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1) Dizion. 5° Ed. .
INFAMARE.
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INFAMARE.
Definiz: Att. Rendere infame; ossia Mettere in mala fama apponendo cose vituperevoli, Denigrare l'altrui fama, Dar cattiva fama; Diffamare.
Dal lat. infamare. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 112: Tòrre altrui la fama, dire male d'altrui, questo è grave peccato.... Ma se lo infami a torto, come non dèi, questa è pessima cosa. Grande peccato a infamare altrui, a tòrre la fama.
Esempio: Dant. Rim. sacr. 362: Acciò che gl'inimici miei giamai Non possan infamarmi, ovver diletto Ed allegrezza prender de' miei guai.
Esempio: Cavalc. Poes. 454: Cristo.... fu infamato, ch'era uom di reitade.
Esempio: Vill. G. 139: E villanamente e a torto infamò [Federigo secondo] papa Gregorio nono e' suoi Cardinali, per sue lettere per l'universo mondo.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 53: Non rendere falsa testimonianza, non infamare, non mormorare.
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 67: Governavasi adunque in questa maniera, perciochè egli non stimava di essere infamato a quella guisa, ovvero per non incitare ed aguzzare gl'ingegni col mostrare di averlo per male.
Esempio: Tass. Lett. 1, 261: I miei persecutori desiderando per tutte le vie possibili d'infamarmi, se saranno dati i punti de le cose oppostemi ad alcun dottore (e sia pur qual si voglia), faran tanto che divolgheran per la piazza, come vero, tutto ciò che mi s'oppone.
Esempio: Serdon. Esort. volg. 35: Si contiene primamente in esse [lettere] la querela che morde il clero ed infama i pii.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 445: Quella lingua, la quale è sì potente per infamare, è poi debolissima per medicare l'infamia.
Definiz: § I. E nello stesso senso, riferito a nome, riputazione, virtù, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 114: Pensa come Possa esser che non sia la cosa vera: Che voglia alcun così infamare il nome De la sua donna, e crede e brama e spera.
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 526: Condannato [Giuseppe] due volte a pagar egli la pena di due gravissime colpe altrui, cioè il mortale odio de gl'invidiosi suoi fratelli che ne punirono la bontà, e peggior di quell'odio l'amore dell'adultera sua padrona, che ne perseguitò la bellezza, ne infamò l'onestà, ne volle in perdizione la vita.
Definiz: § II. E per Disonorare, Togliere la buona fama, con false e procurate apparenze di colpa, di azione turpe o vergognosa, e simili. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 2: Trovò un vestimento femminile al capo al suo letticciuolo, siccome i suoi invidiosi avversarj il vi aveano posto, ed e', credendosi che fossono li suoi, se li mise indosso, e così con essi n'andò nella chiesa; e ciò feciono essi suoi inimici per infamarlo, acciocchè fosse manifesto per questo segno ch'egli avea femmina nella sua camera.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 46: Vien d'altra parte il fraudolente e fello, Che d'infamar Ginevra era sì lieto; E fa il segno, tra noi solito inante, A me che de l'inganno era ignorante.
Definiz: § III. E per Esser cagione d'infamia a chicchessia o a checchessia, Recare infamia, disonore, vergogna; Disonorare. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 353: I peccati di pochi non debbono infamare la congregazione.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 100: L'incarco de le corna è lo più lieve Ch'al mondo sia, se ben l'uom tanto infama.
Esempio: Giacomin. Esort. Vit. Crist. 104: Se l'autorità di Averroe è appresso di voi in conto alcuno, leggete lui; e vedrete che, seguendo pure i principj naturali, non così empiamente ragiona d'Iddio, nè così infama la filosofia, come infamate voi.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 107: Lo avere con atto crudele rifiutate le pubbliche supplicazioni per far grazia alla madre della sua ritirata, non tanto onorò la madre, quanto infamò la patria, conservata alla mercè e per intercessione d'una donna, come se ec.
Esempio: Crudel. Rim. 90: Confusione è fra di noi (attori della commedia) Nata da una ridicola figura Giunta in palco testè.... Ella uscir fuori Volea la prima: è stata una gran pena Il ritener quel mostro; e poco meno, Ch'egli non venne ad infamar la scena.
Definiz: § IV. E figuratam. –
Esempio: Pallad. Agric. R. 8: Iscema li suoi frutti, ed infama la fruttificazione della terra (il lat. ha: terrae ubertatem infamat).
