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1) Dizion. 5° Ed. .
LODATIVO, e più spesso LAUDATIVO
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LODATIVO, e più spesso LAUDATIVO.
Definiz: Add. Atto a lodare, Che loda, detto di componimento, orazione, e simili.
Lat. laudativus. –
Esempio: Segn. B. Etic. volg. 66: Ma di questa materia la diligente investigazione è forse più propia di chi s'affatica di fare orazioni laudative.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 402: Dico il medesimo che ho detto di sopra, circa l'ordine de' proemj laudativi, che ricevono gli artificj che sono noti.
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 1, 105: Catullo gli dedica un epigramma laudativo.
Definiz: § Talora è aggiunto di uno dei tre generi d'eloquenza, in quanto è diretto a lodare. –
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 13: Tre vengono ad essere i generi (dell'orazioni) sopradetti; l'uno de' quali chiamerò consultativo dal consultare; l'altro giudiciale dal giudicare: il terzo laudativo overo dimostrativo da quello che poco dipoi dirò.
Esempio: E Cavalcant. B. Retor. 14: Il dimostrativo si divide in lode ed in biasimo: ed alcuni l'hanno chiamato laudativo, dandogli nome dalla parte migliore, ec.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 461: Le parti o vero spezie della rettorica, che si chiamano comunemente generi, sono tre: dimostrativo o vero lodativo, deliberativo, ec.