Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
CONFUSO.
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CONFUSO.
Definiz: Partic. pass. di Confondere.
Lat. confusus. –
Esempio: Domin. Tratt. Car. 17: Confuso [il dimonio] della umilità tua, non ti vesserà più.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 59: Fu per gittarsi, dal dolor confuso, Spontaneamente al vorace Orco in gola.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 27, 81: Il Re, confuso di discordie tante, Disse a Marsilio ec.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 423: Il Duca d'Angiò, confuso di questo ambiguo procedere degli Ugonotti, spinse subito il Conte di Brissac con gli archibugieri francesi.... alla volta delle colline, per vedere ec.
Esempio: Mont. Poes. 1, 385: Dei Titani tonar sentia le grida, Che, confuse e commiste al fragor cupo De' torrenti infernali ed al trifauce Latrar ec.
Definiz: § I. E in forma d'Add. Mescolato senz'ordine, e senza distinzione, Mescolato alla rinfusa con altre cose; così nel proprio come nel figurato. E riferito al modo stesso di mettere insieme più cose, vale Privo di ordine. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 146: Sforzatevi di concepire con l'immaginazione la più fina finezza di filo che sia.... possibile, e questa intrecciatela ed intessetela insieme in ogni più confuso modo che a voi venga fatto senza badarci.
Esempio: Riccat. I. Op. 4, 241: In Cristo ci sono due nature, divina ed umana, non miste e non confuse, quantunque in una sola Ipostasi unite e congiunte.
Esempio: Cocch. Disc. 1, 196: Separando dall'erbe di fiore senza foglie le graminifolie e culmifere, tra le quali elle erano confuse.
Esempio: Pindem. Poes. 141: I plausi Col riso inestinguibile, che alzossi, Volan confusi, e degli alberghi d'oro Le pareti n'echeggiano e le vôlte.
Definiz: § II. Detto di persona, vale Che è in mezzo a molta gente di varia condizione, Mescolato con molti. E detto di moltitudine, vale Che va alla rinfusa; e figuratam., Accolto o Messo insieme senza riguardo a condizion di persone. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 76: Quivi la moltitudine confusa Dell'armigere femine si trasse.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 14: Io veggo che chi si studia di pigliare in parlando gli animi e la grazia del popolo in confusa adunanza, tiene per lo più vita dissoluta.
Esempio: E Adr. M. Plut. Opusc. 5, 132: Una turba confusa di gente accogliticcia e mista di nature diverse, difficilmente conviene in uno stato unito e concordante.
Esempio: Metast. Dramm. 8, 9: Oh Dei! confusa Fra la plebe e i littori Di Regolo la figlia Qui trovar non credei.
Esempio: Mont. Poes. 1, 383: E son l'ombre de' morti, che novelle Passan dai regni della luce a Dite, O che, senza destino e senza pena, Per quei mesti silenzj erran confuse.
Definiz: § III. Per Disordinato, Incomposto, Tumultuoso e simili. –
Esempio: Not. Malm. 1, 69: Gracchiamenti, cicalamenti strepitosi e confusi di più persone.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 7, 407: Confuse ed alte grida ferivano l'aria, Viva l'Imperatore, viva il Re Carlo.
Definiz: § IV. Per Non chiaro, Non distinto, Che non s'intende o non si discerne bene, riferito più specialmente all'accozzamento di varj suoni, o al complesso di varie cose. –
Esempio: Dant. Inf. 27: Per un confuso suon che fuor n'uscía.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 176: A lunga distanza solo rimane una massa di confusa figura.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 28: D'incerte voci e di confusi accenti Un suon per l'aria si raggira e freme.
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 250: Quell'immagine di un panno colorato, che distintissima si scorge in uno specchio, confusa e rotta si vede nel muro, dal quale certo adombramento del color di esso panno ci vien solamente ripercosso.
Esempio: Pindem. Poes. 52: Di voci Nacque in aria un frastuon confuso intanto, E bei fatti ciascun traea del capo, E ne ordian lor novelle.
Esempio: Mont. Poes. 1, 369: E tra il rumor che dolce e in un confuso Fan le selve, gli augei, gli armenti, i rivi ec.
Definiz: § V. E figuratam., riferito a idee, reminiscenze e simili. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 192: Che colla bianca amica di Titone Suol de' sogni confusi torre il velo.
Esempio: Pap. Nat. Umid. 8: Non si acquietano già ad ogni debole coniettura, nè a qualsisia confusa intelligenza delle stesse cagioni.
Esempio: Riccat. I. Op. 4, 322: Nè sa narrar altrui ciò che ode e mira, Ma solo una confusa idea ne serba; Tal io ec.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 45: L'argomento, che sembra fondato sovra un assioma del caval. Newton,... ha il suo vero, ma rimane inviluppato tra idee confuse e intricate.
Esempio: Leopard. Poes. 1, 317: Qual di paurosa larva.... A lattante fanciullo erra nell'alma Confusa ricordanza.
Definiz: § VI. E pur figuratam., detto di notizie, o simili, vale Non particolareggiato, Non riferito o esposto minutamente. –
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 3, 7: Ser Candido.... viepiù distinta Ne recherà la nuova, Ch'io n'ascoltai confusa.
Definiz: § VII. E riferito alla potenza intellettiva, vale Che non comprende chiaramente le cose, o Che bene non le ricorda; e riferito alla vista, vale Non atta per qualsivoglia cagione a discerner in modo distinto gli oggetti. –
Esempio: Dant. Inf. 25: E, avvegnachè gli occhi miei confusi Fossero alquanto, e l'animo smagato, Non poter quei fuggirsi tanto chiusi, Ch'io non scorgessi ben Puccio Sciancato.
