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AFFINCHÈ, AFFIN CHE, e anche AFFINECHÈ e AFFINE CHE
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AFFINCHÈ, AFFIN CHE, e anche AFFINECHÈ e AFFINE CHE.
Definiz: Congiunzione, che serve a denotare il fine o la cagione di una cosa; Acciocchè. −
Esempio: Vill. G. 214: Lasciò.... duemila cavalieri; affinchè levata l'oste, se quei di Messina uscisson fuori,.... uscissono loro addosso.
Esempio: Vill. M. 403: Egli conoscendo la necessità, affine che l'acquisto fatto per lui pigliasse più fermezza, acconsentì ec.
Esempio: Bemb. Stor. 2, 147: Il qual battifolle.... ordinarono che si facesse, affinechè e' fosse a tutto quel lato contra i nimici una fortezza da ribattere i loro assalti.
Esempio: Varch. Lez. accad. 425: La qual cosa, affine che meglio e più chiaramente intendere si possa, porremo l'ordine degli enti.
Esempio: Menz. Poes. 2, 162: Oh di che forze e generose e pronte, Fa di mestieri, affin che in versi e in rime, Stuol di diverse immagini s'impronte!
Esempio: Targ. Viagg. 11, 109: Affinchè poi ciò meglio riuscisse, e per fare una più concludente diversione, pose l'assedio a Montevetturini.
Definiz: § Talora fra le due voci Affine e Che se ne frappone alcun'altra; come Affine dunque che, Affine pertanto che.