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1) Dizion. 5° Ed. .
MOLESTIA
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MOLESTIA.
Definiz: Sost. femm. Inquietudine, Fastidio, che si reca altrui con detti, o atti, sconvenienti, importuni, o comecchessia spiacevoli, e per lo più continuati, o ripetuti, ovvero con dimande o pretese non giuste e persistenti, e cose simili: ed altresì Ingiuria, Oltraggio, o simile.
Dal lat. molestia. –
Esempio: Bibb. N. 2, 319: Lascialo (il servo rifuggito a te) abitare teco in quello (in quel luogo) dove gli piacerà;... e non gli fare molestia neuna.
Esempio: E Bibb. N. 2, 649: Accostati alle mie fanciulle. E dove loro avranno mietuto, così le seguita; però che comandai a questi miei garzoni, che niuno ti faccia molestia alcuna.
Esempio: Ar. Comm. 2, 139: lo vo' che al dazio Tu vada, e dica a quei lupi, che mandino Un di lor qui, che prima che s'imballino, Vegga le robe, acciò poi non mi facciano Scaricar ed aprirle, e non mi diano All'uscir della porta altra molestia.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 273: Ma dalla molestia degli uomini mi liberai facilmente, separandomi dalla loro società e riducendomi in solitudine.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 290: Non intendo vessarvi: le molestie Seguono la barbarie e no il progresso: Col lisciarle vann'oltre anco le bestie.
Definiz: § I. E figuratam., detto di cosa, e a cosa riferito, per Guasto, Nocumento, Danno. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 215: E se (il ciriegio) da formiche ricevesse molestia o altra lesione, si dee curare al modo ch'è detto di sopra.
Definiz: § II. Pur figuratam., per Cosa, o Condizione di cose; ed altresì Persona, che rechi a chicchessia molestie, fastidj, gli sia cagione di disturbi e d'inquietudini, o simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 9: Ruggiero, a] fin constretto, il ferro caccia: E perchè tal molestia se ne vada, Or gli animali, or quel villan minaccia Col taglio e con la pnnta de la spada.
Esempio: Guicc. Stor. 3, 110: Finalmente il re stanco da questa molestia, e tormentato dalla volontà di tutti i popoli del suo regno, i quali ardentemente desideravano il riunirsi con la Chiesa Romana..., deliberò ec.
Esempio: Lambr. Elog. 196: Ne hai una donna applaudita forse e vagheggiata da que' di fuori, ma terribile molestia della casa, e inetta o pericolosa madre di famiglia.
Definiz: § III. E per Inquietudine data ripetutamente altrui con atti, o con minaccie, di offesa, di angheria, di danno, e simili; Vessazione; detto più che altro di Stati e popoli. –
Esempio: Vill. G. 164: Dal comune di Pavia, onde era il detto abbate, e da' suoi parenti, i Fiorentini che passavano per Lombardia, ricevettono gran danno e molestia.
Esempio: Guicc. Stor. 3, 61: Parendo alla maggior parte (dei senatori veneti).... che la concordia con Cesare, ritenendosi Verona, non gli liberasse dalle molestie e dai pericoli, si risolverono a fare la confederazione col Re di Francia.
Esempio: E Guicc. Stor. 3, 392: Non è dubbio, che il rifiutare la confederazione di Cesare, ci mette per ora in maggiori molestie e pericoli, perchè separandoci noi dal re di Francia, è credibile riserberà il fare la guerra a migliori tempi e occasioni: ma stando noi congiunti con lui, potrebbe pur essere che di presente la facesse, cosa che di necessità ci porterà molestie e spese.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 334: Tutto fu maneggiato dal Papa, nè v'intervenne alcuno in nome nè con mandato della città, nè si trattò di ragioni o iurisdizioni d'Imperio, nè di rinfrancare libertà, ma di levarsi una guerra da dosso, e.... ricomperare la vessazione e molestia del nimico, con più sicuro modo e manco pericolo e danno che possibil fusse.
Definiz: § IV. E in particolare, parlandosi pure di Stati, o di genti armate, per Inquietudine apportata con rappresaglie di guerra, assalti, assedj, o altri atti ostili. –
Esempio: Guicc. Stor. 1, 348: Per la quale cagione, e per le molestie che ricevevano dai Veneziani, erano [i Fiorentini] tanto più necessitati ad accostarsi al duca di Milano, con gli aiuti del quale le cose loro prosperavano continuamente nel Casentino.
Esempio: E Guicc. Stor. 2, 45: Non potendo sostenere le molestie, che dalle genti che guardavano Rocca Secca..., quotidianamente sostenevano, e però ritornandosene all'esercito, ec.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: S. Cater. Lett. 2, 6: Non è forte nè perseverante; ma per ogni vento va a vela.... Se egli è vento di battaglie e molestie del dimonio, egli intiepidisce e ponesi a sedere nel tedio con tristizia di cuore.
Definiz: § VI. E per Cura grave e fastidiosa di checchessia. –
Esempio: Guicc. Stor. 1, 5: Nè a Lodovico Sforza.... poteva piacere altra deliberazione,... perchè gli era più facile conservare nelle tranquillità della pace, che nelle molestie della guerra, l'autorità usurpata.
Definiz: § VII. E per Turbamento dell'animo; usato anche con un compimento denotante ciò che lo produce. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 143: Un giorno avendo egli diterminato al tutto di fuggire, sentendo la molestia di molti pensieri che lo 'mpedivano, fecesi una grande forza, ec.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 144: Avendo di ciò molta molestia di pensieri, levossi anche, e tornò a lui.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 11: Dimostrò di questa subita variazione maggior molestia Lodovico, che per se stessa non meritava l'importanza della cosa.
