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Dizion. 5° Ed. .
FARSA.
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FARSA. Definiz: | Sost. femm. Componimento comico, per lo più in un solo atto, di carattere burlesco e arguto e da muovere a riso, che suole recitarsi dopo altra rappresentazione drammatica di maggiore importanza; e un tempo anche Componimento melodrammatico, oppure in prosa ma con mescolanza di canzonette e balletti, e di carattere parimente faceto e ridicolo. |
Dal francese farce, propriamente Ripieno di pietanza (dal lat. farsus, participio passato di farcire), e poi per estensione Breve e burlesco componimento drammatico da servire d'Intermezzo: e anche presso di noi farsa si disse per Ripieno, così di pietanza come pure di veste. – Esempio: | Don. Music. Scen. 1: Παιγνία, cioè azioncelle burlesche, come son quelle che i Francesi dicono Farse. | Esempio: | E Don. Music. Scen. 4: Io loderei che dopo le tragedie e rappresentazioni gravi si recitasse una di queste farse, la cui favola non fosse molto lunga, ma ingegnosa, e nuova d'invenzione, e abbondante di sali arguti e faceti, e recitata con viva ed espressiva azione, ec. | Esempio: | E Don. Music. Scen. appr.: E chi non si appagasse dell'esempio degli antichi, e degli odierni Francesi, ed avesse per cosa sconvenevole (male la stampa, convenevole) che nelle sale de' Grandi, dove per ordinario si recitano queste Azioni in musica, si sentissero simili farse e zannate, di gran lunga, a giudizio mio, s'ingannerebbe. | Esempio: | E Don. Music. Scen. 14: E l'istesso si può dire di quella specie di Commedie burlesche, le quali con voce francese si dicono Farse, e molto si rassomigliano a' Mimi antichi, sì nelle cose che contengono, sì nel modo di rappresentarle; perciocchè, conforme l'antico costume, sogliono introdursi finita l'Azione più grave per rallegrare il popolo, e molto più a proposito, che i nostri Intermedj.... Ma lasciando questo, dico che in simili farse ottimamente convengono tali canzonette ridicole e buffonesche, come anco i balli di questa sorte. | Esempio: | E Don. Music. Scen. 187: Da molti in Italia si chiama [quest'azioncella ridicolosa] anco Farsa, sebbene è più conosciuto il vocabolo, che l'uso. Questa appresso di loro tiene il luogo de' nostri Intermedj. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 417: Farsa, franzese farce, commedia imperfetta, quasi piccolo intermedio, per così dire, infarcito e fatto come un ripieno per ridere, ec. |
Definiz: | § I. Per similit. – |
Esempio: | Bott. Stor. Amer. 1, 119: Ed anche qui le pasquinate, le farse, le scede, e le giullerie popolari non furon poche. Anche qui furon trascinate co' capestri al collo, impiccate e bruciate le immagini di coloro, che erano in voce di popolo. |
Definiz: | § II. Figuratam., per Cosa, o Fatto, che abbia in sè del ridicolo, oppure del fittizio, del simulato, e simili. – |
Esempio: | Giust. Vers. 95: Ma scrivendo là là quando mi pare Sulle farse vedute a tempo mio, ec. |
Definiz: | § III. Si disse per Composizione comica, che fosse da meno d'una vera e propria commedia, sia per le proporzioni, sia per la mescolanza in essa di elementi disparati e per una maggior libertà di forme, nel che rassomigliava talvolta alle Rappresentazioni o Misteri. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 44, 34: Con torniamenti, personaggi e farse, Danze, e conviti attese a dilettarse. | Esempio: | Cecch. Romanesc. Prol.: Non fa più se non farse: Componimento non usato ancora Da uom che nel compor vaglia qualcosa. | Esempio: | E Cecch. Romanesc. appr.: La farsa è una terza cosa nuova Tra la tragedia e la comedia: gode Della larghezza di tutte due loro, E fugge la strettezza lor, perchè Raccetta in sè li gran signori e principi; Il che non fa la comedia: raccetta.... La gente come sia, vile e plebea; Il che non vuol mai far donna tragedia. Non è ristretta a' casi.... Non tien conto di luogo.... Non di tempo, ec. | Esempio: | E Cecch. Acq. Vin. Prol.: Una Farsa, composta in sul miracolo Che fe' nostro Signor dell'acqua vino, In Cana Galilee. Questo è il suggetto Del Misterio che siàn per recitarvi. | Esempio: | Salv. Comm. Poet. Arist. 145: Errano coloro similmente che stimano che col nome de' mimi quelle rappresentazioni dir si possano, che oggi si chiaman farse, perciò che queste o in niuna parte, quant'all'essenzia, son dalle commedie differenti (il che accade se d'interi soggetti son rappresentazioni), o brani di commedie e brandelli, come significa il nome loro, perciò che φάρσος vale in greco vesta mozza. E perchè queste farse non di cinque atti ma si facciano di tre, non perciò nasce quindi tra loro e la commedia, intorno all'essere, alcuna differenza. | Esempio: | E Salv. Comm. Poet. Arist. 146 t.: Commedie adunque, e non Mimi, son le moderne farse; nelle quali forse miglior maestro non ci ha del Lasca fino a ora, si come ancora negli atti scenici; i quali non sono in altro dalle farse differenti, se non che questi comprendono un fatto solo, e sono alquanto più giocosi e burlevoli, ed anco... v'hanno i gesti maggior parte che nelle farse e nelle commedie non hanno. | Esempio: | Dav. Tac. 1, 312: Ma ella attende ora co' bei personaggi d'Atimeto suo drudo e di Paris suo strione, quasi a compor farse (il lat.: scenae fabulas). | Esempio: | Crusc. Vocab. II: Farsa. Commedia mozza, imperfetta; dal gr. φάρσος, che vale Vesta mozza. |
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