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Dizion. 1° Ed. .
VOLONTA
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pag.951
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VOLONTA.
Definiz: | Potenzia motiva dell'anima ragionevole, per la quale l'huomo desidera, come buone, le cose intese, o le rifiuta,
come malvage. |
Esempio: | Tes. Br. 8. 49. Volontà si è un leggier mutamento, che alcuna volta viene al
corpo, e al cuore, per alcuna cagione, sì come allegrezza, cupidità, cruccio, malizia. |
Esempio: | Com. Purg. 16. La volontade è nella parte intellettiva dell'anima, sì che chiaro
appare, che la volontade non è subbietta alli celestiali corpi. |
Esempio: | Teolog. Mist. La volontà è quella potenzia, per la quale l'anima ama il suo
creatore. |
Esempio: | Bocc. nov. 98. 33. Chi dunque, lasciata star la volontà, e con ragion
riguardando, più i vostri consigli commenderà. |
Esempio: | Dan. Par. 3. Frate, la vostra volontà quieta Virtù di carità. |
Esempio: | Lib. dicer. Avvegnachè noi non parliamo sopra volontade, tuttavolta non possiamo
tacere. |
Definiz: | ¶ Per voglia, disiderio. Lat. voluntas, cupiditas. |
Esempio: | Bocc. nov. 65. 12. E se non fosse, che volontà lo strinse di saper più innanzi,
egli avrebbe, ec. |
Esempio: | E Bocc. nov. 33. 10. In tanta volontà di questo fatto
l'accese. |
Definiz: | Col DI, segno di caso avanti, diventa avverbio, e vale volontariamente. |
Esempio: | Bocc. nov. 3. 3. Sì era avaro, che di sua volontà non l'avrebbe
mai fatto, e forza non gli voleva fare. |
Definiz: | ¶ Per, di voglia. Lat. avidè. |
Esempio: | Mir. Mad. M. Non essendo egli altramenti obbligato al digiuno, cominciò a
mangiare di volontà. |
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