Esempio: E Guicc. Stor. 1, 13: Non manco se ne commosse Lodovico Sforza, al quale erano sempre sospette le azioni di Ferdinando.... Ma sopra tutto gli accresceva la molestia il non si poter più dubitare, che gli Aragonesi ec.
Definiz: § VIII. E per Dispiacere, Afflizione. –
Esempio: Imit. Crist. 134: Il non sentire alcuna.... molestia.... è.... dello stato della eterna vita.
Esempio: E Imit. Crist. appr.: Non pensare d'avere.... la vera pace, se tu non sentirai alcuna molestia e gravezza.
Esempio: Bibb. N. 8, 572: Per la qual cagione non solamente i Giudei, ma anco l'altre nazioni s'erano indignate, e con grande molestia sosteneano la ingiusta morte di uno tanto uomo.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 2: Molta strettezza per troppo avarizia è grande rodimento e grave molestia.
Esempio: Ar. Comm. 2, 198: Il mal che vien quando men tu ne dubiti, E ch'in mezzo a i piacer si viene a mettere Nè li lascia far prò, dà più molestia.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 536: Se i tuoi offenditori acquistano.... alcun bene, e tu non ne senti molestia, è segno che non ti rimane in cuore l'ulcere della offesa.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 110: Ricever [il Senato veneziano] somma molestia di non poter deliberare altrimenti; esser parata la repubblica a dar il passo alle genti tedesche...; ma procedere più oltre.... non comportar la fede, la costanza, ec.
Definiz: § IX. E semplicemente per Noia, Fastidio, e simili. –
Esempio: Torric. Lez. 71: Resta ch'io tronchi la molestia e il tedio del mio sconcio ragionamento, con offerir l'ossequio di prontissima servitù a tutti quelli, che ec.
Esempio: Bottar. Lez. Trem. 59: Per non accrescervi quella molestia, che pur troppo dubito di non vi avere finora col mio ragionare arrecata, mi riserbo ec.
Definiz: § X. Molestia, vale pure Incomodo, Disagio; ed anche Inconveniente. –
Esempio: Dav. Camb. 427: Accorgendosi gli uomini.... che le cose non si possono agevolmente portar attorno e lontano, per fuggir tanta molestia, convennero di elegger alcuna cosa che fusse comune misura del valor di tutte.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 172: Fu (Esculapio) istruito da Chiron centauro, Pubblico professor di medicina; Chè allora i professor, senza molestia, Potean esser mezz'uomo e mezza bestia.
Definiz: § XI. E per Inquietudine fisica, Tormento, e simili. –
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 534: Non permetterebbe [Dio] che alcun di loro patisse tanta molestia, quanta ne dà il morso d'una zanzara.
Esempio: Red. Cons. 1, 121: Se pure talvolta il giorno fra giorno, o la notte, insorgesse la molestia della sete, loderei l'uso del brodo, o di qualche acqua acconcia.
Definiz: § XII. E per Effetto spiacevole e noioso, prodotto su i nostri sensi. –
Esempio: Galil. Op. VIII, 146: Fermato questo punto, potremo per avventura assegnar assai congrua ragione onde avvenga che di essi suoni, differenti di tuono, alcune coppie siano con gran diletto ricevute dal nostro sensorio, altre con minore, ed altre ci feriscano con grandissima molestia.
Esempio: E Galil. Op. appr.: La molestia di queste (delle dissonanze) nascerà, credo io, dalle discordi pulsazioni di due diversi tuoni che sproporzionatamente colpeggiano sopra 'l nostro timpano, e crudissime saranno le dissonanze quando i tempi delle vibrazioni fussero incommensurabili.
Definiz: § XIII. Dar molestia a uno, vale Molestarlo, Importunarlo, Tormentarlo, ed altresì Recargli incomodo, disturbo; usato anche con un compimento denotante la cosa, con la quale, o per la quale, s'infastidisce, o si disturba, alcuno. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 181: Chi non ha battaglia di pensieri, segno è ch'egli ha consentimento all'opere, e però il diavolo non gliene dà molestia.
Esempio: Cas. Pros. 3, 80: Perciò al presente non le darò molestia di più lunga lettera.
Esempio: Cellin. Vit. 506: Sono costretto dalla disgrazia mia a dar di nuovo molestia alla Eccellenza Vostra illustrissima.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 156: Il marito e la moglie debbono avere una camera per uno, non solamente perchè la moglie nel partorire, o alquanto indisposta, non dia molestia al marito; ma acciocchè ec.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 272: Per queste considerazioni.... deliberai, non dando molestia a nessuno,... vivere una vita oscura e tranquilla.
Definiz: § XIV. Darsi molestia, vale Inquietarsi, Affliggersi. –
Esempio: Ar. Comm. 2, 357: È ben una disgrazia Delle maggiori ch'aver possa femmina. M. Lasci andar, nè però si dia molestia; Potrà ben ec.
Definiz: § XV. Fare molestia a uno, vale Molestarlo, Importunarlo, Tormentarlo; e Farsi molestia, vale Darsi grande inquietudine, afflizione, e simili; ma non è comune. –
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 34: Facendo il patriarca Abraam al grande e signore Iddio sacrificio d'alcuni uccelli ed animali, gli uccelli venivano e facevangli molestia.
Esempio: E Cavalc. Tratt. Stolt. 210: Troppo siete teneri, e non vi volete fare molestia nè pena per vincere la tentazione.