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1) Dizion. 5° Ed. .
FUNESTARE.
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Dizion. 5 ° Ed.
FUNESTARE.
Definiz: Att. Affliggere, Addolorare, in modo grave ed acerbo; Empire di dolore, di lutto: Attristare, Contristare: anche figuratam.
Dal lat. funestare. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 57: Portò al padre tanto rispetto, di andare a commettere tali eccessi lontan da lui,... là dove i giovani nostri giungono a funestare gli occhi medesimi del loro padre presente.
Esempio: Rucell. L. Eseq. 62: E quante volte.... si vide ella il giubilo universale funestare de' trionfi più segnalati con l'acerba mestizia, cagionata in lei per udire, ec.
Esempio: Menz. Poes. 2, 20: Oh! donzelle Sabine, a che di strida Empiere il cielo? e quel per giuochi e pompe Allegro giorno funestar col pianto?
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 13: Quel pregio, dico, tanto per me vantaggioso, ohimè come viene funestato da così dolorosa congiuntura!
Esempio: Metast. Dramm. 1, 17: Questo pensiero Saria bastante a funestar la pace Di tutt'i giorni miei.
Esempio: E Metast. Dramm. 8, 62: Il suo dolore Funesterebbe il mio trionfo.
Esempio: Mann. Ist. Ann. sant. 171: Funestò l'animo del Pontefice e di tutta Roma l'accidente del Tevere, che ec.
Definiz: § I. E in più stretto senso, e con proprietà latina, per Contaminare di morte, di stragi, di sangue; talvolta anche col compimento espresso. –
Esempio: Rucell. G. Orest. 167: Io ho portato più aspro martire A veder ogni giorno versar sangue, E funestar il doloroso tempio, Che non pativa io stessa all'altar posta.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 326: E del mio sangue, funestar la reggia.
Esempio: E Chiabr. Rim. 3, 390: E funestò le culle a' Betlemmiti.
Esempio: E Chiabr. Firenz. 8, 37: In cotal guisa il fiesolano ardito Sotto il gran braccio il ricco suol funesta De l'ampia sala.
Esempio: E Chiabr. Guerr. Got. 12, 5: Me la guerra medesma indietro chiama Di novo a funestar l'ampie campagne.
Esempio: Mont. Feron. 3, 253: Funestar di stragi Le contrade latine.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 138: Contaminazione schifosa,... che funestò per numerose morti Livorno.
Definiz: § II. E pure con proprietà latina e in senso figurato, per Contaminare, Insozzare, Render funesto. –
Esempio: Car. Eneid. 2, 879: Empio, ch'anzi a' miei numi, anzi al cospetto Mio proprio, fai governo e scempio tale D'un tal mio figlio, e di sì fera vista Le mie luci contamini e funesti.
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 40: Era tolto di fasce Ercole appena,... E nella culla dura Traea la notte oscura. Quand'ecco serpi a funestargli il seno Insidïose e rie.
Esempio: Maff. Merop. 4, 2: Di veder già parmi Che siam giunti a quel punto ov'ella omai Contro sè stessa sue minacce adempia Funestandoci or or col proprio sangue E gli occhi a 'l core.
Definiz: § III. Neutr. pass. funestarsi Empirsi di morte, di lutto, ovvero di stragi, di rovine, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 125: Ha disío di veder che sopra il regno Gli cada tanto mal, tanta procella, Ch'in Africa ogni casa si funesti, Nè pietra salda sopra pietra resti.
Esempio: Car. Rim. 42: Chi sì di Cristo il gregge odia e confonde Si scorni, si sgomenti, e si funesti.
Esempio: Chiabr. Guerr. Got. 3, 34: Ed ecco il ferro.... Entra nel viso tra le rose e 'l latte, E di tepido sangue innonda il petto; E si funesta l'amoroso aspetto.