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Dizion. 5° Ed. .
ORIGE, con l'accento sulla prima sillaba.
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ORIGE, con l'accento sulla prima sillaba. Definiz: | Sost. masc. Genere di ruminanti della famiglia delle antilopi, di mole piuttosto grande e con le corna assai lunghe, la cui maggiore specie è del Capo di Buona Speranza. |
Dal lat. oryx e questo dal grec. ὄρυξ. – Esempio: | Domen. Plin. 23: L'Egitto chiama orige una fera, la quale dicesi, che quando la canicula nasce, vi si mette all'incontro, e la guarda, e quasi che l'adora, quando starnuta. | Esempio: | Segner. Pred. 6: Si truovano là nell'Affrica certi animali fierissimi, detti origi, simiglianti a' tori salvatici, i quali tanto si fidano di se stessi, che si addormentano dentro le medesime reti de' cacciatori. | Esempio: | Salvin. Opp. 75: Avvi certa domestica di boschi Acuticornia belva, in cuor selvaggia, L'orige, sommamente aspra alle belve. | Esempio: | E Salvin. Opp. 76: Spesso Fra' dirupi perì uomo gagliardo Cacciatore, negli origi sanguigni Avvenutosi. | Esempio: | Martin. T. V. 3, 323: Il cervo, il capriolo, il bufalo, il capro salvatico, il pigargo, l'orige, il camelopardo. | Esempio: | E Martin. T. V. 13, 409: I tuoi figliuoli giaccion per terra, stanno assopiti a' capi di tutte le strade, come un orige preso alla rete. |
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