Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CARAFFA.
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CARAFFA.
Definiz: Sost. femm. Vaso di vetro, corpacciuto, con piede e collo stretto.
In franc. carafe, in spagn. garrafa; probabilmente dall'arabo carabeh, brocca. –
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 181: Chi sol caraffe con quel corpo enfiato E collo mozzo, dentro l'acque attuffa.
Esempio: Ricett. Fior. M. 232: Metti in una caraffa a bollire con l'acque dette tanto, che torni tre quarti.
Esempio: Buonarr. Aion. 3, 49: E fan gozzi e ampolle da speziali, Tazze, caraffe, buffoni, orinali.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 1, 180: Si serrerà in una boccia, o caraffa di vetro ben grossa, o in altro vaso bene invetriato, e che si possa turare.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 259: Facemmo far due caraffe di cristallo.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 296: Mi era noto che la mostra delle vostre caraffe.... aveva riscosso il plauso che ella si meritava.
Definiz: § Far la caraffa, era un Modo di fare incantesimi; pel quale, versando cera o piombo strutto in una caraffa piena d'acqua, si pretendeva fare apparire i morti o gli assenti. –
Esempio: Not. Malm. 1, 310: Favoleggiano che quelle donne maliarde e streghe.... sappiano fare diversi incantesimi per ritrovare cose perdute e per ottenere altri loro intenti: e fra questi incantesimi Fare lo staccio, o il pentolino, o la caraffa.