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FILUGELLO.
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FILUGELLO.
Definiz: Sost. masc. Il verme della seta, più comunemente detto Baco da seta.
Probabilmente dal lat. folliculus, mediante la forma del lat. barbaro folexellus e folasellum, volgare follicello, che vive in alcuni dialetti d'Italia, e che significa Bozzolo: antico franc. follain. E infatti filugello significò da prima, non il Baco da seta, ma il Bozzolo. Forse potrebbe anche esser derivato dal lat. filum sericum, mediante le forme del lat. medioevale firosellum e filladisserium, onde par venuto il franc. filozelle, modern. filoselle. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 304: Ha la donna malata, ed è molto occupato in certi sua filugelli.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 35: Per tutto maggio sogliono i filugelli essere iti al bosco.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 39: L'ordinario è de' filugelli governati come appunto fra noi: ma nella Cina v'ha gran boschi di gelsi.
Esempio: Segner. Mann. magg. 28, 3: Però la mutazione, che dovrà farsi nell'universale risurrezione de' giusti,... vien espressa col filugello, che di verme vile diventa farfalla ornata di mille illustri colori.
Definiz: § I. E lo stesso vale Baco filugello; ma è maniera non comune. –
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 157: Bachi filugelli, che lavorano i bozzoli della seta.
Definiz: § II. Si usò per Il bozzolo che fa il baco da seta. –
Esempio: Uzzan. Prat. Merc. 157: Bologna à raro di danari, quanto a Vinegia e più, di maggio insino a mezzo giugno, per la incietta de' filugielli.
Esempio: Legg. Band. C. 8, 220: De' filugelli e bozzoli non sfarfallati, e non forati, nati o da nascere, nel detto dominio non se ne possa estrarre.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 47: Se abbiamo rettamente esposto il significato della parola Filugello,... che disegna, non il verme che fa la seta, ma il lavoro del verme, quasi Baco da filugello.
Definiz: § III. Si usò altresì per La seta più grossa e più ordinaria che si trae dal bozzolo. –
Esempio: Stat. Art. Por S. Mar. 2, 12: Accia, filugelli, sete, filaticci, ogni cosa che deriva da seta.
Esempio: E Stat. Art. Por S. Mar. 2, 66: Che nessuno manifattore, maestro, lavorante, garzone o fattore, tanto maschio, quanto femmina delli sottoposti alla dett'arte, possa vendere, barattare, donare, o in altro modo dare o concedere, ancor che in prestanza, in deposito, o in serbanza, o in altro modo, sete leali, o doppie, filaticci, filugelli, stracci o altro dependente da sete.
Esempio: Legg. Tosc. 6, 369: Non sarà per questo proibito nella città e stato suddetto l'agucchiare seta, filugello, accia e filo, o qualsivoglia di esse cose.
Esempio: Stratt. Port. 38: Filugello cotto e tinto, il cento a peso, lire cinquantaquattro, soldi diciassette e denari sei.