Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
MOCCICONE
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MOCCICONE.
Definiz: Sost. masc. Uomo dappoco, goffo, inetto, quasi non si sappia nettare il naso da' mocci: Moccione. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 470: Sì che non era da maravigliarsi di lei; ma fu da maravigliare di lui, moccicone, che tanto se la lasciò salire in capo, ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 24, 99: Or fate lima lima a' mocciconi, Che così tosto si sono impaniati.
Esempio: Savonar. Pred. 10: Moccicone, no sai tu che 'l cielo non fa le cose della arte; sonare e parlare sono cose della arte, e non della natura.
Esempio: Divis. Calandr. 2, 6: Non durerò fatica, non è vero, Fessenio? F. Non moccicon mio, no.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 128: Guarda questo moccicone: Di cortigiano è fatto un animale.
Esempio: Med. L. Canz. ball. 5: Tu sei il fior de' mocciconi.
Esempio: Gell. Err. 5, 1: E' piagne ora il moccicone: ei bisognava pensarvi prima, svergognataccio.
Esempio: Car. Apol. 183: E si truovano de' mocciconi e de' babbuassi, che lo stanno a sentire e che gli credono.
Esempio: Cecch. Masch. 2, 1: Perch'io non paia un arfasatto, O qualche moccicon che dorma al fuoco.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 551: Deh! vatti appicca, moccicon, dappoco.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 414: Mammalucco; uno stolido, un moccicone, un mestolone.