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1) Dizion. 5° Ed. .
DILACERARE.
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DILACERARE.
Definiz: Att. Fare a brani, Straziare, e talvolta anche semplicemente Lacerare; riferiscesi al corpo o alle membra, ed è voce oggi più propria della poesia che della prosa.
Dal lat. dilacerare. –
Esempio: Dant. Inf. 13: In quel che s'appiattò miser li denti, E quel dilaceraro a brano a brano, Poi sen portar quelle membra dolenti.
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 178: Credendo veramente che non solamente fosse morto, ma tutto dilacerato.
Esempio: Virg. Eneid. 126: Enea, perchè dilaceri il misero servo? perdona oggimai a me seppellito.
Esempio: Bocc. Laber. 12: Le fiere del luogo.... a vendicar la sua ingiuria sopra me incitasse, o a queste mi facesse dilacerare.
Esempio: Morell. Cron. 352: Dalla sinistra avea una ruota, colla quale mi parea avesse tutta dilacerata questa troia.
Esempio: Leopard. Poes. 42: I negletti cadaveri all'aperto Su per quello di neve orrido mare Dilacerar le belve.
Definiz: § I. Trovasi anche riferito a cosa, per Rompere, Fendere, in più parti. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 329: Mazzuolo degli scarpellini, il quale essendo di ferro non temperato e però tenero, nel lungo percuotere.... incava e dilacera sè medesimo.
Definiz: § II. Figuratam., per Travagliare gravemente, Tormentare, e simili. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg.: Sicchè intendendo la mente tutta solo nell'amor di Dio, da niuna disutile tentazione possa esser dilacerata.
Esempio: Pitt. I. Stor. fior. 96: Ma che maraviglia, se quelli stessi che con le opere dilacerarono, per dirne poco, sempremai quella forma [di repubblica], l'hanno poi con le carte.... tanto perseguitata?
Definiz: § III. Pur figuratam., per Vituperare, Mettere in mala voce, con un certo accanimento; che pur diciamo Lacerare. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. 3, 276: Hanno sempre con avvelenate punture e con narrazioni maligne esecrato e dilacerato il nome suo.
Definiz: § IV. Neutr. pass. dilacerarsi Rompersi, Fendersi, Farsi in pezzi, così in senso proprio come figurato. –
Esempio: Savonar. Tratt. Gov. Fir. 19: Quando il governo di più è cattivo, incontinente è diviso in più parti; e così si comincia a dilacerare il bene comune.
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 326: Con quella diligenza ricercato che richiederebbe la curiosità di chi volesse venire in cognizione s'ei (il piombo ond'erano incamiciate le palle da cannone) si fusse strutto [nel tiro], o pur dilacerato.