Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
GOCCIOLONE.
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GOCCIOLONE.
Definiz: Sost. masc. Forma accrescitiva di Gocciola. Grossa gocciola. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 7: E ne vidi talun, che per la doglia Parea gli occhi schizzar, versar dal petto E dalle tempie gocciolon sì fatti.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 24: Mentr'ella scriveva, Gettava gocciolon di questa posta Per il trambusto grande ch'ella ha avuto.
Esempio: Not. Malm. 1, 407: Gettava gocciolon di questa posta. Lagrimava gagliardamente.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 49: Voi suderete goccioloni bastanti a far nascere.... non che una botta, una balena.
Esempio: Casott. A. Celid. 300: Allora il pianto a goccioloni abbasso Scende dalle pupille tormentate.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 480: Cioè goccioloni tanto fatti: e ciò si esprime col gesto,... cioè indicativamente.
Definiz: § I. Figuratam., e in modo scherzevole, detto a persona o di persona, vale Scimunito, Sciocco, Minchione, Scioperato, Perdigiorni, e simili; e spesso è applicato a chi fa il cascamorto con alcuna donna, o si strugge d'amore per essa. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 74: Li quali udendo lo Scalza, cominciò a ghignare, e disse: andate via, andate, goccioloni che voi siete; voi non sapete ciò che voi vi dite.
Esempio: E Bocc. Laber. 98: Ti senti' nominare, e con maravigliose risa schernire, e te or gocciolone, or mellone, ora ser mestola, e talora cenato, chiamando ec.
Esempio: Cecch. Ass. 4, 6: Parrà quella.... altra giacitura che quella del suo gocciolone.
Esempio: Capor. Rim. 200: Fu [Cleopatra] principal cagione Che l'amante roman perdesse il gioco. Perchè le tenne dietro il gocciolone, Gridando: anima mia, se tu mi porti Il cor, portaci seco anche il polmone.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 90: Altramenti n'avrei mille rabbuffi D'Apollo, e voi, solenni goccioloni, Da lui n'avrest'ancor sei scataluffi.
Esempio: Lipp. Malm. 10, 40: Al rimbombar del suo diletto cuoio Tosto vedrà che 'l gocciolone sbuca, Quei ricchi arnesi vago di mirare, Che già in Firenze lo facean gonfiare.
Esempio: Not. Malm. 2, 768: Gocciolone. Si dice a Uno che sta guardando una cosa con grande attenzione, e con desiderio d'ottenerla: e propriamente si dice di quelli innamorati, che stanno i giorni interi appiè d'una casa a guardar la dama che è alla finestra, e si consumano, e si struggono appoco appoco, e per così dire a stilla a stilla.
Esempio: Fag. Comm. 5, 356: O che bella razza di medici; se tutti fussin come voi, ci sarebbero certi goccioloni che s'ammalerebbero a posta.
Definiz: § II. E usato a modo di aggiunto. –
Esempio: Vell. Cron. 17: Fu anche un poco gocciolone, e oggi è molto savio, intendente, e faccente.
Definiz: § III. Trovasi detto di figura molto grande e goffamente dipinta, posta per ornamento su la facciata di un edifizio. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 190: Non che io mi ricordi di cosa che io dovessi dire, ma io sono quasi uscito di me medesimo, veggendo i goccioloni che in quello muro che m'è dirimpetto e' sono dipinti; chè per certo sono i maggiori goccioloni che io vedessi mai. E ancora c'è peggio, che morto sia a ghiado il dipintore che gli dipinse,... che fece loro le calze vergate e scaccate;... chi mai portò calze così fatte?
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 191: Ciascuno ridendo guatava quelli goccioloni. Chi dice: O bene! non è egli una nuova cosa a vedergli? L'altro dicea: Io non vi posi mai più mente; chi sono elli?... Comechè si sia, e' sono lunghissimi, come ancora oggi si vede, dallo spazzo insino al tetto.
Definiz: § IV. Gocciolone, dicesi anche a un Pallino di piombo, molto grosso, per uso di caccia: e nel plur. usasi a denotare la Munizione di così fatti pallini.