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1) Dizion. 5° Ed. .
INCONTAMINATO.
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INCONTAMINATO.
Definiz: Add. Non contaminato, Scevro di macchie morali o colpe, Puro, Mondo; detto di persona, di sua facoltà, atto, operazione, e simili.
Lat. incontaminatus. –
Esempio: S. Ag. C. D. 4, 51: Ma se sono contaminati anche li demonj, or che giovano alli uomini ad avere la vita dopo la morte beata, li quali essi contaminati non possono mondare, sicchè li possano congiugnere mondi alli iddii incontaminati, tra li quali sono posti mezzani?
Esempio: Maff. Scienz. cavall. 12: Ciò che dee star fermo e fisso si è l'esser buono e incontaminato; l'apparir poi tale negli occhi altrui è un aggiunto desiderabile bensì, ma non in guisa che ec.
Esempio: Parin. Poes. 17: Su dunque, o voi del primo ordine servi, Che degli alti signor ministri al fianco Siete incontaminati,... L'armi apprestate.
Esempio: Lambr. Elog. 160: Il cuor formato a religiose e civili virtù sappia quel pane moltiplicare con la temperanza, custodire pei giorni della penuria, e renderlo più saporoso, perchè mangiato in famiglia, e condito dai puri diletti della concordia, dell'amore casto e della coscienza incontaminata.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 114: Odi l'apostolo Pietro come diceva: Egli ci à rigenerato, in isperanza viva per la resurrezione di Giesù Cristo, dalla morte in eredità incorruttibile ed incontaminata, e che mai non verrà meno.
Esempio: Tass. Lett. 2, 90: Chiaramente conosco ch'io ne l'albergo di queste mie membra terrene aveva dato ricetto al Figliuol di Dio; il quale allora si degnò di mostrare in me le meraviglie de gli effetti suoi più vivamente, perchè in luogo ancora incontaminato e semplice e puro lo vidde raccogliere.
Esempio: Buonarr. Oraz. I, 3, 246: Il che tutto ben sia con felicissimi auspicj, e con prosperitadi incontaminate.
Esempio: E Buonarr. Oraz. I, 6, 226: Mantenne incontaminata la nettezza della giustizia.
Definiz: § II. Pure per Non sozzato, Non macchiato, Puro, Scevro o Esente di checchessia, detto di cosa; e costruiscesi con la prep. Di. –
Esempio: Capp. Lez. 236: Quel dialetto, dal quale deve uscir poi la lingua scritta, vuol essere per sue proprie ed intrinseche ragioni, cioè per le particolarità della sua formazione, incontaminato di vocaboli, di foggie, di suoni stranieri alla forma universale e caratteristica della lingua.
Definiz: § III. Incontaminato da checchessia, vale Non stato contaminato da esso. –
Esempio: Pallav. Tratt. Stil. 217: Le figure per tanto, benchè usitate dagli scrittori, e non guari lontane dal diritto parlare, rilucono tuttavia di qualche eleganza, perchè sono più incontaminate dalla famigliarità del popolo.