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1) Dizion. 5° Ed. .
MINUTEZZA
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MINUTEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Minuto. L'esser minuto; Piccolezza di corpo, di volume. –
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 150: Di una veramente impareggiabile minutezza erano certi altri vermicciuoli nella parte interna della pelle di un pipistrello ec.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 145: Che mai han che fare le grossezze di questi canali patenti agli occhi nostri, con quella stupenda incomprensibile minutezza, della quale devono veramente essere quei canali non distinguibili da alcuno de' sensi nostri, ec.?
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 1, 266: L'occhio certamente giunge a discernere nella superficie dei corpi certe minutezze insensibili al tatto.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 421: La qual cosa (l'interesse mercantile) è contraria all'amicizia, la cui libertà e benivolenzia non ricerca questa minutezza di ricompensa; anzi debbeno gli amici a gara cercar di avanzarsi l'un l'altro di benefizj e di gratitudine.
Definiz: § II. Pur figuratam., per Minuzia. –
Esempio: Varch. Ercol. 252: Queste, come alcune altre minutezze, non essendo diterminate, sono indifferenti.
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 132: Minutezze e quistioncelle, quali sono quelle d'Entisbero, del Tartaretto, e di simili altri terministi.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 19: Io già mi avveggio che la materia.... m'invita a troppo oltre sospignermi senza limite e senza ritegno, d'una in altra minutezza passando.
Esempio: Giobert. Buon. LXI: I quali (i casisti), travagliandosi intorno a certe spezie particolari, che per ordinario sono eziandio negative, non escono dei generali, anche quando si perdono nelle minutezze, e sono prolissi e fastidiosi senza frutto.
Definiz: § III. E per Cura soverchia di cose minute, Sottigliezza, in senso figurato. –
Esempio: Segner. Op. 4, 624: Con costoro vi converrà tener la strada di mezzo, nè mancare al vostro dovere per trascuraggine, nè soprabbondare per minutezza.
Esempio: Capp. Longob. 122: Ma non è questo il primo vero, nè di gran lunga il più importante, che offuscato venisse dalle minutezze della critica.
Definiz: § IV. Parlandosi di lavori di minuterie, denota La parte più gentile, più fine, di un'opera. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 9, 250: Ne' cammei e nelle ruote ha fatto intagli di cavo e di rilievo con tanta bella maniera; e con conj d'acciaio in cavo con i bulini ha condotte le minutezze dell'arte con quella estrema diligenza, che maggior non si può imaginare.