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1) Dizion. 5° Ed. .
ABBANDONO
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ABBANDONO.
Definiz: Sost. masc. L'essere o trovarsi abbandonato, ed anco l'atto dell'abbandonare.
Dal lat. barb. abandonum, (cosa messa al bando), derivato dall'antico germanico bann, onde poi bannum e bandum. −
Esempio: Cant. Carn. Otton. 2, 345: Or che gl'ingrati sono In abbandono e in odio all'universo, Tosto ec.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 39: Or negletta e schernita e in abbandono Rimasa, segue pur chi fugge e sprezza.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 465: Vedutosi il Nanteuil in tale abbandono, andava pensando al modo d'aiutarsi.
Esempio: Segner. Mann. lugl. 14, 2: Muoiono [i giusti] con un totale abbandono di sè nel seno del loro Signore.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 110: E al mal che laceravagli il groppone, Dell'ingrato abbandon s'aggiunse il duolo.
Definiz: § I. In abbandono, posto avverbialm. coi verbi Correre in abbandono, Fuggire in abbandono e simili, vale Abbandonatamente, senza ritegno, A precipizio. −
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 5, 74: Ed or facea l'una parte più forza, Or fugge un'altra quasi in abbandono.
Esempio: Bern. Orl. 10, 49: Per campagne, per colli e fuor di strada Fugge tutta la gente in abbandono.
Esempio: E Bern. Orl. 50, 7: Cader lascia Rinaldo in abbandono Sopra lo scudo [d'Orlando] l'ardita Fusberta.
Esempio: Car. Eneid. 11, 230: Uscì nel mezzo Di tutta gente, e la funerea bara Fermando, addosso al figlio in abbandono Si gittò, l'abbracciò, stretto lo tenne Lunga fiata.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 193: E che correndo Pane in abbandono Pensò tenerla, e sfogar la sua voglia.
Esempio: Rucell. Or. Pres. Arg. 24: Non avrebbe avuto mai fine la battaglia,..... se quei che rimasero, come meglio poterono, dentro fuggiti non si fossero in abbandono.
Definiz: § II. In abbandono, coi verbi Mettere in abbandono, Lasciare in abbandono e simili, espressi o sottintesi, vale Abbandonare, Lasciare senza cura, senza custodia, Porre affatto in non cale. −
Esempio: Bocc. Decam. 1, 70: Ciascun (quasi non più viver dovesse) aveva, sì come sè, le sue cose messe in abbandono.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 107: Ma Guccio Imbratta,..... lasciata la camera di frate Cipolla e tutte le sue cose in abbandono, là si calò.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 89: Così messa la vita in abbandono, Ognun fuggia lo spaventoso suono.
Esempio: Bern. Orl. 18, 52: Io sono Orlando e sono Innamorato, così non foss'io, Che per questo la vita in abbandono, E la mia patria ho messa, e quasi Iddio.
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 83: Indi volga il pensier coll'opra insieme Intorno ai prati che il passato verno Aperti, in abbandon, negletti furo, Agli armenti e ad ogni uom pastura e preda.
Esempio: Cas. Galat. 3, 327: Ma il più della gente invaghisce sì di se stessa, ch'ella mette in abbandono il piacere altrui.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 15, 9: Odio la vita e pongo in abbandono Quant'oggi qui da te mi si presenta.
Definiz: § III. In abbandono, coi verbi Andare in abbandono, Venire in abbandono, Divenire in abbandono e simili, vale talvolta Andare, Cadere in disuso, in dimenticanza. −
Esempio: Firenz. Pros. 1, 119: Molti nomi, diversi verbi, infiniti modi di parlare, i quali, essendo stati in consuetudine, sono poi divenuti in abbandono, se e' vorrà lo uso dei più, ritorneranno nella medesima consuetudine.
Definiz: § IV. In abbandono a checchessia, vale In preda, In balìa di checchessia. −
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 1020: I colti campi suoi [dell'Italia] son fatti boschi, Son fatti albergo di selvagge fere, Lasciati in abbandono a gente iniqua.
Esempio: E Alam. L. Gir. 6, 41: In abbandono A lui si dona, e d'esser seco dice Infin al fin, qual sia tristo o felice.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 88: Misero, dove corri in abbandono Ai tuoi sfrenati e rapidi martìri?
Esempio: Rinucc. Ott. Dafn. 15: Una [ninfa] al pianto in abbandono Lagrimando uscì di vita.
Definiz: § V. A suo abbandono, posto avverbialm., vale A seconda della sua propria natura o inclinazione. −
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 109: Chi lascia andare l'acqua a suo abbandono, elli mette sovente cagione di piato e di tencione.
Definiz: § VI. Abbandono è anche termine particolare usato nelle assicurazioni marittime, e significa la Rinunzia che delle cose assicurate fa, nel caso di sinistro, il proprietario di esse a favore dell'assicuratore.