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ESTRANEO e, con forma oggi propria soltanto della poesia, anche ESTRANIO ed ESTRANO.
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ESTRANEO e, con forma oggi propria soltanto della poesia, anche ESTRANIO ed ESTRANO.
Definiz: Add. Che non è della stessa famiglia, Non congiunto per parentela; e in più largo senso, Non attenente per amicizia, colleganza, dipendenza, o altra simile relazione. E usasi spesso in forza di Sost.
Dal lat. extraneus. ‒
Esempio: Cavalc. Specch. Croc.: Dobbiamo più amare il buono estraneo, che 'l parente rio.
Esempio: Morell. Cron. 349: Tu non lo trattavi come figliuolo, ma come estrano.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 515: Il rigore del Papa fin a quel tempo erasi tutto esercitato con gli estranii, usando egli altrettanta tenerezza co' suoi.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 1, 228: Si può considerare un'altra assai congrua ragione degl'inconvenienti che ne potrebbono nascere,... per le difficoltà che il successore potrebbe incontrare nella ricuperazione del feudo dall'estraneo compratore,... sotto pretesto di miglioramenti affettatamente fattivi, o di altre ragioni e pretensioni.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 22: Saturno, non avendo perdonato a' proprj figliuoli, non è meraviglia se persevera a non perdonare agli estranei.
Esempio: Giust. Vers. 195: E cogli estranei E in mezzo ai tuoi, Annichilandoti Più che tu puoi, Non far lo sveglio, Non far l'ardito.
Definiz: § I. E per similit. ‒
Esempio: Vallisn. Op. 2, 18: Non dobbiamo però tanto fidarci che i vermi contagiosi di un animale non possano essere alcuna fiata anche proprj dell'uomo, per essere costoro vermi ostichi ed estranei, e non amici o famigliari, come sono quelli che si trovano negl'intestini di tutti, o sulla cute e in altre parti.
Definiz: § II. E per Risguardante persone estranee, Non concernente sè, la propria famiglia, il proprio ufficio, e simili; detto di affari. ‒
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 2: Insin qui de' negozj estranei: venendo a' miei proprj, i quali chiamerò ancor suoi, le dico ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 520: Non parlo de' contrasti, delle difficoltà che incontrava [donna Prassede] nel maneggio d'altri affari anche più estranei.
Definiz: § III. Vale pure Che è d'altra patria, o d'altro paese, Straniero, Forestiero; ed è usato più spesso in forza di Sost. Ma in tal senso è oggi proprio di nobile scrittura. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 108: Quivi d'estrano cavallier sembianza L'ebbe Marfisa all'abito e all'arnese.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 73: Nè sol l'estrane genti avvien che mova Il duro caso, e 'l gran pubblico danno.
Esempio: E Tass. Rinald. 9, 10: Onde sol degli estrani ogni donzella Con meraviglia e con onor favella.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 4, 22: Punge il Nini il destriero, e d'una punta Corre a ferir l'estran, che ben opposta Tenne la targa, in cui non poca punta Del brando entrò; sicchè l'estran di posta Nello stomaco a lui la spada appunta.
Esempio: Segner. Pred. 637: Si sollevarono contro un altro i paesani, ma gli estranei lo ricettarono.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 4, 7: Non a gli estranei solamente, ma intenzione è di render utile anche a' cittadini questa ricerca.
Esempio: Pindem. Poes. 425: Questo, o voi tutti, a cui l'amor dell'arte.... scalda le vene, Per l'alma rivolgete a parte a parte, E non lanciate a uno scarpello estrano Quel regno a lungo conservar, che or tiene.
Esempio: Manz. Poes. 349: Tu che angusta a' tuoi figli parevi, Tu che in pace nutrirli non sai, Fatal terra, gli estrani ricevi.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 338: A sostenere in quel giorno que' poverini che mancavano sulla strada, la Provvidenza aveva tenuti in serbo proprio gli ultimi quattrini d'un estraneo fuggitivo.
Definiz: § IV. E per similit. ‒
Esempio: Manz. Poes. 832: Un estranio giovinetto Si posò sul monumento.
Definiz: § V. E per Proprio di forestiero o forestieri, Appartenente a stranieri, ed altresì Degli stranieri. ‒
Esempio: Bibb. N. 4, 206: Disfece gli altari del culto estrano e i luoghi alti, e ruppe le statue.
Esempio: Pucc. A. Centil. 57, 14: Al modo fiorentino e non estrano.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 57: Due gran baroni in veste ignota Venir son visti e 'n portamento estrano.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 49: Era la gente ligure schiacciata Sotto a dazj pesanti e giogo estrano.
Esempio: Giust. Vers. 149: Bleso miscuglio D'estranee voci.
Definiz: § VI. Pure per Straniero, detto di luogo o paese. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 71: Nè in Francia, nè dove ito sono, Parlar n'udi' ne le contrade estrane.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 67: A che 'l tuo visitar paesi estrani Per riportarci odor, cibi e costumi, Ch'ogni maschio pensier dal petto toglia?
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 317: Quando un mercante è stato in paesi estranei per guadagnarne tesoro, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 4: Così di naviganti audace stuolo Che mova a ricercar estranio lido, ec.
