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1) Dizion. 5° Ed. .
DISENFIARE.
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DISENFIARE.
Definiz: Neutr. Cessare d'essere enfiato, Sgonfiare. ‒
Esempio: Senec. Pist. 141: L'una è buona per guerire l'asprezza degli occhi, l'altra per far disenfiare le palpebre enfiate.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 413: E se le dette gangole per menamento de' detti setoni non disenfiano, si divellano infino alle radici.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 163: Quegli col bagnarle cercava di farle disenfiare.
Esempio: Red. Cons. 2, 98: Se sta qualche giorno o qualche notte nel letto in riposo, le gambe disenfiano, e se poi si ritorna al moto, rienfiano.
Esempio: Fag. Rim. 5, 85: Ma in capo a nove mesi poi disenfia (qui in ischerzo).
Esempio: Targ. Viagg. 10, 338: Una donna che aveva un principio d'idropisia.... presto ne guarì, essendo disenfiata.
Definiz: § I. Per similit., detto del mare. ‒
Esempio: Lucan. volg. 79: Vi vennero.... li Lombardi e li Toscani,... e quelli di verso lo monte Sa' Micheli, là dove lo mare enfia e disenfia.
Definiz: § II. Neutr. pass. disenfiarsi Cessare di esser gonfio; ed altresì Scaricarsi di ciò che è causa di enfiagione, Sgonfiarsi. ‒
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 423: Non può umore entrare in un otro,... se prima dell'aria contenuta non si disenfia.
Definiz: § III. Att. Fare che cessi l'enfiagione, Sgonfiare. ‒
Esempio: Benciv. Aldobr. R. 177, 24: Fare di ciò impiastro, e porre sopra le mammelle enfiate e dure per abbondanza di latte, sì le disenfia, e torna a guarigione.