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ESACERBARE.
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ESACERBARE.
Definiz: Att. Render più acerbo, più grave, Inasprire; riferito a dolori fisici.
Dal lat. exacerbare. ‒
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 205: Essendo il timore una malattia nella quale non bisogna correre a furia co' purganti, che piuttosto l'esacerbano; ma convien prima lasciar quietare quegli umori che ec. (qui in locuz. figur.).
Definiz: § I. E riferito a dolori morali. ‒
Esempio: Alf. Trag. 2, 234: Che fai? con vani ed importuni detti Di madre il pianto esacerbare ardisci?
Definiz: § II. Ed altresì per Gravemente irritare, Inasprire, Esasperare, riferito così a persone come all'animo loro. ‒
Esempio: Guicc. Stor. 4, 253: Dicendo non essere da esacerbare tanto l'animo di Cesare.
Esempio: Varch. Stor. 1, 401: Pareva più sicuro andarlo addolcendo colle parole, che esacerbarlo co' fatti.
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 80: Una delle cagioni, che avea gran forza per esacerbare il popolo, era la carestia de' viveri che veniva ogni dì montando.
Definiz: § III. Neutr. pass. esacerbarsi Farsi più acerbo, più grave. ‒
Esempio: Cocch. Cons. med. 2, 104: Tal dolore si esacerba per il moto della carrozza con senso di bruciore, rendendosi allora l'orina di colore rosso oscuro, e succedendo ancora qualche dolore emorroidale.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 517: Dura ancora la febbre lenta, la quale verso la sera, e sovente doppo il cibo, si esacerba.
Definiz: § IV. E in locuz. figur. ‒
Esempio: Red. Poes. 211: Anzi più sempre aperta [la piaga] e sempre acerba, D'avvelenato sangue il seno allaga, Ed in questo allagar più s'esacerba.
Definiz: § V. E detto di persona o dell'animo suo, vale Gravemente irritarsi, Inasprirsi, Esasperarsi. ‒
Esempio: Guicc. Stor. 4, 278: Cominciarono manifestamente ad apparire vane le pratiche della pace, per le quali si esacerbarono molto più gli animi dei principi.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 4: Non prima mi vide, che egli s'indovinò il fine della mia venuta, subito si esacerbò, e mi accorgo che dal modo del suo trattare vuol farmi accorgere che io spero in vano.