Esempio: E Tass. Lett. 4, 53: Io non credo che la terra estranea, e, come dicono, ospita, possa fare alcun giovamento, che non possa far la nativa.
Esempio: E Tass. Lett. 4, 417: Ragunò gli amici, i parenti e i vassalli, ed empiè il mare di vele e di legni armati, e guerreggiò molt'anni ne gli estrani paesi.
Definiz: § VII. E figuratam. ‒
Esempio: Leopard. Poes. 64: E poi ch'estrano Il suol nativo, e di sua prole ignaro Le meste anime educa, ec.
Definiz: § VIII. Poeticam., vale anche Non proprio, Preso da altri, Accattato, e simili. ‒
Esempio: Petr. Rim. 1, 27: Così lungo l'amate rive andai, Che volendo parlar, cantava sempre, Mercè chiamando, con estrania voce.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 70: Fece l'annel palese ancor, che quanto Di beltà Alcina avea, tutto era estrano; Estrano avea e non suo dal piè alla treccia.
Definiz: § IX. Usasi figuratam., per Che non ha relazione con la cosa di che si parla, Estrinseco. E con un termine retto dalla particella Da, equivale ad Alieno. ‒
Esempio: Benciv. Mes. 219: Per cagioni estranee avviene questo, come per aria pestilenziale, o per fiati corrotti o venenosi,... o per grande paura, o per troppo bagnare, o per fatica, e simili.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 9, 2, 7: La prima specie di erede del sangue cade per ordinario sotto la materia feudale, ed anche, a sua imitazione, sotto l'enfiteotica,... sì che resta estranea dal presente titolo.
Definiz: § X. Ed altresì, parlandosi di corpi o sostanze, per Che è di natura diversa da ciò con che è unito. ‒
Esempio: Cresc. Agric. volg. 8: Quella [acqua] che sopra il libero luogo non puzzolente nè lacunoso discorre,... è miglior di quella che sopra le pietre trapassa, imperocchè il loto la mondifica, e la disvizia da ogni estraneo mischiamento, e la cola.
Esempio: Red. Esp. nat. 26: Da alcuni mesi in qua io ho osservato che anco l'acqua di Pisa diventa albiccia;... nè saprei darne la colpa ad altro, che a qualche estraneo e non solito mischiamento di cose terrestri, che abbia cominciato invisibilmente a trapelare colà dove sorge, scorre, e si conserva la vena di quell'acqua.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 137: Una nuova mescolanza di denso e bianco uniforme umore leggiermente putrefatto, che diventa estraneo al corpo.
Definiz: § XI. Talora prendesi anche per Non familiare, in senso figurato; Non conosciuto, Ignoto, e simili; detto, più che altro, di cose dottrinali o morali. ‒
Esempio: Imit. Crist. 73: Questa non è cosa nuova nè estranea a quelli che hanno esperimento nella via di Dio.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 473: Le cose poi che allora avevan sentite da quella bocca, erano bensì odiose a' loro orecchi, ma non false nè affatto estranee ai loro intelletti.
Definiz: § XII. E, più che altro in poesia, vale anche Nuovo, Insolito, Singolare, Strano. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 11, 36: Chè non uscite a manifesto assalto, Appiattati guerrier, s'io non m'ascondo? Non gioveranvi le caverne estrane; Ma vi morrete come belve in tane.
Esempio: E Tass. Gerus. 14, 74: Dentro a i freddi suoi cristalli asconde Di tosco estran malvagità secreta.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 51: La raccoglie Goffredo (la colomba) e la difende: Poi scorge, in lei guardando, estrania cosa, Che dal collo ad un filo avvinta pende Rinchiusa carta e sotto un'ala ascosa.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 104: E Soliman, ch'estranio colpo ha visto, Nel cor si turba, e impallidisce in faccia.
Esempio: E Tass. Lett. 1, 119: Ritornando a l'allegoria,... potrebbe parer ad alcuno estrano, che l'incanto del bosco non serbi il medesimo ordine con Tancredi che con Rinaldo.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 9, 90: Orlando a questo fatto estranio tanto Si ferma un poco, e dice: Ho fatto male, Quando si tratta di cose d'incanto, A lasciarvi ir Rinaldo.
Definiz: § XIII. Erede estraneo, si disse Colui che non essendo un discendente diretto, o non appartenendo alla famiglia, poteva ereditare le sostanze, ma non i diritti o privilegj speciali, dei quali fosse, per cagione della casata, investito il testatore: e contrapponevasi a Erede del sangue. ‒
Esempio: De Luc. Dott. volg. 4, 2, 38: Quando sia [l'enfiteusi] puramente ereditaria, della quale siano capaci anco gli estranei eredi ab intestato, overo per testamento, in tal caso non entra la materia della devoluzione, se non quando ec.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 4, 2, 41: O pure, se essendosi detto semplicemente per gli eredi e successori, s'intenda delli soli eredi del sangue, o pure anche degli estranei.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. 9, 2, 7: Altro è l'erede della robba, al quale, a differenza dell'erede del sangue, si dà il nome di erede estraneo, overo di erede della robba familiare.
Esempio: E De Luc. Dott. volg. appr.: L'altra specie dell'estraneo erede della robba, overo della cosa familiare, si soddistingue ancora in più sorti, atteso che altro è l'erede universale, ed altro è il particolare.