Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ALA
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ALA.
Definiz: Sost. femm., che al plur. fa Ale, e più comunemente Ali dal disusato sing. Ale. Membro per mezzo del quale volano gli uccelli ed altri animali.
Dal lat. ala. −
Esempio: Dant. Inf. 5: Quali colombe, dal desio chiamate, Con l'ali aperte e ferme al dolce nido Volan per l’aer ec.
Esempio: E Dant. Purg. 29: Vennero appresso lor quattro animali, Coronato ciascun di verde fronda, Ognuno era pennuto di sei ali.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 14: Ali bianche vestì, che han d’or le cime, Infaticabilmente agili e preste.
Esempio: Menz. Poes. 1, 294: Ed a i lavori le compagne appella, Ape che l’ali ha d’oro, ape gentile.
Esempio: Mont. Poes. 1, 33: Poi de’ color più vaghi onde l’estiva Stagion delle campagne orna l’aspetto, E de' freschi ruscei smalta la riva, L’ale spruzzasti al vagabondo insetto (alla farfalla).
Definiz: § I. Le ali si attribuiscono ancora a molti esseri ideali, o personificati dalla fantasia. −
Esempio: Dant. Inf. 21: E vidi dietro a noi un diavol nero.... Ahi quanto egli era nell’aspetto fiero, E quanto mi parea nell’atto acerbo, Coll’ali aperte e sovra i piè leggiero.
Esempio: E Dant. Purg. 12: A noi venia la creatura bella (l’angelo) Bianco vestita, e nella faccia quale Par tremolando mattutina stella: Le braccia aperse, ed indi aperse l’ale.
Esempio: Petr. Rim. 2, 142: Sopra gli omeri avea [Amore] sol due grand’ali Di color mille e tutto l’altro ignudo.
Esempio: Poliz. Rim. 1, 41: Ivi racquete le trionfanti ale [Amore], Superbamente inver la madre sale.
Esempio: E Poliz. Rim. 1, 42: Quando apparve Cupido ad ali tese.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 78: Ovunque drizza Michel angel l’ale, Fuggon le nubi, e torna il ciel sereno.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 1: E i venticelli, dibattendo l’ali, Lusingavano il sonno de’ mortali.
Esempio: E Tass. Gerus. 14, 3: Quel [sogno] ch’al pio Buglion discende, L’ali dorate inverso lui distende.
Definiz: § II. E per similit., detto delle vele o del remeggio, che spinge innanzi la nave. −
Esempio: Dant. Inf. 26: E volta nostra poppa nel mattino, De' remi facemmo ale al folle volo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 137: Quindi a un greco levante spiegò ogni ala, Volando da man destra a Cipro intorno.
Esempio: Alam. L. Avarch. 8, 30: E secondo il furor che il legno assale, Cresce o tarpa di lui le candide ale.
Definiz: § III. E figuratam. −
Esempio: Dant. Parad. 2: Certo non ti dovrien punger gli strali D'ammirazione omai, poi' dietro ai sensi Vedi che la ragione ha corte l'ali.
Esempio: E Dant. Parad. 15: Quella udio, Pria ch'io parlassi, ed arrisemi un cenno, Che fece crescer l'ali al voler mio.
Esempio: Petr. Rim. 1, 88: E chi di voi ragiona Tien dal suggetto un abito gentile, Che con l'ale amorose Levando, il parte d'ogni pensier vile.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 1: Chi l’ale al verso presterà che vole Tanto, che arrivi all'alto mio concetto?
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. 12: Volo con le vostr'ali, senza piume; Col vostro ingegno al ciel sempre son mosso.
Definiz: § IV. E pur figuratam. per Volo. −
Esempio: Dant. Parad. 22: Nè mai quaggiù, dove si monta e cala, Naturalmente fu sì ratto moto, Che agguagliar si potesse alla mia ala.
Esempio: Fosc. Poes. 181: Onde all’Anglo, che tanta ala vi stese, Sgombrò primo le vie del firmamento.
Definiz: § V. E pur figuratam. per Favore, Protezione. −
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 73: Onde io.... sotto l’ala di vostra cortesia, al podere di vostra altezza fuggo.
