Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LUCENTEZZA.
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LUCENTEZZA.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Lucente. L'esser lucente; Lucidezza, Splendore. –
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 214: Nella grandezza e lucentezza è molto simile (una pianta) a' nostri petonciani.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 168, 1: È di due sorte (il topazio), una che per la sua lucentezza tira al color dell'oro, l'altra al color dell'aria purissima.
Esempio: Magal. Lett. At. 555: Non è pericolo ch'ei si perda anzi d'attorno all'oscurità della propria immagine, che alla lucentezza dello specchio.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 179: Noi medesimi passiamo molte cose inosservate come comuni; che, se uno vi fisa per entro l'acuto sguardo, vi ritrova peso e lucentezza mirabile.
Definiz: § In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Pros. Fior. I, 3, 29: E quanta beltà, quanta lucentezza, quanto splendore apporti loro (la facondia alle scienze), manifestissimo esempio, e verace indubitata fede ne rende la Grecia.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 378: Che se a questo fondo di bontà finora descritto, e a questo gran capitale di morale, s'aggiunga il prezioso corredo delle scienze, l'ornamento e la lucentezza delle arti belle, che luce mai sarà questa? che per fezione, e che ricchezza di letteratura?