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Dizion. 5° Ed. .
FETENTE.
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FETENTE. Definiz: | Partic. pres. di Fetere. Che fete. |
Lat. foetens.
Definiz: | § I. In forma d'Add. Puzzolente, Fetido. – |
Esempio: | S. Bern. Cosc. 152: E 'l vermine rodente, e zolfo fetente, e la fiamma infernale, e tutti li mali. | Esempio: | Cavalc. Dial. S. Greg. 323: Va', e di' al Vescovo, che getti fuori di chiesa la fetente carne che ci ha fatto mettere; e che s'egli non lo fa, di qui a trenta dì morirà. | Esempio: | Savonar. Pred. 20: Sarà fetente [il fuoco] alli dannati per loro maggiore dolore, e per la loro lussuria. | Esempio: | Buonarr. Fier. 8, 2, 6: Purch'io mi tolga un po' da queste mura Maninconose e sordide e fetenti. | Esempio: | Rondin. F. Relaz. 22: Si comandò a quelle case, che vi mandavano l'acque de i trogoli, e lavature di panni e simili, come fetenti, che fra 15 giorni, ec. | Esempio: | Red. Lett. 2, 64: Senza il miracolo di questo giunco, la state il pesce arriva qui non solamente stracco, ma il più delle volte fradicio e fetente. | Esempio: | Salvin. Opp. 422: Così di quella [carena] aggrava i fieri colpi, E duoli, colla fracida fetente Sentina la selvaggia acqua. | Esempio: | Spolv. Colt. Ris. 3, 392: Essa tempra i bollori, essa dirada Gli aliti infetti e le fetenti nebbie Co' suoi dolci respir. | Esempio: | Crudel. Rim. 54: Che sala! Oh Dio, che sala! Ella era anzi un orribile macello Sanguinoso e fetente. | Esempio: | Targ. Vaiuol. 46: Le orine.... ritornarono ad essere crude, confuse e fetenti. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 44: E fu gran fatto del figliuol d'Alcmena Giungere a ripulir stalle fetenti. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 542: Dormivano.... sur un po' di paglia putrida e fetente. |
Definiz: | § II. E figuratam., per Sozzo, Sordido. – |
Esempio: | Fr. Iac. Tod. 131: La lussuria fetente È cacciata de la mente. | Esempio: | E Cavalc. Poes. 3, 75: Poi ch'arai così pianto con dolori, E renunziato agli fetenti amori, Adorna lo tuo cor d'aulenti fiori, E dilettosi. | Esempio: | Rinaldesch. Espos. Salm. 12: Iddio.... di cosa vile e fetente leva il povero, nel quale il peccato della carne ha signoria sopra di lui. |
Definiz: | § III. E per Che rende fetore di checchessia. – |
Esempio: | Buonarr. Fier. 5, 4, 3: Calde [le acque] sorgono ognor; calde non solo, Ma de' falli degli uomini fetenti, Ch'hanno 'l supplizio nell'eterno duolo (qui figuratam.). |
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