Esempio: E Dant. Inf. 51: Cercati al collo, e troverai la soga Che il tien legato, o anima confusa (parla a Nembrot.).
Esempio: Mont. Poes. 1, 353: La qual (la ragione) se pigra e languida e confusa Nell'animante scintillar si vede, Colpa è sol forse di sue membra ec.
Esempio: Leopard. Poes. 1, 317: Profonda notte Nella confusa mente Il pensier grave oscura.
Definiz: § VIII. Per Sopraffatto, Smarrito, Sbalordito, o semplicemente Compreso da meraviglia, stupore, o altro moto dell'animo; così al proprio, come al figurato. –
Esempio: Dant. Purg. 31: Era la mia virtù tanto confusa, Che la voce si mosse, e pria si spense Che dagli organi suoi fosse dischiusa.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 86: Rinaldo, rimaso di così matta impresa confuso, si partì.
Esempio: Car. Eneid. 3, 53: Io le cagioni ascose Di ciò cercando, un altro ne divelsi (degli arbusti); Ed altro sangue uscinne: onde confuso Vie più rimasi.
Esempio: Red. Lett. 3, 18: Io sono il più confuso uomo del mondo. Con l'occasione ec.
Esempio: Bentiv. C. Teb. 7, 701: Polinice stesso ora fra i baci Della canuta Madre, or fra gli amplessi Della semplice Ismene, ed or nel seno D'Antigone piangente, e che Io prega, Sta in sè dubbio e confuso, e 'l regno obblia.
Esempio: Fag. Comm. 5, 28: Signore, al pari di mio fratello, obbligato e confuso lo seguo.
Definiz: § IX. Per similit., detto di animali. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 14: I leoncin che veggion per la sabbia Come altiero e mugliando animoso erra, E veder sì gran corna non son usi, Stanno da parte timidi e confusi.
Definiz: § X. Per Grandemente preoccupato, Agitato, Turbato. –
Esempio: Cellin. Vit. 327: Di già era cominciato a rinnovare le diavolerie della guerra infra lo Imperadore e lui, di modo che io lo trovai molto confuso.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 166: Io vel dirò Per non lassarvi confuso.
Esempio: E Cecch. Corr. 4, 5: La vedova Sta su confusa, e non si sa risolvere.
Definiz: § XI. E per Avvilito, Mortificato, Umiliato, Svergognato. –
Esempio: Albanz. Bocc. Donn. fam. 283: Orlando confuso e tardi pentuto di sua viltà, ripreso da ogni uomo, con volto basso.... partissi.
Esempio: Mont. Poes. 1, 349: Dell'uomo Iniquamente del suo aver frodato Le rampogne temendo e le querele, Senza far motto, senza levar ciglio, [Epimetèo] Pauroso e confuso allontanossi.
Definiz: § XII. Confuso, detto delle orine, vale Torbido, Non trasparente. –
Esempio: Targ. Vaiuol. 49: Le orine nel 12 furono critiche con nuvola, dipoi confuse di nuovo: nel 13 buone; nel 14 e 15 critiche con nuvola, e dipoi tornarono confuse.
Definiz: § XIII. Confuso, in forza di Avverb., vale Confusamente, In modo non chiaro. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 160: Quai [rime] fien ultime, lasso, e qua' fien prime? Colui, che del mio mal meco ragiona, Mi lascia in dubbio; sì confuso ditta.
Definiz: § XIV. Alla confusa, posto avverbialmente, vale Confusamente, Senz'ordine; oggi più comunemente Alla rinfusa. –
Esempio: Soder. Coltiv. 19: Avendo avvertenza di porre nel fondo buona quantità di sassi, accozzandogli in foggia di fogna, se si cognosca che l'acqua vi covi;... se no, alla confusa.
Definiz: § XV. In confuso, posto avverbialmente, vale Senz'ordine e distinzione, e figuratam. In modo non determinato o non chiaro. –
Esempio: Med. L. Op. 129: Fu dunque la morte di lei.... notizia universale di amore e cognizione in confuso che cosa fusse amorosa passione.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 100 t.: Ma perchè non abbiamo parlatone (de' Vandali) per ancora se non in confuso, ripigliandoli qui appartatamente, ragioneremo alquanto di loro.
Esempio: Segn. B. Polit. 15: Doppo questo passa il Filosofo a darci così in confuso tutti i modi dei governi per distinguergli l'un dall'altro.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 9: Nelle bocche degli uomini si hanno le materie tutte in generale e in confuso: nobile e plebea, grave e burlesca, tragica e civile.
Esempio: E Buomm. Ling. tosc. 96: Ma così il nome, come il pronome, non posson sempre dichiarare se le cose da loro accennate, siano accennate in confuso, e quasi in astratto, o pure distintamente, e quasi in concreto.
Esempio: Alf. Sat. 96: Commercio e lusso e debiti in confuso ec. (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XVI. Far confuso alcuno, lo stesso che Confonderlo, ossia Umiliarlo, Mortificarlo, Deprimerlo. –
Esempio: Dant. Purg. 19: Ancor non era sua bocca richiusa, Quando una donna apparve santa e presta Lunghesso me, per far colei confusa.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 447: Per far colei confusa; cioè quella femina ditta di sopra. Ecco la cagione, perchè venne quella donna santa; cioè, per confondere la femina ditta di sopra.
Definiz: § XVII. Metterla confusa, vale Non esser certi del buon esito di checchessia, Mostrare d'averne dubbio, Metterla incerta; ma è maniera familiare oggi non comune. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 150: Sta però sì male Quella povera sua figliuola? C. I medici Ce la metton confusa, ed a giudizio Mio, e' non si risolvon ec.