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AVANÌA
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AVANÌA.
Definiz: Sost. femm. Propriamente quell'Imposizione rigorosa che i Turchi imponevano ai Franchi o Cristiani d'occidente; e generalmente Qualunque grave balzello o estorsione.
Secondo alcuni dall'arabo haouan. –
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 164: Sicchè non vi ha più avania, salvo in Bari, che v'ha un'altra avania, che quello che vende paga una dogana che si chiama mezza pesatura.
Esempio: Bern. Orl. 48, 5: Il naso lungo vuol dir l'avanie, Ch'addosso a' buoni ognor levando vanno.
Definiz: § Per Sopruso, Ingiustizia, Soverchieria. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 33: Ad ogni cosa si scuoprono nuovi disegni ed avanie contro di noi.
Esempio: Dav. Tac. 1, 328: In questo anno a Nerone, rompendogli la testa il popolo delle avanie de' pubblicani, cadde in animo di lasciare tutte le gabelle.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 250: Con l'avanie e oltraggi rubare e svergognar ogni cosa.
Esempio: Dat. Oraz. I, 2, 204: Non contento di aver liberato il suo regno dalle avanie d'ingordissimi partitanti.
Esempio: Targ. Viagg. 8, 181: In guisa di poter fare delle avanie ai passeggieri.