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1) Dizion. 5° Ed. .
CAVALLERIZZO
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CAVALLERIZZO.
Definiz: Sost. masc. Colui che esercita ed ammaestra i cavalli, e insegna altrui cavalcare. –
Esempio: Bonc. Disc. pol. 11: Se un cavallerizzo volesse mettere sul maneggio alto e sui salti un giannetto di Spagna, se li mancasse sotto, non avrebbe a dolersi del cavallo.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 351: E 'l re medesimo nell'imparare a cavalcare ubbidisce al cavallerizzo, nel giucar d'arme allo schermitore.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 5, 2: Quell'altro L'ufizio tratta del cavallerizzo.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 7, 6, 37: Il cavallo dal cavallerizzo si regge, e si muove con esso i cavezzoni, e con le redini, e col morso.
Esempio: Dat. Lepid. 57: Batistino.... disse: non c'è pericolo, perch'egli è figlio d'un bravissimo cavallerizzo.
Esempio: Segner. Incred. 89: L'idea di quella opera artificiale, non è ne' cavalli stessi: è nel cavallerizzo, e negli scozzonatori.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 5, 147: Figura di mastro di campo vi fece il conte Cozza Cozzi cavallerizzo, che pochi pari ha avuto in così nobil'arte.
Definiz: § I. Dicesi anche di Uomo molto esperto nell'arte del cavalcare; ed usasi per lo più con l'aggiunto Bravo cavallerizzo, Buono buon cavallerizzo, e simili. –
Esempio: Fag. Rim. 3, 13: Considerate tutti esser novizi, Con cavalli non usi a quelle strade, E noi non troppo gran cavallerizi.
Definiz: § II. Cavallerizzo del re, della regina, o simili, è titolo dato nelle corti a Quell'ufficiale o scudiere, che seguita a cavallo la carrozza di essi principi; e Cavallerizzo di sportello dicesi Quello che cavalca a lato della detta carrozza.
Definiz: § III. Cavallerizzo maggiore, è altresì grado e dignità di corte; e dicesi Colui che ha la cura generale dei cavalli del Principe e di tutto ciò che ad essi appartiene. –
Esempio: Bart. D. Vit. Borg. 19: Non andò che a pochi giorni il crearlo l'imperadrice suo cavallerizzo maggiore.