Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
BUFFARE
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BUFFARE.
Definiz: Neutr. Soffiare, e dicesi propriamente del vento quando tira con forza ma a riprese.
Onomatopea. Anche in provenz. bufar valeva lo stesso.
Definiz: § I. Trovasi anche per Soffiare in generale, sia colla bocca sia con mantice ec. −
Esempio: Bracc. B. Rim. 124: A' fieri assalti veggio riparare Buffando al lume e tosto averlo spento.
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 335: Quando il fuoco è bene allumato, prendi quello che hai a fondere e pollo sopra li grandi ceppi che hai posti sopra lo ceneracciolo, e fa' buffare con grandi mantachi.
Esempio: Bellinc. Rim. 45 t.: E tu, pastor, che buffi ne' carboni, Cristo a tal foco t'ordinò per fiume.
Esempio: Gell. Lettur. 3, 175: Buffare non significa altro nella lingua nostra, che soffiare con impeto, e alquanto più presto che il solito.
Definiz: § II. E per Mandar vento di sotto, Spetezzare. −
Esempio: Sacch. Nov. 1, 352: Se posso sapere chi buffa a questo modo, io lo farò... buffare per altro verso.
Definiz: § III. E in forza d'Att. trovasi per Mandar fuori sbuffando. −
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 16: E quello [animalaccio] fece uscire d'una pietra scura e spezzata, buffando veleno dalla gola aperta, fuoco dagli occhi, e fumo dal naso.
Definiz: § IV. Nel Giuoco della Dama dicesi Buffare un pezzo il togliere all'avversario quello col quale non ha mangiato la pedina, come doveva secondo le regole del giuoco; tolta l'espressione dall'uso di soffiare sul pezzo quando si toglie.