gli spiacerebbe, che la cagion di questo fosse lo stil laconico, distorto, sforzato, inusitato ed aspro.
Esempio: E Tass. Lett. 2, 454: Il parlare distorto nasce per la mutazione de' casi: la qual figura è chiamata da Demetrio antipalage.
Esempio: E Tass. Lett. appr.: Oltre queste due cagioni del parlar distorto, io dico la mutazione de' casi e l'uso de gli obliquj, non so che sia ripreso nel mio poema.
Definiz: § VII. Detto di vocabolo, vale Forzatamente piegato dal suo vero significato ad altro significato. ‒
Esempio: Giord. Op. Append. 17: Nudi vocaboli.... male intesi, e dal diritto significato distorti.