Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
NIBBIACCIO.
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NIBBIACCIO.
Definiz: Sost. masc. Peggiorat. di Nibbio. Nibbio brutto, o molto cattivo o fiero. –
Esempio: Fag. Rim. 1, 259: Volarono in un tratto, a quattro a sei, Allocchi, falchi, nibbiacci affamati Attorno ad essa (a una cornacchia) a far da cecisbei.
Esempio: E Fag. Rim. 3, 190: Giunti in un salone Vidi cose ch'i' m'ebbi a strabilire. Era di bestie pien, non di persone..., ed uccellacci Di rapina, di tutte le figure. Al nostro comparir molti nibbiacci Ci volarono attorno.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Fag. Comm. 5, 387: E tal volta non sfuggono, anzi cercano l'occasioni ch'ell'abbian a essere dotate (le figliuole) da quei nibbiacci, che impaniano e si tuffano, senza badar punto che ec.
Esempio: E 7, 195: Fanno che quel meschin di secco in secco Non arriva a gustar quel boccon pingue, Perchè i nibbiacci v'han dato di becco.
Definiz: § II. Cala, nibbiaccio! Lo stesso che Cala, nibbio! –
Esempio: Fag. Comm. 1, 28: Conosco tutte le ragazze del paese; ma che volete ch'i'sappia? (Cala, cala, nibbiaccio).