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1) Dizion. 5° Ed. .
LODANTE e LAUDANTE
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LODANTE e LAUDANTE.
Definiz: Partic. pres. di Lodare e Laudare. Che loda o Che lauda.
Lat. laudans. –
Esempio: Vill. G. 915: Dio altissimo benedicenti e lodanti, e sanza fine dicenti.
Esempio: Bocc. Amet. 154: Cantaudo li Flammini laudanti le poche sustanze di Codro, ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 766: Imperò che Matelda si può interpetrare, mathesim laudans; cioè lodante la divinazione, o vero la scienzia d'Iddio.
Esempio: Bemb. Stor. 2, 216: Da' Guasconi, non lodanti che colui ciò facesse, fu ucciso.
Esempio: E Bemb. Asol. 44: Solamente si leggono lodanti e ringrazianti il loro signore.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 183: E questo detto, lunga schiera apparve De' santi messaggier laudanti Dio.
Definiz: § I. In forma d'Add. –
Esempio: S. Ag. C. D. 1, 35: Ma piuttosto per quella infermità, alla quale diletta la dolce e lodante lingua (qui figuratam.).
Definiz: § II. In forza di Sost. Chi loda, Lodatore. –
Esempio: S. Ag. C. D. 1, 26: Chi 'l vede e non lo loda, è ingrato; chi contrasta al lodante, è bestiale.
Esempio: E S. Ag. C. D. 2, 250: Or che altro amerebbono se non quella gloria, per la quale voleano eziandio dopo la morte vivere nella bocca delli lodanti?
Esempio: Giacomin. Oraz. 75: Quegli eccessivi aggrandimenti, che non acquistali pregio al lodato,... al lodante recan biasmo di vano, di mendace o di arrogante.
Esempio: E Giacomin. Oraz. I, 1, 114: Perchè dalla debolezza del lodante si conosca il valore e 'l pregio del lodato.