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1) Dizion. 5° Ed. .
CONSUMERE.
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Dizion. 5 ° Ed.
CONSUMERE.
Definiz: Att. Consumare, Distruggere. Verbo che delle forme semplici ha solamente quelle del Presente, e del Passato remoto dell'Indicativo; e che in prosa non si userebbe se non nei tempi composti.
Dal lat. consumere. –
Esempio: Dant. Parad. 12: A guisa del parlar di quella vaga (Eco), Ch'amor consunse come sol vapori.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 27: Come ceppo talor, che le medolle Rare e vote abbia e posto al foco sia, Poi che per gran calor quell'aria molle Resta consunta ch'in mezzo l'empìa, Dentro risuona ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 40, 6: E la vorace fiamma arde e consume Le navi e le galee poco difese.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 15: Alcun (de' nomi) ne salvan gli augelli benigni (i cigni): Tutto l'avanzo oblivïon consume.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 36, 15: Timor ch'un nuovo sdegno abbia consunto Quel grande amor che già per lui sì l'arse.
Definiz: § II. Per Affliggere gravemente, Angustiare. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 45, 37: Deh torna a me, deh torna, o caro lume, E scaccia il rio timor che mi consume.
Definiz: § III. Per Uccidere con strazio, con tormenti; ed anche Straziare, Tormentare. –
Esempio: Dant. Inf. 11: Nel cerchio minore, ov'è il punto Dell'universo, in su che Dite siede, Qualunque trade in eterno è consunto.
Esempio: E Dant. Inf. 34: E se' or sotto l'emisperio giunto Ch'è contrapposto a quel che la gran secca Coverchia, e sotto il cui colmo consunto Fu l'uom che nacque e visse senza pecca.
Definiz: § IV. Per Adoperare, Spendere, in cosa non degna, o che non renda l'utile sperato; riferito a tempo, vita, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 41: E così il fior de li begli anni suoi In lunga inerzia aver potria consunto Sì gentil cavallier.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 7, 58: È questo quel che l'osservate stelle, Le sacre fibre e gli accoppiati punti, Responsi, augurj, sogni, e tutte quelle Sorti ove ho troppo i miei studj consunti Di te promesso... m'avean?
Definiz: § V. Neutr. pass. consumersi Consumarsi, Struggersi; in senso così proprio come figurato. –
Esempio: Rim. Ant. P. 3, 274: Il cor... si consume In urle, strida e in rabbiose schiume; Chè così fa Amor, chi ben lo cole.
Esempio: Cont. Bell. Man. 97: Or dunque come io stirpo le sue piume A questa mia colomba appoco appoco, Così di tempo in tempo si consume: Lei si consume come cera al foco.
Esempio: Savonar. Poes. 8: Che di gran sdegno il cor mi se consume.
Definiz: § VI. Trovasi in forma di Neutr. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 14, 223: Turno.... il foco accende, Indi l'appicca alle troiane navi.... Già per gire alle antenne, il foco ascende, E poggia al ciel per l'elevate travi; Già la pece e la cera arde e consume, E maggior sempre fa splendere il lume.