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1) Dizion. 5° Ed. .
NOVELLUCCIA e NOVELLUZZA
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NOVELLUCCIA e NOVELLUZZA.
Definiz: Diminut. e Dispregiat. di Novella. Novella piccola e di poco conto. –
Esempio: Fiorett. C. Consid. 150: Del titolo di novellucce si contentano i Fiorentini, posciachè in questo vilipendio, con gli Ateniesi gli accompagna il vostro Giraldi.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 72: Se in quei tempi ci fosse stato qualche suo confidente (del Burchiello), che avesse voluto far questa cortesia alle genti avvenire, di sporre i suoi indovinelli, ed arricchirli colle novelluzze.... di quei tempi; che belle, sottili.... cose ci vedremmo noi sparse per entro!
Esempio: Giobert. Ges. mod. 1, 21: Diavolo! Un centinaio di novelle,... in vece di una serqua di novelluzze! Che discrezione è la vostra, messer Giovanni?
Definiz: § I. E per Fatto che dà argomento a una piccola novella. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 258: Questa novelluzza del Gonnella fu uno peccato veniale.
Definiz: § II. E per Cosa di poca importanza, Bagattella, Inezia, e simili. –
Esempio: Castigl. Corteg. V. 27: Rifiutando esso e questo (il danzare), e lo udir musica, e molti altri intertenimenti offertigli, sempre con dir, così fatte novelluzze non esser suo mestiero, in ultimo ec.
Esempio: Bemb. Asol. 241: Chi si rallegrerebbe cotanto d'un picciol sguardo..., se non l'amante; il quale è di queste stesse novelluzze vago e disievole fuor di ragione?
Esempio: Tolom. Lett. 180: Quando si ragiona di Barbarossa, si dileguan tutte l'altre novelluzze.
Esempio: Ambr. Furt. 5, 5: Hammi mandato fuora per certe novelluzze, che mancano alla cena.
Esempio: Cecch. Stiav. 2, 2: Ella avrebbe sempre..., tutta notte i civettoni, con mille fischi e mille cenni, e simili novellucce.
Definiz: § III. E per Ciarla, Racconto frivolo, ed anche Notizia di alcun che, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 82: Di questo fatto alcnna novellnzza ne venne a frate Alberto agli orecchi.
Esempio: Ambr. Furt. 3, 3: Le mi hanno (le suore) con le loro novelluzze e lor favole intrattenuto tanto, che gli è passato l'ora del desinare.
Esempio: Car. Lett. var. 23: Mi parrebbe vanità, e mostrerei poco giudizio, fastidire un principe tale con baie e novelluzze.