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1) Dizion. 5° Ed. .
BERLINA.
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BERLINA.
Definiz: Sost. femm. Sorta di gastigo che davasi ai malfattori con esporli al pubblico vitupero in un luogo che pure chiamavasi Berlina. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 28, 7: E mitera e berlina e scopa e gogna.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 4, 50: Alcun diceva metterlo in berlina, E tenerlo alle mosche ignudo al sole.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 2: Senza a te guardar la mano, Io ti squadro da lontano, Che tu sarai l'onor delle berline.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 392: I Pisidj esponevan gli adulteri alla berlina.
Definiz: § I. Andare in berlina o alla berlina, Essere in berlina o alla berlina, Mettere, e simili, in berlina o alla berlina, dicesi figuratam. per Esporsi o Essere esposto allo scherno e al vitupero, o anco semplicemente all'indiscreta curiosità della gente. −
Esempio: Lipp. Malm. 2, 15: Benchè fosse costui come una pina, Tanto largo, ignorante e discortese, Per non balzare un tratto alla berlina, I pescatori vennero in paese.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 70: Infelicemente egli [il sonetto] cadde nella tramoggia, perchè quindi estrattone avesse a esser posto, per dir così, alla berlina.
Esempio: Nell. Iac. Gelos. disinv. 3, 9: Così fra tante maschere mi par d'essere alla berlina col mio viso naturale.
Esempio: Tocc. Lett. 11: Quando egli ha composto un libro apposta per mettergli in sommo onore, gli son venuti messi in berlina.
Esempio: Paolett. Op. agr. 1, 142: Se si presentano ai palazzi de' loro padroni, si trovano subito esposti alla berlina di tutti i domestici.
Definiz: § II. Berlina dicesi anche un giuoco usato nelle veglie, ove uno della conversazione essendosi assiso nel mezzo della stanza, un altro va in giro a raccogliere da tutti gli altri le ragioni per le quali reputano che quel tale sia in berlina. Queste ragioni, contenenti per lo più un frizzo od un motto pungente, vengono poi dal medesimo riferite ad alta voce a colui che è in berlina; e questi ne sceglie una, e l'autore di quella è alla sua volta obbligato a entrare in berlina.