Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CRATERE.
Apri Voce completa

pag.954


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
CRATERE.
Definiz: Sost. masc. Term. di Archeologia. Grande vaso, per lo più di metallo prezioso, con larga bocca e con piede, che conteneva il vino mescolato con acqua, e dal quale si attingeva per empirne le tazze che si porgevano ai commensali.
Dal lat. crater, e questo dal greco κρατήρ. –
Esempio: Salvin. Iliad. 28: Ed egli (Vulcano) agli altri Iddii mesceva del divin lor vino, Alla mano alla mano andando in volta, Dal cratere attignendo il dolce nettare.
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 143: Tazze, che s'addimandavano sì nell'idioma greco, come nel latino, crateri.
Esempio: Mont. Iliad. 3, 389: Ciò fatto, il sacro di Lieo licore Dal cratere attignendo, agl'Immortali Fean colle tazze libagioni e voti.
Esempio: Zannon. Vas. Lic. 34: Dall'esser mescolato [il vino] con acqua, dava ai detti vasi il nome di Cratere; greca voce, che dal verbo κεράννυμι, misceo, tempero, ha patentissima derivazione.
Definiz: § I. Term. d'Astronomia. Nome di una Costellazione dell'emisfero australe, detta più comunemente Tazza. –
Esempio: Salvin. Arat. 66: Il crater nella mezza spira, e all'ultima Stanne sopra l'immagine del corvo.
Definiz: § II. E Term. di Geografia fisica. Apertura o Bocca di un vulcano, dalla quale escono le materie infiammate; detta così dalla forma che suole avere essa apertura, cioè di un bacino a cono rovescio, simile in qualche modo a quella del vaso chiamato Cratere. –
Esempio: Salvin. Podagr. Luc. 7: Quale il cratere pien di fuoco etneo.
Esempio: Targ. Viagg. 9, 453: S'intende che la massa de' graniti scompaginata e ribollita come in una vasta fornace di riverbero, dovrebbe rigonfiare ed acquistare un certo grado di fluidità da traboccar fuori del cratere vulcanico o da bocche secondarie.