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1) Dizion. 5° Ed. .
GLAUCOMA.
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Dizion. 5 ° Ed.
GLAUCOMA.
Definiz: Sost. masc., che nel plurale trovasi anche Glaucomati. Sorta di malattia dell'occhio, per la quale l'umore cristallino diviene opaco e azzurrognolo, la pupilla si altera, e la vista s'indebolisce.
Dal lat. glaucoma, e questo dal grec. γλαύκωμα. –
Esempio: Gell. Porz. Col. Occh. volg. 61: Il che appruova ancora Aristotile nel V della Generazione de gli animali, chiamando la diseccazione de gli occhi glaucoma, la quale cosa suole accadere spesse volte a chi ha gli occhi glauci.
Esempio: Domen. Plin. 945: Dicono i Magi, purgarsi i glaucomati col cervello d'un canino per sette dì, tenendo basso una tasta nella parte ritta.
Esempio: E 946: L'uova delle starne cotte in vaso di rame con mele, guariscono gli ulceri e i glaucomati de gli occhi.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 409: Glaucoma. Gli antichi l'hanno distinto dalla Suffusione, detta Cateratta, ma i moderni vogliono che sia lo stesso.
Esempio: E Vallisn. Op. 3, 410: In due, dopo morte aperti, ho trovato il solo cristallino abbassato, ed essere lo stesso il glaucoma che la suffusione.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 193: Così possono intendersi le meccaniche immediate cagioni.... della varia cecità nuvolosa, o suffusione, o glaucoma, o cataratta che dir si voglia, la quale oscura quell'amabile diafano splendore.