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DISPACCIO.
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DISPACCIO.
Definiz: Sost. masc. Lettera di affari di Stato, ed altresì Piego di cotali lettere, dispacciati ossia spediti per via di corrieri, di messi, per posta, e simili.
Franc. dépêche, spagn. despacho e portogh. despacho. ‒
Esempio: Sassett. Lett. 242: Siamo ancora qui, e aspettiamo tempo, e anco il dispaccio di Madrid, firmato da S. M.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 172: Le risposte loro [a' vicerè] s'inviano altresì per corrieri, de' quali la real Camera spesa una moltitudine di mute grandissima, dì e notte in procinto di cavalcar per le poste, come fanno, a portar continuamente i dispacci e gli ordini della Corte per tutto il Regno.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 48: Giunse all'Havana Gaspero de Garnica.... con nuovi dispacci per Pietro de Barba, ne' quali [il Governatore] ordinavagli,... che ei levasse subito l'armata a Cortès e che gliel inviasse prigione.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 2, 49: Abbenchè.... questo fatale rifiuto non sia stato colpa del Senato, ma sì piuttosto degl'Inquisitori di Stato,... che avuto il dispaccio del Querini nol rappresentarono.
Definiz: § I. Per estensione, e più spesso scherzevolmente, è applicato a Lettere e Pieghi di persone private. ‒
Esempio: Segner. Pred. 63: Comparver talora in abito di corrieri che presentavano alle donne i dispacci.
Esempio: Magal. Lett. 61: Benchè io licenzi tutti i commercj, do un salvaguardia a tutti i dispacci Strozziani.
Esempio: Fag. Comm. 2, 132: Questa è la staffetta del Conte che viene; v'ha dato alcun viglietto per me? V'è il dispaccio?
Esempio: E Fag. Comm. 2, 338: Che fai Brandello? B. Avrei a fare il porta lettera, ma non ne trovo la via. O. Di chi è il dispaccio? B. L'impaccio è mio, ch'ho portar questa lettera.
Esempio: E Fag. Comm. 7, 233: Cappita, la padrona Ha fatto un gran dispaccio, Ed io sono il procaccio.
Definiz: § II. Figuratam. ‒
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 14: Per le cui porte s'intromettono, come dispacci di belle e varie novità, tutte le specie e immagini esteriori sensibili.
Definiz: § III. Si usò per Lettera in cui si conferisca o si confermi carica, ufficio, o in cui si riconosca e si dichiari alcuno autore, inventore, di checchessia, e simili. ‒
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 101: Dichiarando l'istanze che più volte m'avete fatte di diverse copie dell'ultimo dispaccio dell'Accademia all'Ugenio, mi son risoluto a stamparlo.
Esempio: Fag. Rim. 1, 94: Anch'io farollo (il pazzo), se verrà il dispaccio, Ch'iterum le mie spalle il lucco adorni.
Definiz: § IV. E per Corsa ordinaria di corriere, posta, o simili, ossia Arrivo o Partenza ordinaria di lettere e di plichi portati dal corriere, dalla posta, e simili. ‒
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 143: Dopo l'ultima sua,... erano passati tre dispacci senza comparirmi sue lettere.
Definiz: § V. Dispaccio telegrafico, e anche assolutam. Dispaccio, dicesi ad Avviso o Notizia mandati per mezzo del telegrafo.
Definiz: § VI. Dispaccio, trovasi per Faccenda da disbrigare. ‒
Esempio: Fag. Rim. 2, 285: Vuoi dirmi forse quando il grande impaccio Han del bucato, e che ne fan la lista? Anche quest'è un difficile dispaccio.