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BRULICARE, e anche talvolta BRULLICARE
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BRULICARE, e anche talvolta BRULLICARE.
Definiz: Neutr. Agitarsi di una moltitudine con movimento celere e confuso. Più propriamente dicesi di animali minuti, come vermi, mosche, moscherini e simili.
Forma varia di bulicare. –
Esempio: Mont. Poes. 1, 257: Come fugge talor delle proterve Mosche lo sciame, che alla beva intento Sul vaso pastoral brulica e ferve.
Esempio: E Mont. Iliad. 2, 125: Tumultuoso Brulicava il consesso, ed al sedersi Di tante genti il suol gemea di sotto.
Definiz: § I. Dicesi anche figuratam. del Luogo ove quella moltitudine s'agita. –
Esempio: Car. Eneid. 4, 624: Tutte insieme [le formiche] Fan che tutta la via brulica e ferve.
Definiz: § II. E anche per l'Agitarsi e muoversi di uno soltanto. –
Esempio: Esop. Fav. 106: Lo villano si svegliò incontanente e levossi su, e fecesi grande maraviglia che si sentìo brulicare [lo scorpione] dentro dal corpo e non sapea che si fosse.
Esempio: Pulc. L. Bec. 21: Beca, sa' tu quel che Vallera ha detto? Ch'io t'ho sturata e rotta la callaia,.... E ch'io son quel che brulico 'n sul tetto Sempre la notte quando 'l Serchio abbaia.
Definiz: § III. E con modo basso figuratam. detto anche d'Idee, di Pensieri, Fantasie e simili, che si agitano confusi e frequenti nella mente. –
Esempio: Menz. Lett. 34: Orsù facciamci dall'un de' lati, e discorriamo delli studj, delli impieghi e delli strani pensieri, che tutto giorno mi brullicano nella zucca.
Definiz: § IV. Trovasi in forza d'Att. per semplicemente Muovere, Agitare, ma è voce bassa. –
Esempio: Pulc. L. Bec. 18: Vengale il grattagranchio nell'orecchia, Che la non possa il capo brulicare.