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LISCIATURA
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LISCIATURA.
Definiz: Sost. femm. L'atto e L'effetto del lisciare, o dell'esser lisciato.
Definiz: § I. E per L'acconciarsi, L'abbellirsi, artificiosamente. –
Esempio: Fr. Giord. Pred.: Il maggior loro pensiero si èe la lisciatura.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 7, 2: Che sarà delle donne che si colorano e fanno altre lisciature?
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Zanott. G. P. Avvert. 47: Nè eccedano (le figure) il naturale colorito, e alcuni vi sono che le rappresentano lisciate e vernicate, come s'elle fossero di colorato cristallo, e non di carne vera; e così eccedono nello esprimere altre cose, cui tale vernicatura e lisciatura è disdicevole.
Definiz: § III. Figuratam. –
Esempio: Dat. Obbl. Ling. 20: Tribolava Mecenate, contraffacendo per ischerzo le lisciature e i ricciolini del suo parlare affettato.
Esempio: Pros. Fior. I, 2, 19: Siccome per lo contrario il mentovato Seneca dà per manifesto e indubitato segnale della corruttela de' costumi la strabocchevole delicatezza e la smoderata lisciatura delle parole.
Esempio: Gravin. Rag. poet. 7: I medesimi principj.... ci propongono la ragione da fuggire ugualmente le sconvenevolezze, che la troppo sensibile coltura, o, per così dire, la lisciatura d' ogni verso.
Definiz: § IV. Perdere la lisciatura, dicevasi figuratam. quando uno s'è messo a ordine per far checchessia, e non gli è venuto fatto. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 17: Mi son perduta ogni mia lisciatura.
Esempio: E Buonarr. Fier. 2, 4, 25: Questa volta io dirò, come si dice, D'essermi persa anch'io la lisciatura.
Esempio: Fag. Rim. 4, 139: Corpo di me! che ne sentii dolore, Mentre la lisciatura e il tempo persi Senz'alcun frutto, e poi commessi errore.