Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
COLASCIONE.
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COLASCIONE.
Definiz: Sost. masc. Strumento musicale in forma di liuto, con due ed anche con tre corde, e con sedici tasti nel manico, usato per lo più dai Cantastorie.
Probabilm. dal gr. χέλυς. –
Esempio: Vai Rim. 9: E dove, dopo me, dove n'andrà L'amato colascione, al suon del quale Talvolta il carnevale Cantar solevo la bernaccalà?
Esempio: Lipp. Malm. 1, 38: Chi suona il ribechin, chi il colascione.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 1, 1: I' vo' cantare a suon di colascione.
Esempio: Red. Lett. 1, 234: Così cantano i ciechi come son io, al suon del colascione, per non dire a quello del campanaccio.
Definiz: § I. E oggi si dice, per similit., Qualunque cattivo strumento a mano e a corda malamente sonato. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 57: Un cieco con un unto colascione Quattro corde di refe mi strimpella.
Definiz: § II. Versi da colascione, dicesi familiarm. per Versi cattivi, mal fatti; cioè simili a quelli che i Cantastorie cantano al suono del colascione.