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1) Dizion. 5° Ed. .
FISSAZIONE.
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Dizion. 5 ° Ed.
FISSAZIONE.
Definiz: Sost. femm. L'atto del fissare; detto di occhio, sguardo, e simili; ed altresì Il modo del fissare. –
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 57: La bellissima faccia di questa figura.... con una gagliarda increspatura di ciglia allo 'n giù, una terribile fissazione d'occhi,... fa vedere maravigliosamente espresso il giusto sdegno.
Esempio: Magal. Lett. scient. 73: Non ci son più ritornato sopra con alcuna considerazione, come sarebbe quella del ristringimento della pupilla, che viene a farsi in così intensa fissazione.
Definiz: § I. Figuratam., detto di mente, pensiero, riflessione e simili, vale Il fermare, L'applicare fermamente. –
Esempio: Rucell. Orl. Dial. R. 16: Essendochè il giudizio vuole lentezza e fissazione di reflessioni fatte dalla ragione e dall'intelletto insieme.
Esempio: Bellin. Dif. Son. 109: La moltiplicità e misteriosità loro è cagione che elle non si rinvengono in quei versi con leggerli con ordinaria attenzione; ma ci vuole fissazione di mente, proporzionata alla grandiosità del concetto.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 218: Egli (il sospiro) viene da qualche fissazion di pensiero, che all'anima attenta a quello fa trattenere il fiato e indugiarlo, quasi ella sia fuor di sè.
Esempio: Cocch. Cons. med. 1, 96: Emaciazione, pallore, fissazione di mente in pensieri non allegri, ed insulto epilettico una volta sofferto nell'imminenza del parto, sono ec.
Definiz: § II. E assolutam., vale Il fissare la propria mente in checchessia; L'intenso e continuato applicar della mente. –
Esempio: Bellin. Framm. Lett. 343: Mi hanno rimesso tanto in sesto, che posso scrivere, pur che non sian cose di fissazione, ma di poca attenzione.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 191: Lo studio è vaghezza di sapere, è desio di conoscere, è amore col quale si coltiva la virtù; nè ciò esser puote senza pensamento e senza fissazione.
Esempio: Nell. Iac. Dottoress. 2, 1: Quando voi, sorella dilettissima, lascerete cotesta vostra fissazione su cotesti sciapitissimi libri.
Definiz: § III. Fissazione, dicesi comunemente per Pensamento fisso in una cosa, che spesso ha dell'irragionevole, e talora anche del monomaniaco. –
Esempio: Car. Lett. var. 35: La pazzia è diversa dall'umore. L'una penso io che sia corruzione del cervello; l'altro, fissazione: quella è sempre cattiva; questo può esser tal volta buono.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 505: Per trarlo alquanto da quella fissazione, lo cavava talvolta quasi a viva forza di casa, e lo conduceva fuori della città.
Esempio: E Baldin. Decenn. 507: Lo fecero traboccare in profondo di fissazione, tanto maggiore di quella che egli aveva agli anni addietro provata.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 5, 400: Siccome uomini che avevano una fissazione, la cosa pareva loro, non che difficile, facile e piana.
Definiz: § IV. Fissazione, vale anche L'atto del determinare, assegnare, riferito a confini. –
Esempio: Targ. Viagg. 8, 27: Renunzia di più luoghi nel Chianti, fatta dai Senesi ai Fiorentini, e fissazione di confini.
Definiz: § V. E Term. della Medicina. L'arrestarsi dei liquidi nei vasi del corpo animale. –
Esempio: Vallisn. Op. 3, 177: Gli umori, come mi figuro, aveano spontaneamente dell'austero e del glutinoso; onde accrescendosi in quegli dalla virtù della china la fissazione, s'interruppe ec.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 241: Mali epatici e splenici, cioè del fegato e della milza, o sono acuti, febrili e inflammatorj da sproporzionata affluenza e ritardo, o fissazione ne' vasi onde quelle viscere sono composte.
Definiz: § VI. E Term. della Chimica. Il rendere consistente ed immobile un fluido. –
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 112: Sia vero o no, passi per vero, sol che io ne abbia che quest'ultima fissazione a che può giugner l'arte, facendo d'ogni materia vetro e cristallo, ec.