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INNO.
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INNO.
Definiz: Sost. masc. Cantico, o Specie di carme, di carattere più spesso lirico, e propriamente di soggetto religioso.
Dal basso lat. hymnus; e questo dal grec. ὑμνός. –
Esempio: Dant. Purg. 8: Te lucis ante sì divotamente Le uscì di bocca, e con sì dolci note, Che fece me a me uscir di mente. E l'altre poi dolcemente e devote Seguitar lei per tutto l'inno intero.
Esempio: E Dant. Purg. 25: Summae Deus clementiae, nel seno Del grand'ardore allora udì' cantando.... Appresso il fine ch'a quell'inno fassi, Gridavano alto: Virum non cognosco; Indi ricominciavan l'inno bassi.
Esempio: E Dant. Parad. 14: S'accogliea per la croce una melode, Che mi rapiva senza intender l'inno. Ben m'accors'io ch'ell'era d'alte lode, Perocchè a me venia: Risurgi e vinci.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 80: Gl'inni son parole composte di certe spezie di versi, e contengono in sè le laude divine, siccome appare nello Innario il quale compose san Gregorio, e che la chiesa di Dio canta ne' suoi ufficj; ma in questa parte scrive l'autore il vocabolo, ma non l'effetto di quello, perciocchè dove l'inno contiene la divina laude propriamente, quello ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 427: Senza intender l'inno; cioè senza ch'io intendesse l'inno che cantavano: inno tanto è a dire quanto loda d'Iddio. Ben m'accors'io.... che quello inno, era d'alte lode.... Però.... che a me.... venia.... questo che seguita, cioè: Risurgi e vinci; questa è parola de la santa Scrittura che si dice di Cristo.
Esempio: Gell. Porz. Mod. Or. volg. 20: L'inno è quella acclamazione e ringraziamento, che si fa a Dio di quei beni, che noi abbiamo di già ottenuti.
Esempio: Segn. Agn. Lez. 38: L'altro luogo è dove Socrate dice, che della sua città discaccia ogni poesia imitatrice, e ritiene gli inni ed encomj soli; gli inni, lode o preghi degli iddii: gli encomj, degli uomini virtuosi: e questi inni ed encomj chiama buona poesia.
Esempio: Adim. A. Pind. 22: Soggiungeremo che elle (le opere dei poeti lirici) si dividevano in due, cioè in ode ed inni; quelle per gli uomini, questi per gli Dei, composti: le quali ode ed inni sotto cinque altre spezie si distinguevano, cioè in sofronici..., in encomiastici,... in peonici.... Gli inni per gli Dei si chiamavano comunemente Peani, ec.
Esempio: Salvin. Casaub. 17: Omero.... nel posteriore Inno di Bacco: Cui le Ninfe nutrir dall'alme chiome.... Orfeo, del quale oggi esistono gl'inni,... nell'Inno delle Ninfe, ec.
Esempio: Martin. T. V. 10, 39: Cantate inni al Signore, che abita in Sion.
Esempio: Fosc. Poes. C. 72: Fu quindi Religïone di libar col latte Cinto di bianche rose, e cantar gl'inni Sotto a' cipressi, e d'offerire all'ara Le perle e il fiore messagger d'aprile. Non prieghi d'inni o danze d'imenei, Ma ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 2, 15: Intuonava Aldini l'inno del Santo Spirito: echeggiava il tempio.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Dant. Purg. 32: Io non lo intesi, nè quaggiù si canta L'inno che quella gente allor cantaro, Nè la nota soffersi tuttaquanta.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 786: E finge che.... elli uditte cantare uno inno lo quale elli non intese, e di qua nel mondo nostro non si canta,... lo quale inno, quella gente; ch'era quive, che rappresenta tutti li santi Padri del Vecchio Testamento e quelli del Nuovo che funno nella primitiva Chiesa, allor cantaro.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Salvin. Disc. 2, 459: Questo era appunto il baciarsi la propria mano, che facevano i Gentili quando adoravano, volendo con tal atto significare il religioso silenzio dovuto alla maestà divina, e che, secondo David gran confidente di Dio, è una sorta d'inno a quella inesplicabile ed ineffabile natura confacentissimo.
Definiz: § III. Pur figuratam., e poeticam., per Espressione concitata e continuata di affetto o passione qualsiasi. –
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 218: Quest'inno; cioè questi versi detti di sopra che contengono le parole, che finge l'autore che questi peccatori dicessono, le quali sono consonanti, come comanda la regola de' ritimi: Si gorgoglian nella strozza; cioè gorgogliando dicono.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 120: A voi diletta Di chi delira il canto, E su pallide labbra inno di pianto.
Esempio: E Niccol. Poes. 2, 16: Ascolti nella notte, Che fa l'alma più grande e il cor più mesto, Quest'inno del dolore.... ahi! l'inno mio.
Definiz: § IV. Inno, dicesi pure Un componimento musicale, anche senza parole, ma con intendimento civile, guerriero, e simili. –
Esempio: Mont. Poes. 2, 175: Vide il bel fatto Il Bardo..., E le nobili piaghe a mezzo il petto Del vincitor; le vide, e su le pronte Corde sonore fe volar quest'inno: Oh illustre pugna! oh splendide Ferite generose ec.
Definiz: § V. Inno angelico, e poeticam. in modo assoluto anche Inno, usasi a denotare Le parole cantate dagli Angeli per la natività di Gesù Cristo, e che incominciano Gloria in excelsis Deo; e Inno ambrosiano dicesi il Te Deum, perchè attribuito a sant'Ambrogio. –
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 1, 391: Quindi anche il canto non potè a meno (san Gregorio Magno) di non riformare, o nuove cantilene introducendo, o le antiche studiosamente adattando alla Litania, all'Inno angelico, alle Collette, alle Prefazioni, all'Inno Epinicio, cioè trionfale, alla Domenicale orazione, all'Agnus Dei, ec.
Esempio: Manz. Poes. 821: E accesi in dolce zelo (gli Angeli), Come si canta in cielo A Dio gloria cantar. L'allegro inno seguirono, Tornando al firmamento.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 292: E poi v'è noto che la Polizia Non permette neppur l'Inno Ambrosiano.