Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DENIGRARE.
Apri Voce completa

pag.128


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
DENIGRARE.
Definiz: Att. Oscurare; ma usasi solo figuratam. per Offuscare, Scemare, e simili, contro il vero e per malignità; riferito a reputazione, buon nome, onore, od altra qualità morale.
Dal lat. denigrare. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 3: Denigrò sua fama egli più che pece.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 3, 99: Non potere, senza macchiar la sua fama e denigrar la candidezza della sua fede, venire intorno a ciò ad altra risoluzione.
Esempio: Soldan. Sat. 16: Perchè 'l petto t'ingialli quella croce, Che denigra la fama più che brace.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. Proleg.: La molta malignità de i più, che mirarono unicamente a denigrar la gloria di così eroica impresa.
Esempio: Bianchin. Sat. ital. 7: Procurerà [il poeta satirico] di distruggere il vizio, e non denigrare agli uomini il buon nome.
Definiz: § Neutr. pass. denigrarsi Offuscarsi, Macchiarsi, in senso però figurato. –
Esempio: Castigl. Corteg. 35: La fama d'un gentiluomo che porti l'arme, se una volta in un minimo punto si denigra per codardia,... sempre resta vituperosa al mondo.