Definiz: § V. E semplicemente per Vituperare, Accusare gravemente, Dir male d'alcuno apponendogli colpe, torti, e simili. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 149, 8: I Donati.... diceano che i Cerchi aveano fatta lega co' Ghibellini di Toscana: e tanto l'infamorono, che venne a orecchi del Papa.
Esempio: Vell. Cron. 49: Presi la possessione del podere e allogai: di che vennono dietro a me, e vogliendo questionar meco, e andandomi infamando..., stettono in queste mene da cinque anni o più.
Esempio: Petr. Vit. volg. 16 t.: Una femina chiamata Melangia, vedutolo, grandemente di lui s'innamorò: egli non le volendo acconsentire, mossa da disperazione lo infamò, dicendo che Eugenio la voleva sforzare; onde lui insieme con tutti i monaci infamati furono.
Esempio: Sacch. Rim. 13: Chi ama teme di non dispiacere Per nessun modo alla sua donna amata; Usa vergogna se la va a vedere, E mai da lui non è infamata; Ma sempre è onorata, Perchè cotale amor vertù gli fia.
Esempio: Ross. P. Sveton. 1, 202: Nella sua prima giovanezza fu infamato in varj modi per i suoi disonesti portamenti.
Definiz: § VI. Infamare chicchessia ad alcuno, vale Diffamarlo presso di quello, Accusarlo a lui di colpa o delitto, torto, vergogna, e simili. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 155, 8: I nimici de' Cerchi cominciorono ad infamarli a' Guelfi, dicendo che si intendevano con li Aretini e co' Pisani e co' Ghibellini. E questo non era vero.
Esempio: Buson. Gubb. Avvent. Cicil. 228: Avvenne alla reina voglia con lui usare carnalmente; quegli non volendo, la donna con bugie al re lo 'nfama.
Definiz: § VII. Infamare alcuno di checchessia, vale Accusarlo vituperosamente di quello, Apporgli checchessia con vitupero. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 145, 32: I loro avversarj gli soprastavano con molto rigoglio, infamando Giano e' suoi seguaci di grande arroganza, dicendo che avea messo scandalo in Pistoia, e arse ville ec.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 208: E per tutto Salerno di ladronecci, o d'altre vilissime cattività, era infamato.
Esempio: Pass. G. Cr. 108: Chi d'un peccato e chi d'altro lo 'nfama.
Esempio: Bandell. Novell. 1, 181: Io non so chi sia, nè saper lo voglio, chi m'abbia appo voi infamato del peccato contra natura, che in me non fu mai; Dio glie lo perdoni.
Esempio: E Bandell. Novell. 1, 182: Madonna, voi sete ostinata innanzi che no, e peccate avendo cattiva openione di vostro marito in quel che egli non è colpevole, ed infamandolo (come fate) di così vituperoso vizio.
Definiz: § VIII. E figuratam. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 1, 130: Se Apelle avesse ritratto quel re similmente in profilo, ma mostrandone quella sola metà del volto a cui mancava l'occhio, e nascondendone l'altra che l'avea sano: il che sarebbe stato un infamarlo di cieco.
Definiz: § IX. Ed altresì per Fare acquistar taccia di ciò che è espresso dal compimento. –
Esempio: Pallad. Agric. 14: Chi arando lassa la terra soda intra solchi, e sè di men frutti danneggia, e la terra di menzogna infama (qui figuratam.).
Definiz: § X. Infamare, costruito con un compimento qualificativo retto dalla prep. Per, vale Accusar di essere tale quale il compimento denota, Apporne la taccia; e figuratam., Procurare, Attirare, ad alcuno tale taccia. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 109: Volendo conoscere lo stato di quelli due, li quali gli erano stati infamati per adulteri, diede loro la comunione ec.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 2, 25: Fecero di questa riconciliazione gli Ugonotti grandissime allegrezze, magnificando la fede e l'ubbidienza loro verso la Maestà reale, a confusione di quelli che sin ora gli aveano publicati ed infamati per ribelli, per sollevatori e per contumaci.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 217: La parsimonia da lui usata in beneficio del publico, l'infamò per un avaro accumulator di moneta.
Definiz: § XI. Neutr. pass. infamarsi Rendersi infame, Acquistare infamia, Perdere la buona fama, la riputazione, Disonorarsi. –
Esempio: Ar. Cinq. Cant. 1, 59: Tu brami d'esser glorïoso detto, E coll'effetto tuttavia t'infami.
Esempio: Nard. Stor. 1, 401: Egli stesso s'era infamato e vituperato con la rapina d'una donna legata in legittimo matrimonio.