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MALCREATO, che pur si scrive disgiuntamente MAL CREATO
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MALCREATO, che pur si scrive disgiuntamente MAL CREATO.
Definiz: Add. Che non ha creanza, Male educato, Zotico, Villano; usato spesso in forza di Sost. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 20: Lo trafiggevano e lo passavano fuor fuori, come è solito de' villani e de' malcreati.
Esempio: Cellin. Vit. 203: Dissi che Francesco si era portato male, e che gli aveva fatto da persona malcreata.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 291: D'un malizioso e brutto, D'un goffo (per uscirne) malcreato Il ritratto n'avete qua mandato.
Esempio: Dat. Lett. 152: Le mie indisposizioni di gotta.... mi fanno diventare un gran malcreato con i miei signori amici e padroni.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 110: Lo riverii in anticamera del Gran Duca; nè ti posso dir altro, se non che mi corrispose con gran contegno: talchè, se io non l'avessi creduto mescolato con una parte di sua natura e un'altra di modestia, l'avrei battezzato per pretto malcreato.
Esempio: Fag. Rim. 3, 117: Che domin dite voi, signor mio caro, Del vostro Arcifagiuolo malcreato; Non ha egli la pelle di somaro?
Esempio: E Fag. Comm. 1, 274: Chi è? Chi è? Ah, quel villano non risponde; la gente bassa è pure infingarda e malcreata!
Esempio: E Fag. Comm. 4, 357: E poi, malcreato, dov'hai tu imparato a comparir davanti a' tuoi maggiori, senza prima cavarti il cappello, e dare il buon giorno?
Esempio: Giobert. Ges. mod. 1, 65: L'uso di mutar le dispute in zuffe personali ed ignobili è un privilegio incomunicabile dei vili e dei malcreati.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 65: Monsignor della Casa è ver che taccia Mi darà d'incivil, di malcreato.