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1) Dizion. 5° Ed. .
BORIA.
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BORIA.
Definiz: Sost. femm. Vanagloria, Ostentazione vana, Iattanza, Albagia. –
Esempio: Febuss. Breuss. 1, 3: D'un traditore el qual fu di gran boria.
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 217: Par che si lievi in tanta boria Prato.
Esempio: E Pulc. L. Frott. 128: Ch'è tutto fumo e boria, Per troppa vanagloria Perdè quel cacio il corbo.
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 68: Tale autorità qualsisia, non debbe andare negli ecclesiastici accompagnata da boria, ma da umiltà.
Esempio: Crudel. Rim. 90: Quando pien d'albagia, gonfio di boria ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 12: Oh quanta boria! e un soldo per avere, Cantavi quelle piume ec.
Definiz: § I. Per Pompa, Sfarzo, Ornamento vano. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 264: Non va caendo (cercando) immagini di cera, nè queste borie e vanità.
Esempio: Morell. Cron. 268: Però non esser vago di quella boria che ti disfarebbe.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 254: Sono però tutte borie che costano loro pochissimo, poichè hanno per usanza di servirsi egualmente con iscambievole cortesia.
Esempio: Lipp. Malm. 8, 13: Le ninfe han solo i necessarj, Nè voglion pompe nè moderne usanze, Per insegnare a noi ch'abbiam le borie Di quadri e letti d'oro e tante storie.
Esempio: Not. Malm. 2, 632: Per borie in questo luogo s'intendono i superflui e vani ornamenti. Disse una Monaca al Piovano Arlotto: noi suore non abbiamo bisogno di tante borie di fuori.
Definiz: § II. Aver boria di una cosa o di una persona, vale Boriarsene, Gloriarsene, Inorgoglirsene. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 227: E ch'ogni dama del suo drudo ha boria.