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1) Dizion. 5° Ed. .
CARNEVALE e CARNOVALE
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CARNEVALE e CARNOVALE.
Definiz: Sost. masc. Quel tempo dell'anno che corre dall'Epifania al primo giorno di Quaresima, e che è destinato più particolarmente a sollazzi e divertimenti.
Dal lat. barbaro carnelevamen, con metatesi del secondo elemento della voce, avvenuta probabilmente anche per una certa analogia che esso ha con la parola vale. –
Esempio: Bern. Orl. 10, 56: Chi ha veduto i putti il carnovale Fare a Firenze in una strada a' sassi.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 248: Io intesi dire, che in sulla veglia, che fece la mia sirocchia il carneval passato, che voi ne parlaste con quelle donne sì diffusamente, che mona Agnoletta mia non ebbe altro che dire per quei parecchi dì.
Esempio: Varch. Tratt. Proporz. 46: Farò quì fine, invitandovi a giuocare questo carnovale ogni dì, benchè a questo giuoco si può fare anche di quaresima.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 32: Io vogl'ire adesso a Siena. C. Indugia fino a fatto carnovale.
Esempio: Tass. Lett. 3, 21: Quando potrò acquetare il pensiero? Non è tempo ancora, signor Don Cesare? e quando sarà? Se questo carnevale, o questa primavera, avisatemene.
Esempio: Fag. Rim. 3, 61: Ci feci [in Venezia] il carnovale; ora passando Ci vo l'Ascenza, cioè l'Ascensione, Nel nostro buon volgare favellando.
Esempio: Ricc. L. Teofr. Caratt. 2, 54: Coloro, che tralla vile plebaglia su certi sottili legni, che trampoli si appellano, passeggiando ne' dì del carnevale, riscuotono le acclamazioni.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 6: Che bell'opera avrem nel carnevale?
Definiz: § I. In senso più ristretto, L'ultimo giorno, e anche Gli ultimi giorni, del carnevale. –
Esempio: Varch. Stor. 2, 229: Il dì di carnovale se ne fecero [delle scaramucce] tre grossissime.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. Ital. 3, 546: Significa questo nome [carnemlaxare] il carnevale,.... cioè i giorni che son vicini al principio della quaresima.
Definiz: § II. E per la Maschera con cui si figura il carnevale, e che si rappresenta nell'aspetto grassa, rossa e gioconda; onde di persona che sia tale diciamo persona Che è un carnevale, o persona Che pare, un carnevale, Cera da carnevale, Faccia da carnevale, e simili. –
Esempio: Lipp. Malm. 5, 66: Ma perch'al certo Vostra Reverenza, Ch'è stenuata come un carnovale, Avrà fatta fin'or tant'astinenza, Che ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 434: Stenuato come un carnovale; Magro come un carnovale: comparazione ironica, che vuol dire grassissimo, come si figura il carnovale.
Definiz: § III. Per similit., Carnevale usasi a significare Tempo di piacere e di sollazzo, od anche di straordinario guadagno; e figuratam. applicasi alla Cosa stessa che è occasione di ciò. Quindi la maniera Far carnevale, per Darsi bel tempo, ed anche Scialare. –
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 47 t.: Attendendo alla cura corporale, Han fatto una Bacchea d'ogni badia, Cioè fan d'ogni tempo carnovale.
Esempio: Fag. Rim. 3, 68: Qui non badasi a' fatti di nessuno,.... Digiuni, o faccia sempre carnovale,.... Viva da uomo o viva da animale.
Definiz: § IV. Carnevale, usato più spesso al plurale carnevali, adoperasi in senso di Anno, riferito o a tempo in generale, o più specialmente all'età o alla vita delle persone. Onde le maniere Avere molti carnevali, o Aver veduto, molti carnevali, ovvero Fare pochi carnevali o Vedere pochi carnevali, e simili, per Esser vecchio, ovvero Esser vissuto poco, o Esser prossimo a morire. –
Esempio: Nell. Iac. Gelos. disinv. 2, 11: Se ascoso sotto qualcun di questi abiti posso arrivare a chiarirmi di qualche cosa, la signora Dianira vuol far più d'un carnevale in villa.
Definiz: § V. Essere da quaresima e da carnevale, trovasi detto scherzosamente di Cosa che non abbia un proprio e particolare carattere, che non sia nè bella nè brutta, nè buona nè cattiva, ma partecipi al tempo stesso dell'uno e dell'altro. –
Esempio: Pazz. Rim. burl. 3, 363: L'Etrusco non ne dice ben nè male Della nuova, bizzarra, e gran facciata, La qual molto contenta la brigata, Da quaresima essendo e carnevale.
Definiz: § VI. Carnevale al sole, Pasqua al fuoco, o molle; ovvero Carnevale al fuoco, Pasqua al sole: proverbj che si riferiscono alla vicenda delle stagioni, e che denotano Solere la primavera essere fresca e piovosa, quando l'inverno è dolce ed asciutto; o pel contrario, esser buona e bella, quando questo è rigido e piovoso.
Definiz: § VII. Di carnevale ogni scherzo vale; proverbio che significa, Esser lecita nel carnevale qualunque burla. –
Esempio: Fag. Comm. 1, 350: È vero ch'è di carnovale, ch'ogni scherzo vale; ma anche ogni bel giuoco vuol durar poco.