1)
Dizion. 5° Ed. .
COCCIO.
Apri Voce completa
pag.106
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
COCCIO. Definiz: | Sost. masc. Pezzo di vaso rotto, di terra cotta. |
Pare affine di origine a cozzo, cozzare, se pure non ha origine comune con coccia. – Esempio: | Soder. Cult. Ort. 49: Mettendo a ciascheduno una lastruccia o coccio sotto, acciò si faccian le radici maggiori. |
Esempio: | Dav. Tac. 2, 207: Hanno di più [i Giudei] palmeti alti e vaghi, e 'l balsamo, piccolo arbore, del quale venuto in succhio, se intacchi un ramo con ferro, le vene ghiacciano; con isverza di un sasso o coccio, versano liquore medicinale. | Esempio: | Lipp. Malm. 7, 79: Ed in quel cambio vistovi il suo bracco Tra cocci e vetri macolo e basito. |
Esempio: | Not. Malm. 2, 604: Cocci; intendi frammenti di piatti, pentole ed altri vasi di terra. |
Definiz: | § I. Per Qualunque vaso di terra cotta, specialmente per Quelli che servono alla cucina; e adoperasi più spesso al plurale. |
Definiz: | § II. Familiarmente prendesi anche per Scaldino. |
Definiz: | § III. Figuratam. dicesi Coccio a persona malsana, malaticcia; onde le maniere Essere un coccio, Diventare un coccio, e simili. |
Definiz: | § IV. Coccio trovasi detto per Guscio, parlando di animale testaceo. – | Esempio: | Salvin. Opp. 197: Tutti [i granchi] a' quai il corpo sotto il coccio è fitto, Svestono il vecchio coccio, ed altro sotto Ne spunta. |
Definiz: | § V. Pigliare i cocci o Prendere i cocci, dicesi in modo familiare, per Impermalirsi, Andare in collera. |
Definiz: | § VI. In proverbio: Chi rompe paga, e i cocci sono suoi; e vale, Chi ha fatto il male ne porta la pena. |
|