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1) Dizion. 5° Ed. .
INVIDIOSO.
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INVIDIOSO.
Definiz: Add. Che invidia alcuno per checchessia, o Che invidia ad alcuno checchessia; Che ha invidia di checchessia o a checchessia: e assolutam., Che si attrista dell'altrui bene.
Lat. invidiosus. –
Esempio: Dant. Inf. 15: Gente avara, invidiosa e superba.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 176: Il quale sentendosi non meno ricco che Natan fosse, divenuto della sua fama e della sua virtù invidioso, seco propose con maggior liberalità quella o annullare o offuscare.
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 25: Erano forse invidïosi De i miei dolci, sicuri, almi riposi.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 38, 16: E di tua fama invidïosa,... avea fermo nel core La grande altezza abbatter del tuo nome.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 63: Perchè molti invidiosi della gloria di Mario volevano che questa fusse opera di Silla.
Esempio: Giord. Op. 1, 55: Non si vedeva mai sdegnato, mai invidioso, mai torbido, a tutti affabile e sincero.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 88: Quello antico serpente, cioè il diavolo..., molto invidioso alla santità del predetto arcivescovo Silvano, ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 72: Tai cose zufolavami (il pappagallo) all'orecchio, Quando vide a me volti i passi sui Un barbagianni simulato e vecchio, Che forse invidïoso era di lui.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 16: Viveansi in libertà le genti liete.... Fortuna, invidïosa a lor quïete, Ruppe ogni legge, e pietà misse in fondo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 38: Vedi Rinaldo, in cui non minor raggio Splenderà di valor, purchè non sia A tanta esaltazion del bel lignaggio Morte o fortuna invidïosa e ria.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 253: O invidïosa al mio stato felice Alba, ch'apristi a' miei lumi le porte.
Definiz: § III. Pur figuratam., detto di pensiero, sentimento, mente, o simili. –
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 48: La invidiosa mente sempre per lo migliore di sè si suole consumare.
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 67: Ma pur coprendo sotto un'altra fronte Van lor pensieri invidïosi e grami; E occasïone attendon di vendetta.
Definiz: § IV. E per Geloso. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 119: Io pur mi sforzo, e chiamo ingiusto e ingrato Giove, che 'l suo figliuol da me non toglie: Ma tutto è in van, chè 'l core avea indurato Del maggior Dio l'invidïosa moglie.
Definiz: § V. Invidioso, conforme a proprietà latina, vale anche A cui si porta invidia, Che attira, suscita, o Tale da attirare, o suscitare, invidia, usato per lo più figuratam. e poeticam.
Esempio: Dant. Parad. 10: Essa è la luce eterna di Sigieri, Che, leggendo nel vico degli strami, Sillogizzò invidïosi veri.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 189: Quella fue nominatissima per bellezza, e invidiosa speranza di molti vagheggiatori.
Esempio: Petr. Rim. 2, 218: E quel che lieto i suoi campi disfatti Vide e deserti, d'altra merce carco, Credendo averne invidïosi patti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 44, 1: Spesso in poveri alberghi e in picciol tetti, Ne le calamitadi e nei disagi, Meglio s'aggiungon d'amicizia i petti, Che fra ricchezze invidïose ed agi.
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 216: E dove pochi mesi innanzi pareva che io avessi tanta felicità che fussi quasi invidioso agli amici, ora mi truovi sì afflitto, che ec.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 121: Il savio, dagli Stoici con sublime ed invidiosa idea, e non peravventura trovabile così di facile, figurato, che sarebbe egli, costituito in solitudine, se non avesse davanti un amico per ispettatore e vagheggiatore delle sue doti?
Definiz: § VI. Invidioso ad alcuno di checchessia, vale Che ne lo priva, Che glielo toglie: ma si userebbe piuttosto in poesia. –
Esempio: Alam. L. Nov. 92: Intendo al presente di scrivere e la novella stessa, e le parole medesime dette da Vostra Signoria, acciocchè io non sia ad altrui avaro ed invidioso di tanto diletto.
Definiz: § VII. In forza di Sost. Chi è invidioso, Persona invidiosa. –
Esempio: Nov. ant. B. 74: Trovata la verità, tagliò tutti a pezzi gli invidiosi, ch'aveano apposto il falso al giovane innocente.
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 75: Gl'invidiosi portano invidia a' buoni, e di loro tali cose sospecciano, chenti egli far sogliono.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 808: Poi è oscurità...; appresso è Cocito che significa pianto che si conviene all'invidioso, che s'attrista del bene altrui e lagrima e piangene; freddura, perchè nell'invidioso è spenta ogni carità; pallore, perchè l'invidiosi sono paurosi; ec.
Esempio: Benc. Pimandr. Mercur. 11: Io abito molto di lungi da li stolti, cattivi, pigri, invidiosi, iniqui, omicidi ed impj.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 48: Prestando occasione di dire a' non invidiosi, che sapeva così bene fare ufizio di sovrano pontefice e gran sacerdote, come di generale d'eserciti.
Esempio: Adim. A. Pind. 441: Non vuol porsi a pericolo di esser bersaglio de gl'invidiosi, la natura de' quali è sempre di offendere i buoni, e particolarmente in vita loro.
Esempio: Segner. Mann. sett. 9, 1: Passando sempre questa diversità tra ch'invidia alcuno, e chi l'odia, che amendue veramente si attristano del ben d'esso; ma l'odiatore se ne attrista direttamente, a cagion del male che vuole al detto avversario; l'invidioso, a cagion dell'amore che porta a sè, parendogli che nell'esaltamento dell'avversario egli debba restar depresso.
Esempio: E Segner. Mann. sett. 9, 3: Il mal di quelle opere a cui trascorrono gl'invidiosi, non è mal fatto a caso, ma fatto ad arte.
Esempio: Bertin. A. F. Medic. dif. 87: Se potessero aversi sotto l'occhio le opere di Erofilo, del Marino, e di tant'altri vecchi autori, usurpateci dall'ingiurie de' tempi, e dalla malignità degl'invidiosi, si troverebbono ec.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 46: Orazio: Invidus alterius macrescit rebus opimis. L'invidioso smagrisce per gli averi altrui grassi; così il medesimo ingrassa nelle altrui miserie.