Esempio: Dant. Parad. 6: E quando il dente longobardo morse La Santa Chiesa, sotto alle sue ali Carlo Magno, vincendo, la soccorse.
Esempio: Alaman. L. Gir. 7, 46: E sotto l’ale Di Galealto d’onoranza accrebbe.
Esempio: Fosc. Poes. 178: Errar vede il suo spirto Fra 'l compianto de' templi acherontei, O ricovrarsi sotto le grandi ali Del perdono d’Iddio.
Definiz: § VI. Ali chiamansi anche le Pinne dei pesci. −
Esempio: Fiorett. S. Franc. 72: Appresso [o pesci] v’ha date l’ali per poter discorrere dovunque vi piace.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 118: Un barbio.... distendendo l’ale come intirizzate, spalancando le orecchie, ed enfiandosi in tutto il corpo, ne venne in sul fil dell’acqua.
Definiz: § VII. E per Ascella. −
Esempio: Rucell. Or. Dial. anat. 10, 280: Il tronco subclavio, uscito della cavità del torace, propriamente assillare s’appella, perchè passa vicino all’ala sotto le braccia.
Definiz: § VIII. Per similit. Ala dicesi Ciò che resta ai lati di checchessia; Lato, Parte laterale. Quindi:
Definiz: 1. Ala di muro, di palazzo, e simili. −
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 31: Alzava queste ali [del palazzo] fino al ballatoio delle seconde finestre, ove terminavano in un bel terrazzo.
Esempio: Rucell. L. Eseq. 28: Dalla sommità della quale scendeva un altr’ordine di gradi, che a poco a poco allargandosi si sporgeva a formare due ale all’altare.
Definiz: 2. Ala d'esercito, che altresì dicesi Corno. −
Esempio: Vill. G. 276: Ma però non si smagliarono nè ruppono, ma costanti e forti ricevettono i nemici, e coll’ale ordinate da ciascuna parte de’ pedoni rinchiusono tra loro i nemici.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 23: Ma dove stender può ne’ larghi piani L’ala sinistra più spedito il volo, Altamoro ha [seco] i re Persi ec.
Esempio: Bentiv. Guerr. Fiandr. 1, 423: Doveva servir grandemente a romper il primo.... impeto [de' nemici].... quell’ala dei moschettieri a piedi, che fiancheggiava dal lato di fuori la gente regia a cavallo.
Definiz: 3. Ala della saetta. −
Esempio: Tass. Gerus. 11, 41: E quante in giù se ne volâr saette, Tante s’insanguinaro il ferro e l'ale.
Definiz: 4. Ala di fegato, di polmone. −
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 34: Avremmo creduto che voi l’aveste fatto per evitare la taccia di poco saputo in notomia, dandovi a credere di far fomento allo stomaco col fomentar piuttosto quell’ala del fegato che lo cuopre, e di ugnerlo con ugner la pelle.
Definiz: § IX. Aprir l'ali, figuratam. per Allargarsi. −
Esempio: Dant. Purg. 22: Allor m’accorsi che troppo aprir l’ali Potean le mani a spendere.
Definiz: § X. Batter l'ali, vale Moverle per volare. −
Esempio: Dant. Inf. 22: Disse [Alichin] a lui: se tu ti cali, Io non ti verrò dietro di galoppo, Ma batterò sopra la pece l’ali.
Definiz: § XI. E figuratam. −
Esempio: Dant. Inf. 26: Godi, Fiorenza, poichè se' sì grande, Che per mare e per terra batti l’ali, E per lo inferno il tuo nome si spande.
Esempio: Petr. Rim. 2, 264: Ed or siam giunti a tale, Che costei batte l'ale Per tornare all’antico suo ricetto.
Definiz: § XII. Far ala, riferito alle milizie, vale il Disporsi dei soldati in fila da una parte e dall'altra, per fare onore ai personaggi che passano.
Definiz: § XIII. Ed altresì vale l'Aprirsi in mezzo di una schiera, ritraendosi i soldati sui lati, per lasciar libero il passo. −
Esempio: Davil. Guerr. civ. 3, 422: Il duca di Mena.... mandò due grosse squadre di cavalleria per attaccarli; all’arrivo delle quali, avendo quei del re con artificiosa prestezza fatto ala d’ambe le parti, comparirono due grandissime colubrine in mezzo a loro, le quali tirando e galoppando,.... non solo occisero molti;.... ma ec.
