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Dizion. 5° Ed. .
DIRO.
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pag.446
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DIRO. Definiz: | Add. Empio, Crudele, Spietato; ma è voce poetica. |
Dal lat. dirus. ‒ Esempio: | Firenz. Pros. 2, 128: E tu, dira Fortuna, cessa oggimai d'incrudelire contra d'una innocente verginella. | Esempio: | Car. Eneid. 3, 399: Di guerra è d'uopo Contro sì dira gente; e tutti all'arme Ed a battaglia incito. | Esempio: | E Car. Eneid. 7, 488: De le tre dire Furie una è costei. | Esempio: | E Car. Eneid. 8, 303: De' suoi fochi (di Vulcano) Per la bocca spirando atri vapori, Gìa d'un colosso e d'una torre in guisa Contra sì diro mostro. |
Definiz: | § I. Per similit., detto di cose materiali. ‒ |
Esempio: | Petr. Rim. 2, 274: O fucina d'inganni, o prigion dira, Ove 'l ben muore, e 'l mal si nutre e cria. | Esempio: | Mont. Poes. 2, 230: Anch'io conosco, anch'io sostenni il diro Strale che l'arco del disastro avventa. |
Definiz: | § II. Figuratam., detto di mente, animo, ed altresì di pensiero, atto, sentimento e simili, vale Proprio di chi è feroce, Che ha in sè, o mostra, crudeltà. ‒ |
Esempio: | Poliz. Rim. C. 145: E fu sì diro e tossicato il morso, Che ad un tempo finì la vita e 'l corso. | Esempio: | Car. Eneid. 3, 380: Con dire voci e spaventoso rombo Ne si fan sopra (alle mense parate di cibi) le bramose Arpie. | Esempio: | Pindem. Poes. 52: Nè t'increbbe, almo Sole, nè t'increbbe Il diro uffizio, o pia del Sol Germana? |
Definiz: | § III. Pur figuratam., detto di avvenimento, condizione di cose o di tempi, età, e simili, per Terribile, Atroce, Pieno di dolore. ‒ |
Esempio: | Poliz. Rim. C. 9: Nè pensando al suo fato acerbo e diro, Nè certo ancor de' suo' futuri pianti. | Esempio: | E Poliz. Rim. C. 105: O cielo, o terra, o mare, o sorte dira, Come potrò soffrir mai dolor tanto? | Esempio: | Machiav. Rim. 443: Onde io, non per lenir mia sorte dira, O mitigar gli affanni ch'io sostengo,... Ma per pregarti ec. | Esempio: | Mont. Iliad. 15, 693: E non ti senti il cor commosso al diro Caso del morto consobrin? |
Definiz: | § IV. E per Orribile, Spaventoso. ‒ |
Esempio: | Car. Eneid. 3, 60: Io.... del scitico Marte i santi Numi Adorando, porgea preghiere umili, Che di sì fiera e portentosa vista Mi si togliesse, o si temprasse almeno Il diro annunzio. | Esempio: | E Car. Eneid. 8, 450: Te [Ercole] gl'inferni laghi, Te l'inferno custode ebbe in orrore Ne l'orrendo suo stesso e diro speco, Là 've tra 'l sangue e le corrose membra Ha de la morta gente il suo covile. |
Definiz: | § V. Trovasi come aggiunto di occhio diro, a denotare Che guarda o mira cosa crudele, Che vede caso acerbo, e simile. ‒ |
Esempio: | Bocc. Rim. 128: In fior si convertì, il qual con diro Occhio riguardo per pietà sovente. |
Definiz: | § VI. Poeticam., e secondo proprietà latina, vale Funesto; ed anche Eccessivo, Grandissimo. ‒ |
Esempio: | Car. Eneid. 2, 850: Qual dira mente, o qual follia ti spinge A vestir di quest'armi? | Esempio: | E Car. Eneid. 3, 432: Castigo arete: e dira fame a tanto Vi condurrà, che fino anco le mense Divorerete. | Esempio: | E Car. Eneid. 6, 546: Ah! Palinuro, e qual dira follia A ciò t'invoglia? Non sepolto adunque L'acque di Stige, e la severa foce Traiettar de l'Eumenidi presumi? |
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