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1) Dizion. 5° Ed. .
DEBELLATO.
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DEBELLATO.
Definiz: Partic. pass. di Debellare.
Lat. debellatus. ‒
Esempio: Guicc. Stor. 4, 143: Le nostre estreme miserie, maggiori senza comparazione di quelle che le città debellate per forza dagl'inimici sogliono patire dall'avarizia, dall'odio ec.
Definiz: § I. In forma d'Add. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 1, 21: E fra le genti debellate e dome Stese l'insegne sue vittrici, e 'l nome.
Definiz: § II. In locuz. figur. ‒
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 387: Da l'altra [parte] farei i Giganti non del tutto fulminati, o debellati, ma combattenti ancora.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 248: L'inimico Timore Debellato vi mostro.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 56: Trionfò la gloriosa donna dell'inferno debellato.
Definiz: § III. Figuratam., detto di malattia, o simile, per Cacciato, Vinto, Guarito. ‒
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 171: Itterizie, le quali rimangono infallibilmente debellate con grandissima facilità e prestezza.
Definiz: § IV. In forza di Sost. Colui che è stato debellato. ‒
Esempio: Rucell. L. Eseq. 59: Inclemente e severa [la Regina] divenendo solo con quelli, che contro i vinti e debellati non usavan clemenza.