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Dizion. 5° Ed. .
AVANÌA
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pag.859
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AVANÌA. Definiz: | Sost. femm. Propriamente quell'Imposizione rigorosa che i Turchi imponevano ai Franchi o Cristiani d'occidente; e generalmente Qualunque grave balzello o estorsione. |
Secondo alcuni dall'arabo haouan. – Esempio: | Pegolott. Prat. Merc. 164: Sicchè non vi ha più avania, salvo in Bari, che v'ha un'altra avania, che quello che vende paga una dogana che si chiama mezza pesatura. |
Esempio: | Bern. Orl. 48, 5: Il naso lungo vuol dir l'avanie, Ch'addosso a' buoni ognor levando vanno. |
Definiz: | § Per Sopruso, Ingiustizia, Soverchieria. – |
Esempio: | Dav. Tac. 1, 328: In questo anno a Nerone, rompendogli la testa il popolo delle avanie de' pubblicani, cadde in animo di lasciare tutte le gabelle. | Esempio: | E Dav. Tac. 2, 250: Con l'avanie e oltraggi rubare e svergognar ogni cosa. | Esempio: | Dat. Oraz. I, 2, 204: Non contento di aver liberato il suo regno dalle avanie d'ingordissimi partitanti. | Esempio: | Targ. Viagg. 8, 181: In guisa di poter fare delle avanie ai passeggieri. |
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