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DIRO.
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DIRO.
Definiz: Add. Empio, Crudele, Spietato; ma è voce poetica.
Dal lat. dirus. ‒
Esempio: Firenz. Pros. 2, 128: E tu, dira Fortuna, cessa oggimai d'incrudelire contra d'una innocente verginella.
Esempio: Car. Eneid. 3, 399: Di guerra è d'uopo Contro sì dira gente; e tutti all'arme Ed a battaglia incito.
Esempio: E Car. Eneid. 7, 488: De le tre dire Furie una è costei.
Esempio: E Car. Eneid. 8, 303: De' suoi fochi (di Vulcano) Per la bocca spirando atri vapori, Gìa d'un colosso e d'una torre in guisa Contra sì diro mostro.
Definiz: § I. Per similit., detto di cose materiali. ‒
Esempio: Petr. Rim. 2, 274: O fucina d'inganni, o prigion dira, Ove 'l ben muore, e 'l mal si nutre e cria.
Esempio: Mont. Poes. 2, 230: Anch'io conosco, anch'io sostenni il diro Strale che l'arco del disastro avventa.
Definiz: § II. Figuratam., detto di mente, animo, ed altresì di pensiero, atto, sentimento e simili, vale Proprio di chi è feroce, Che ha in sè, o mostra, crudeltà. ‒
Esempio: Poliz. Rim. C. 145: E fu sì diro e tossicato il morso, Che ad un tempo finì la vita e 'l corso.
Esempio: Car. Eneid. 3, 380: Con dire voci e spaventoso rombo Ne si fan sopra (alle mense parate di cibi) le bramose Arpie.
Esempio: Pindem. Poes. 52: Nè t'increbbe, almo Sole, nè t'increbbe Il diro uffizio, o pia del Sol Germana?
Definiz: § III. Pur figuratam., detto di avvenimento, condizione di cose o di tempi, età, e simili, per Terribile, Atroce, Pieno di dolore. ‒
Esempio: Poliz. Rim. C. 9: Nè pensando al suo fato acerbo e diro, Nè certo ancor de' suo' futuri pianti.
Esempio: E Poliz. Rim. C. 105: O cielo, o terra, o mare, o sorte dira, Come potrò soffrir mai dolor tanto?
Esempio: Machiav. Rim. 443: Onde io, non per lenir mia sorte dira, O mitigar gli affanni ch'io sostengo,... Ma per pregarti ec.
Esempio: Mont. Iliad. 15, 693: E non ti senti il cor commosso al diro Caso del morto consobrin?
Definiz: § IV. E per Orribile, Spaventoso. ‒
Esempio: Car. Eneid. 3, 60: Io.... del scitico Marte i santi Numi Adorando, porgea preghiere umili, Che di sì fiera e portentosa vista Mi si togliesse, o si temprasse almeno Il diro annunzio.
Esempio: E Car. Eneid. 8, 450: Te [Ercole] gl'inferni laghi, Te l'inferno custode ebbe in orrore Ne l'orrendo suo stesso e diro speco, Là 've tra 'l sangue e le corrose membra Ha de la morta gente il suo covile.
Definiz: § V. Trovasi come aggiunto di occhio diro, a denotare Che guarda o mira cosa crudele, Che vede caso acerbo, e simile. ‒
Esempio: Bocc. Rim. 128: In fior si convertì, il qual con diro Occhio riguardo per pietà sovente.
Definiz: § VI. Poeticam., e secondo proprietà latina, vale Funesto; ed anche Eccessivo, Grandissimo. ‒
Esempio: Car. Eneid. 2, 850: Qual dira mente, o qual follia ti spinge A vestir di quest'armi?
Esempio: E Car. Eneid. 3, 432: Castigo arete: e dira fame a tanto Vi condurrà, che fino anco le mense Divorerete.
Esempio: E Car. Eneid. 6, 546: Ah! Palinuro, e qual dira follia A ciò t'invoglia? Non sepolto adunque L'acque di Stige, e la severa foce Traiettar de l'Eumenidi presumi?