Definiz: § XIV. Dicesi pure del Tirarsi da parte, facendo largo a chi passa. −
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 290: Subito ch’egli ebbe posto piede a terra, s’avanzarono alcuni de' suoi servidori a spazzare la strada per dove aveva a passare, e a far fare ala alla gente con grandi smorfie e atteggiamenti.
Esempio: Adim. A. Ador. Mag. 128: Signora sposa, ritiriamoci da parte, e voi altri fate far ala.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 107: Parlò per tutti, e domandò l’assunto Di far ala in trionfo al lor congiunto.
Definiz: § XV. E per similitudine. −
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 24: A guisa che noi veggiamo l'acque da ogni minimo bruscolo che sopra vi caggia, dirompersi, e ritirandosi d'ognintorno fargli ala, per così dire, in ordinatissimi cerchi.
Definiz: § XVI. Quindi la frase ellittica: Ala, soldati; Ala, donne; Ala, gente, e simili, per Fate ala, Fate largo, Traetevi da parte ec. −
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 1, 1: Uscito il podestà fuor del palazzo, Par che ci si avvicini: Ala, soldati, Ritiriamci in disparte.
Esempio: Adim. L. Sat. 198: Ed ala, a lei davanti, S'odon d’intorno i suoi lacchè gridare.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 136: Entrano qua da pratichi: Schiavo, signor Panciatichi; Ala! vino, acque fresche, sottocoppe.
Esempio: Red. Poes. 252: Ala, signori miei, non date impaccio.
Definiz: § XVII. Far abbassar le ali ad alcuno, vale Attutarne la baldanza, Raumiliarlo.
Definiz: § XVIII. Far cader l'ali, vale Toglier le forze, Abbattere. −
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 16: Ma ora avvien che questa voglia dome, E faccia cader l'ale al mio furore.
Definiz: § XIX. Metter ali, vale Correre con gran velocità. −
Esempio: Poliz. Rim. 1, 11: Pel folto bosco il fier caval mette ale.
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 75: E se non fusse che il caval messe ale, E’ non sentia mai più caldo nè rezzo.
Definiz: § XX. Metter l'ali, o Alzar l’ali, vale Ingrandirsi, e dicesi di chi da basso stato si fa ricco e potente.
Definiz: § XXI. Spander l'ali, vale Ampliarsi, Dilatarsi. −
Esempio: Poliz. Rim. 1, 93: Assai, bel figlio, il tuo desir m’aggrada, Che nostra gloria ognor più l'ale spanda.
Definiz: § XXII. Star sull'ali, vale Volare, Aggirarsi per l'aria. −
Esempio: Dant. Inf. 17: Come 'l falcon, ch'è stato assai su l'ali, Che senza veder logoro od uccello, Fa dire al falconiere: oimè! tu cali ec.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 22: In sì fatta foresta almo riposo Traeva Amor, lasso di star su l'ali.
Definiz: § XXIII. E vale anco, Essere in desiderio, Stare in punto di partirsi o di far checchessia. −
Esempio: Varch. Stor. 3, 236: Messer Piero, che attendendo il seguito stava sull'ali, si mosse subito.
Esempio: Borghin. V. Disc. 1, 255: Non aveva [Cesare] la più comoda nè la più pronta via di gettarsi tutto da quella parte, che stava sempre in sull'ale.
Esempio: Lipp. Malm. 12, 42: E per partir di quivi sta in sull'ali.
Definiz: § XXIV. Star desto sull'ali, vale figuratam. Star attento e vigilante per poter far checchessia. −
Esempio: Grazz. Comm. 49: Ma state desto in su l’ale, e secondo che noi facciamo, secondateci maestrevolmente.
Definiz: § XXV. Tarpar le ali, vale figuratam. Scemare, Toglier le forze, e anche il potere, di far checchessia. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 23: Che 'l tempo m'ha tarpato in modo l'ale, Ch'io mi comincio accordare or con lui, Però ch'io sono ogni giorno mortale.